03.01.2015 Views

Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

260 - E<strong>le</strong>menti di NEUROSCIENZE E DIPENDENZE<br />

frontiere della ricerca neuroscientifica, proponendo poi<br />

alcune idee <strong>per</strong> cercare di capire in che modo la regola<br />

in questione possa applicarsi al vivere quotidiano, in particolare<br />

a scuola e sul lavoro. Secondo Medina, gli studi<br />

scientifici dimostrano principalmente che se si vo<strong>le</strong>sse<br />

creare un ambiente educativo direttamente antitetico<br />

al<strong>le</strong> attitudini del cervello, probabilmente si progetterebbe<br />

qualcosa di simi<strong>le</strong> ad un’aula scolastica; se si vo<strong>le</strong>sse,<br />

invece, creare un ambiente lavorativo direttamente<br />

antitetico al<strong>le</strong> attitudini del cervello, probabilmente si<br />

progetterebbe qualcosa di simi<strong>le</strong> a un ufficio a cubicoli<br />

separati. Anche se da decenni lo teniamo rinchiuso in<br />

au<strong>le</strong> ed uffici, in realtà il nostro cervello si era organizzato<br />

<strong>per</strong> sopravvivere in giung<strong>le</strong> e praterie. Inizialmente,<br />

quindi, l’uomo non era avvezzo a stare seduto alla scrivania<br />

<strong>per</strong> otto ore al giorno. Da un punto di vista evoluzionistico,<br />

il nostro cervello si è sviluppato con l’al<strong>le</strong>namento<br />

fisico, ed ha ancora un forte desiderio di quel genere<br />

di es<strong>per</strong>ienza, specialmente in popolazioni<br />

sedentarie come la nostra. Medina afferma che l’esercizio<br />

fisico potenzia il cervello e che, quindi, l’integrazione<br />

dell’esercizio fisico nel<strong>le</strong> otto ore di lavoro o di studio sarebbe<br />

norma<strong>le</strong>.<br />

I docenti, poi, dovrebbero tenere conto del fatto<br />

che la gente non presta attenzione al<strong>le</strong> cose noiose, e<br />

che chi parla ha a disposizione qualche secondo <strong>per</strong> afferrare<br />

l’attenzione del pubblico e soltanto dieci minuti<br />

<strong>per</strong> tenerla viva, dopo i quali occorre fare qualcosa <strong>per</strong><br />

riguadagnare l’attenzione <strong>per</strong> altri dieci minuti, magari<br />

qualcosa di <strong>per</strong>tinente anche sul fronte emoziona<strong>le</strong>.<br />

Inoltre, il cervello ha bisogno di pause. Quando ci si<br />

sente stanchi nel pomeriggio è <strong>per</strong>ché il cervello desidera<br />

un po’ di sonno ed assecondandolo con un sonnellino<br />

si potrebbe essere più produttivi dopo il risveglio.<br />

Anche un adeguato riposo notturno condiziona<br />

l’agilità menta<strong>le</strong> del giorno successivo. Un cervello<br />

stressato non impara e non lavora come dovrebbe. Gli<br />

insegnanti e i datori di lavoro dovrebbero, dunque, tenere<br />

ben presente che una <strong>per</strong>sona stressata è notevolmente<br />

meno produttiva.<br />

Tabella 1.<br />

ASPETTO<br />

1 Evoluzione e adattamento<br />

2 L’esercizio fisico<br />

3 L’attenzione<br />

4 La memoria<br />

5 Il riposo<br />

6 Lo stress<br />

7 I sensi<br />

8 La vista<br />

DESCRIZIONE<br />

- Siamo in grado di adattarci all’ambiente<br />

- Solo l’uomo è in grado di costruire simboli<br />

- La struttura del nostro organismo ci predispone all’attività fisica<br />

- L’attività fisica migliora la nostra capacità di pensare<br />

- L’attività fisica regolare e aerobica diminuisce il rischio di diverse malattie<br />

- Svolgere più compiti contemporaneamente non aiuta<br />

- Funziona meglio la nostra capacità deduttiva che l’osservazione dei dettagli<br />

- Chi ascolta una <strong>per</strong>sona che parla mantiene l’attenzione <strong>per</strong> circa una decina di<br />

minuti, dopo di che se l’oratore non trova il modo di richiamare l’attenzione, essa<br />

diventa discontinua<br />

- Le informazioni che registriamo nella memoria a breve termine <strong>per</strong> la maggior<br />

parte scompaiono nel giro di pochi minuti; quel<strong>le</strong> che sopravvivono a questo<br />

<strong>per</strong>iodo vengono ricordate<br />

- La memoria a lungo termine si forma attraverso il “dialogo” tra la corteccia e<br />

l’ippocampo<br />

- La memoria a lungo termina funziona bene quando <strong>le</strong> informazioni vengono ripetute<br />

- Il cervello è in continua azione, anche durante il sonno<br />

- Il sonno è un bisogno primario<br />

- Un cattivo sonno compromette <strong>le</strong> nostre funzioni cognitive<br />

- Il nostro cervello è programmato <strong>per</strong> creare risposte immediate, come ad esempio<br />

difendersi da un’aggressione<br />

- Lo stress cronico è ritenuto la causa di disturbi di diverso genere<br />

- I nostri sensi si sono evoluti <strong>per</strong> agire assieme; se stimoliamo più sensi<br />

miglioriamo l’apprendimento<br />

- La vista è il nostro senso predominante e assorbe metà del<strong>le</strong> risorse del nostro<br />

cervello

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!