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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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LA MATURAZIONE DEL CERVELLO: TEMPISTICA, DIREZIONE, REGOLE ED EVENTI - 49<br />

stringere un pugno, comandiamo ai muscoli di chiudersi<br />

in un determinato modo; mentre quando lo rilasciamo<br />

diamo ordine agli stessi muscoli di non mantenere oltre<br />

la contrazione.<br />

Un sistema educativo bilanciato deve essere in grado<br />

di dare entrambi i comandi. Il sistema educativo, quindi,<br />

sarà bilanciato solo quando produrrà entrambi i comandi.<br />

Per esempio, se un bambino gioca e deve smettere<br />

<strong>per</strong> andare a mangiare o <strong>per</strong> andare a <strong>le</strong>tto, il comando<br />

inibente potrà essere “smetti di giocare” e il comando<br />

attivante potrà essere “vai a mangiare”.<br />

Ripetizione della regola<br />

Questi due comandi sono supportati da reti neurali diverse<br />

responsabili della strutturazione di quel<strong>le</strong> azioni<br />

che diventano abitudini e, quindi, automatiche. Ciò accade<br />

quando il binomio “comando attivante e comando<br />

inibente” vengono ripetuti continuamente. In questo<br />

modo la regola viene assunta dal bambino come azione<br />

d’abitudine.<br />

In altre paro<strong>le</strong>, è possibi<strong>le</strong> aspettarsi che un ado<strong>le</strong>scente<br />

sappia “smettere di giocare” e sappia “andare a<br />

<strong>le</strong>tto” senza dover attivare comandi inibenti né attivanti.<br />

Ciò accade, <strong>per</strong>ò, <strong>per</strong>ché nell’ado<strong>le</strong>scente i network neuronali<br />

si sono formati e <strong>le</strong> azioni sono diventate automatiche.<br />

Le medesime azioni, invece, devono essere insegnate<br />

ad un bambino i cui network neuronali non sono<br />

ancora formati e <strong>per</strong> il qua<strong>le</strong>, quindi, è necessario attivare<br />

comandi inibenti ed attivanti e ripetere quotidianamente<br />

gli schemi e <strong>le</strong> rego<strong>le</strong>, senza che queste vengano modificate<br />

continuamente.<br />

La gratificazione e la miopia <strong>per</strong> il futuro<br />

L’esempio pratico di attivazione e inibizione nell’ado<strong>le</strong>scente<br />

deve essere diverso da quello del bambino. L’ado<strong>le</strong>scente,<br />

infatti, è affetta da quella che Antony Behcara<br />

ha definito “miopia <strong>per</strong> il futuro”. Il ragazzo tende, cioè,<br />

a fare scelte che diano soddisfazione immediata, anche se<br />

poco gratificanti, piuttosto che attendere e fare scelte più<br />

gratificanti ma procrastinate nel tempo.<br />

Il compito del sistema educativo è quello di richiedere<br />

all’ado<strong>le</strong>scente di sforzarsi a “guardare avanti” e fare,<br />

quindi, scelte di minor soddisfazione immediata ma maggiore<br />

gratificazione nel tempo. Studiare <strong>per</strong> ottenere un<br />

titolo di studio dopo 5 anni è un esempio pratico di gratificazione<br />

sulla lunga distanza. Questa scelta viene fatta<br />

normalmente a 14 anni, al termine della terza media.<br />

Il sistema educativo dell’ado<strong>le</strong>scente deve essere in<br />

grado di “motivarlo” a fare scelte che implicano la tol<strong>le</strong>ranza<br />

della frustrazione. Una della fatiche educative che<br />

i genitori si trovano a fare con i figli ado<strong>le</strong>scenti è quella<br />

della gestione della “sera” e della “notte”. L’ado<strong>le</strong>scente<br />

tenderà a ridurre il sonno, a spendere <strong>le</strong> serata e <strong>le</strong> notti<br />

in attività piuttosto che a dormire regolarmente. “Vivere<br />

la notte”, infatti, è vissuto dall’ado<strong>le</strong>scente con una “gratificazione<br />

maggiore” rispetto alla gratificazione della<br />

vita di giorno. In questi casi, tenendo presente che la<br />

strategia genera<strong>le</strong> deve essere quella di usare i network<br />

“attivanti” e “inibenti”, si possono utilizzare del<strong>le</strong> tattiche<br />

specifiche.<br />

Avendo la difficoltà di <strong>per</strong>cepire la gratificazione procrastinata<br />

nel tempo, gli educatori ne possono proporre<br />

all’ado<strong>le</strong>scente alcune che possono essere <strong>per</strong>cepite come<br />

più vicine. Per esempio, alcune vacanze estive possono<br />

fare da premio <strong>per</strong> la conclusione positiva del singolo<br />

anno scolastico o, in maniera ancora più ravvicinata, i<br />

compiti in classe con esito positivo possono ricevere dei<br />

premi in relazione al<strong>le</strong> richieste dell’ado<strong>le</strong>scente. L’ado<strong>le</strong>scente<br />

che prende un brutto voto dovrà quindi inibire<br />

alcuni suoi comportamenti e attivarne altri in funzione<br />

dell’obiettivo che desidera <strong>per</strong>seguire.<br />

Le conoscenze che provengono dal<strong>le</strong> neuroscienze<br />

hanno dunque come interlocutori privi<strong>le</strong>giati i genitori<br />

e tutti gli adulti con compiti educativi.

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