Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga
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214 - E<strong>le</strong>menti di NEUROSCIENZE E DIPENDENZE<br />
Figura 4.<br />
Homunculus motorio. Mappa somatotopica della corteccia motoria umana. Si<br />
noti che la quantità di corteccia cerebra<strong>le</strong> dedicata ad una particolare parte del<br />
corpo (ad esempio, la mano) è correlata non al<strong>le</strong> dimensioni di questa, bensì<br />
alla precisione con la qua<strong>le</strong> i suoi movimenti devono essere controllati.<br />
bra<strong>le</strong>. L’effetto temporaneo della TMS, di durata estremamente<br />
breve, ovvia in larga misura a questi inconvenienti,<br />
senza dimenticare che la “<strong>le</strong>sione” prodotta è totalmente<br />
reversibi<strong>le</strong> e che la tecnica è innocua.<br />
La TMS, <strong>per</strong>mettendo anche di creare <strong>le</strong>sioni virtuali<br />
e reversibili, consente di riprodurre in laboratorio del<strong>le</strong><br />
forme patologiche note, agendo sull’area cerebra<strong>le</strong> che si<br />
ritiene responsabi<strong>le</strong> di quella patologia (Bonfiglioli &<br />
Castiello 2005). Esempi in questo settore provengono da<br />
uno studio di Fierro e collaboratori (Fierro et al. 2000),<br />
che hanno utilizzato la rTMS sulla corteccia parieta<strong>le</strong> destra<br />
di soggetti sani riuscendo a simulare un disturbo<br />
della <strong>per</strong>cezione dello spazio sinistro, noto come eminegligenza<br />
spazia<strong>le</strong> unilatera<strong>le</strong>.<br />
Nell’ambito del<strong>le</strong> funzioni linguistiche, è noto che la<br />
TMS può essere utilizzata <strong>per</strong> determinare qua<strong>le</strong> sia l’emisfero<br />
dominante <strong>per</strong> il linguaggio in un soggetto. La<br />
possibilità di arrestare l’eloquio dei soggetti normali è<br />
stato <strong>le</strong>gato alla stimolazione dell’area fronta<strong>le</strong> posteriore<br />
infero-latera<strong>le</strong> (in teoria, l’area di Broca). Questo blocco<br />
dipende da un’interferenza con <strong>le</strong> funzioni linguistiche<br />
specifiche, e non con l’area motoria della laringe necessaria<br />
<strong>per</strong> l’aspetto articolatorio del linguaggio parlato.<br />
Fin dall’inizio, la fonte di principa<strong>le</strong> interesse <strong>per</strong> la<br />
TMS è stata la possibilità di valutare la funzionalità della<br />
via corticospina<strong>le</strong> in soggetti sani o con deficit neurologici<br />
nella sfera motoria. In questo modo, infatti, possono<br />
essere esaminate in dettaglio <strong>le</strong> proprietà di propagazione<br />
del<strong>le</strong> fibre cortico-spinali che controllano il muscolo target<br />
e può così essere mappata la rappresentazione cortica<strong>le</strong><br />
di tali muscoli, rendendo la TMS una tecnica efficace<br />
<strong>per</strong> lo studio della plasticità cerebra<strong>le</strong>. Grazie alla<br />
TMS, quindi, è possibi<strong>le</strong> tracciare la mappa somatotopica<br />
della corteccia motoria (mappa dell’homunculus<br />
motorio, figura 4) di un individuo in semplici condizioni<br />
di laboratorio, in modo innocuo ed indolore, scoprendo<br />
la localizzazione e la funzione del<strong>le</strong> aree motorie.<br />
In effetti, questa è stata una del<strong>le</strong> prime applicazioni innovative<br />
della TMS, che ha a<strong>per</strong>to la strada alla localizzazione<br />
del<strong>le</strong> funzioni cognitive tramite TMS ed alla possibilità<br />
di studiare <strong>le</strong> proprietà plastiche del<strong>le</strong> aree responsabili<br />
di tali funzioni.<br />
Un altro vantaggio della TMS rispetto ad altri metodi<br />
di indagine è che essa consente un approccio comparativo<br />
più diretto con i risultati del<strong>le</strong> ricerche neurofisiologiche<br />
condotte su animali con la stimolazione diretta dei<br />
neuroni corticali, <strong>per</strong> lo studio della relazione tra cervello<br />
e comportamento.<br />
Per quanto detto finora, la stimolazione magnetica si<br />
configura come uno degli strumenti di indagine privi<strong>le</strong>giati<br />
nel futuro del<strong>le</strong> neuroscienze cognitive, anche se<br />
non deve apparire come una metodica totalmente priva<br />
di svantaggi e limitazioni. La conoscenza precisa dei<br />
meccanismi neurofisiologici d’azione della TMS è ancora<br />
limitata e, inoltre, è ancora diffici<strong>le</strong> stabilire con precisione<br />
la profondità di stimolazione nel cervello o l’esatta<br />
risoluzione spazia<strong>le</strong>. Non si conoscono ancora con esattezza<br />
gli e<strong>le</strong>menti neuronali che risultano essere più sensibili<br />
alla TMS in una certa area del cervello, e il grado<br />
in cui l’attività indotta, invece di restare confinata nella<br />
zona stimolata, raggiunga anche altre aree più distanti<br />
(Bonfiglioli & Castiello 2005).<br />
I PRINCIPALI AMBITI DI UTILIZZO CLINICO<br />
DELLA TMS<br />
Gli ambiti di utilizzo della TMS sono vari, da quelli più<br />
s<strong>per</strong>imentali impiegati nella neuropsicologia cognitiva,<br />
che abbiamo descritto sopra, a quelli più clinici <strong>le</strong>gati<br />
alla diagnosi ed al trattamento riabilitativo. La TMS,<br />
come abbiamo vistoo, è uno strumento d’indagine nel<strong>le</strong><br />
neuroscienze della cognizione ed è stata utilizzata nello<br />
studio di varie funzioni neuropsicologiche, ma sono stati<br />
sviluppati anche ambiti applicativi <strong>per</strong> lo studio ed il<br />
trattamento di alcuni disturbi neurologici e neuropsichiatrici,<br />
come ad esempio, disturbi motori, epi<strong>le</strong>ssia, depressione<br />
e schizofrenia (Walsh & Cowey 2000). La modulazione<br />
a lungo termine che viene ottenuta con la<br />
rTMS offre, infatti, la possibilità di un’applicazione terapeutica<br />
della stimolazione ripetitiva <strong>per</strong> normalizzare<br />
livelli di attività cortica<strong>le</strong> che siano patologicamente bassi<br />
o innalzati in diversi processi patologici.<br />
Come è stato brevemente accennato sopra, la storia<br />
della stimolazione magnetica transcranica coincide con<br />
la storia della neurofisiologia e quindi della neurologia<br />
(Kobayashi et al. 2003, Frye et al. 2008). La <strong>le</strong>tteratura<br />
in questo ambito è ta<strong>le</strong> che su alcuni temi come il poststroke<br />
(Alonso-Alonso et al. 2007) e il Tinnito (K<strong>le</strong>injung<br />
et al. 2007) è già stata posta a revisione. Dopo la stimolazione<br />
con rTMS della corteccia motoria è stato possibi<strong>le</strong><br />
migliorare in alcuni casi i sintomi della mano