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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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IL CERVELLO DELL’ADOLESCENTE - 55<br />

minare non solo i cambiamenti regionali ma anche quelli<br />

dei circuiti quando si fanno affermazioni sui cambiamenti<br />

che dipendono dall’età nei substrati neurali dello<br />

sviluppo cognitivo.<br />

Studi funzionali di MRI dello sviluppo<br />

cerebra<strong>le</strong> e comportamenta<strong>le</strong><br />

Sebbene i cambiamenti strutturali misurati con MRI e<br />

DTI siano stati associati ai cambiamenti di comportamento<br />

durante lo sviluppo, un approccio più diretto <strong>per</strong><br />

esaminare l’associazione struttura-funzione consiste nel<br />

misurare cambiamenti nel cervello e nel comportamento<br />

in contemporanea, attraverso la fMRI. La capacità di misurare<br />

cambiamenti funzionali nel cervello in fase di sviluppo<br />

tramite MRI offre un potenzia<strong>le</strong> significativo <strong>per</strong><br />

quanto riguarda il campo dello studio dello sviluppo. Nel<br />

presente articolo, l’fMRI fornisce un metodo <strong>per</strong> limitare<br />

<strong>le</strong> interpretazioni del comportamento ado<strong>le</strong>scenzia<strong>le</strong>.<br />

Come menzionato in precedenza, si ritiene che lo sviluppo<br />

della corteccia prefronta<strong>le</strong> svolga un ruolo importante<br />

nella maturazione di capacità cognitive su<strong>per</strong>iori<br />

come la capacità di prendere decisioni e il controllo cognitivo<br />

(Casey, Tottenham, & Fossella 2002b; Casey,<br />

Trainor et al., 1997). Sono stati utilizzati molti paradigmi,<br />

unitamente alla fMRI, al fine di approfondire la<br />

base neurobiologica di tali capacità, come compiti con<br />

flanker, Stroop e go/no-go (Casey, Castellanos et al.,<br />

1997; Casey, Giedd, & Thomas, 2000a; Durston et al.,<br />

2003). Insieme, questi studi dimostrano che i bambini<br />

reclutano distinte, ma spesso più ampie e più diffuse regioni<br />

prefrontali nello svolgimento di tali compiti rispetto<br />

agli adulti. Il pattern di attività del<strong>le</strong> regioni cerebrali<br />

che sono centrali nello svolgimento di tali compiti<br />

(i.e., correlate al<strong>le</strong> prestazioni cognitive) si focalizzano o<br />

<strong>per</strong>fezionano con l’età, mentre l’attività del<strong>le</strong> regioni non<br />

correlate allo svolgimento di compiti diminuisce con<br />

l’età. Questo pattern è stato osservato sia in studi trasversali<br />

(Brown et al., 2005) che longitudinali (Durston et al.,<br />

2006) e in diversi paradigmi. Sebbene gli studi di neuroimaging<br />

non siano in grado di caratterizzare in modo definitivo<br />

il meccanismo di tali cambiamenti evolutivi (e.g.,<br />

arborizzazione dendritica, potatura sinaptica), i risultati<br />

rif<strong>le</strong>ttono lo sviluppo e il miglioramento, di proiezioni<br />

verso e da regioni cerebrali attivate con la maturazione, e<br />

suggeriscono che tali cambiamenti avvengono lungo un<br />

<strong>per</strong>iodo di tempo prolungato (Brown et al., 2005; Bunge,<br />

Dudukovic, Thomason, Vaidya, & Gabrieli, 2002; Casey,<br />

Trainor et al., 1997; Casey et al., 2002a; Crone, Donohue,<br />

Honomichl, Wendelken, & Bunge, 2006; Luna<br />

et al., 2001; Moses et al., 2002; Schlaggar et al., 2002;<br />

Tamm et al., 2002; Thomas et al., 2004; Turkeltaub, Gareau,<br />

Flowers, Zeffiro, & Eden, 2003).<br />

Come può questa metodologia dirci se agli ado<strong>le</strong>scenti<br />

manca in effetti un controllo cognitivo sufficiente<br />

(impulsivi) oppure sono portati a correre rischi in termini<br />

di scelte e azioni Il controllo degli impulsi misurato<br />

attraverso compiti go/nogo dimostrano un pattern lineare<br />

di sviluppo <strong>per</strong> tutta l’infanzia e ado<strong>le</strong>scenza, come<br />

descritto sopra. Tuttavia, recenti studi di neuroimaging<br />

hanno iniziato ad esaminare l’elaborazione relativa la ricompensa<br />

caratteristica dell’assunzione del rischio negli<br />

ado<strong>le</strong>scenti (Bjork et al., 2004; Ernst et al., 2005; May<br />

et al., 2004). Questi studi si sono concentrati principalmente<br />

sulla regione del nuc<strong>le</strong>o accumbens, una parte dei<br />

gangli basali coinvolta nel predire la ricompensa, invece<br />

di considerare lo sviluppo di ta<strong>le</strong> regione insieme al<strong>le</strong> regioni<br />

di controllo top-down (corteccia prefronta<strong>le</strong>). Anche<br />

se in uno studio recente è stata dimostrata un’attività<br />

prefronta<strong>le</strong> ventra<strong>le</strong> inferiore rispetto agli adulti durante<br />

un compito decisiona<strong>le</strong> di natura economica sul comportamento<br />

di assunzione del rischio (Eshel, Nelson, Blair,<br />

Pine, & Ernst, 2007).<br />

Nel comp<strong>le</strong>sso, pochi studi hanno analizzato come lo<br />

sviluppo dei circuiti <strong>per</strong> la ricompensa nel<strong>le</strong> regioni subcorticali<br />

(e.g., nuc<strong>le</strong>o accumbens) cambi in concomitanza<br />

con lo sviluppo del<strong>le</strong> regioni prefrontali corticali.<br />

Inoltre, rimane ancora relativamente ignoto come questi<br />

cambiamenti neurali coincidono con comportamenti di<br />

ricerca della ricompensa, impulsività e assunzione del rischio.<br />

Il nostro modello neurobiologico propone che la<br />

combinazione di una reattività accentuata al<strong>le</strong> ricompense<br />

e immaturità del<strong>le</strong> aree di controllo del comportamento<br />

potrebbe influenzare gli ado<strong>le</strong>scenti nel cercare<br />

vantaggi immediati rispetto a quelli a lungo termine,<br />

forse anche spiegando il loro comportamento più impulsivo<br />

e rischioso nel prendere decisioni. Seguire lo sviluppo<br />

subcortica<strong>le</strong> (e.g., nuc<strong>le</strong>o accumbens) e cortica<strong>le</strong><br />

(e.g., prefronta<strong>le</strong>) del processo decisiona<strong>le</strong> durante l’infanzia<br />

e l’età adulta fornisce limitazioni aggiuntive in<br />

merito al fatto che i cambiamenti evidenziati durante l’ado<strong>le</strong>scenza<br />

siano o meno specifici a questo <strong>per</strong>iodo evolutivo,<br />

oppure se gli stessi rif<strong>le</strong>ttono la maturazione che<br />

si verifica gradualmente secondo un pattern abbastanza<br />

lineare dall’infanzia all’età adulta.<br />

Le prove empiriche fornite da un recente studio di<br />

fMRI aiutano a convalidare il modello neurobiologico da<br />

noi proposto e adottano un approccio “transitorio” alla<br />

comprensione dell’ado<strong>le</strong>scenza esaminando i cambiamenti<br />

prima e dopo il <strong>per</strong>iodo ado<strong>le</strong>scenzia<strong>le</strong>. In questo<br />

studio (Galvan et al., 2006), abbiamo esaminato risposte<br />

comportamentali e neurali al<strong>le</strong> manipolazioni del<strong>le</strong><br />

ricompense durante lo sviluppo, concentrandoci sul<strong>le</strong> regioni<br />

del cervello coinvolte nel comportamento e apprendimento<br />

relativo al<strong>le</strong> ricompense negli studi di imaging<br />

di animali (Hikosaka & Watanabe, 2000; Pecina,<br />

Cagniard, Berridge, Aldridge, & Zhuang, 2003; Schultz,<br />

2006) e di adulti (e.g., Knutson, Adams, Fong, & Hommer,<br />

2001; O,Doherty, Kringelbach, Rolls, Hornak, Andrews,<br />

2001; Zald et al., 2004) e negli studi sulla tossicodipendenza<br />

(Hyman & Ma<strong>le</strong>nka, 2001; Volkow & Li,<br />

2004). In base ai modelli sui roditori (Laviola et al.,

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