Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga
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La Stimolazione Magnetica Transcranica:<br />
cenni storici e funzionamento<br />
Francesco A. Bricolo 1<br />
Elisa Bellamoli 1<br />
Paolo Manganotti 2<br />
Giovanni Serpelloni 3<br />
1<br />
Unità di <strong>Neuroscienze</strong>, <strong>Dipartimento</strong> del<strong>le</strong><br />
Dipendenze ULSS 20 Verona<br />
2<br />
<strong>Dipartimento</strong> di Scienze Neurologiche e della<br />
Visione, Università degli studi di Verona<br />
3<br />
<strong>Dipartimento</strong> Politiche Antidroga, Presidenza<br />
del Consiglio dei Ministri<br />
La Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS, dall’ing<strong>le</strong>se Transcranial Magnetic<br />
Stimulation) è una tecnica relativamente nuova nel panorama del<strong>le</strong><br />
metodiche a disposizione della s<strong>per</strong>imentazione neuropsicologica. Essa consente<br />
di stimolare o inibire la corteccia cerebra<strong>le</strong> in modo non invasivo. Le<br />
sue caratteristiche tecniche la rendono un importante e promettente strumento<br />
di analisi del<strong>le</strong> funzioni cognitive su<strong>per</strong>iori e della via motoria centra<strong>le</strong>,<br />
rendendo possibi<strong>le</strong> l’esplorazione dell’eccitabilità cortica<strong>le</strong> e della conduzione<br />
motoria (Fregni et al. 2007).<br />
La TMS consiste sostanzialmente nella generazione di un campo magnetico<br />
che induce un’attività e<strong>le</strong>ttrica nel cervello. Questa corrente e<strong>le</strong>ttrica provoca<br />
la depolarizzazione del<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> nervose, cioè <strong>le</strong> eccita, producendo la<br />
stimolazione o l’interruzione dell’attività cerebra<strong>le</strong> <strong>per</strong> pochi millisecondi. In<br />
ultima analisi, la TMS provoca un’interferenza temporanea e loca<strong>le</strong> con l’attività<br />
cerebra<strong>le</strong> norma<strong>le</strong> e quindi, con i processi di elaborazione che sono<br />
svolti dall’attività cerebra<strong>le</strong> interessata dall’interferenza (Bonfiglioli & Castiello<br />
2005).<br />
CENNI STORICI<br />
Il fenomeno dell’induzione e<strong>le</strong>ttromagnetica fu descritto <strong>per</strong> la prima volta<br />
da Michael Faraday (figura 1) nel 1831. Questa fu l’osservazione s<strong>per</strong>imenta<strong>le</strong><br />
più ri<strong>le</strong>vante <strong>per</strong> la nascita della stimolazione magnetica.<br />
Risalgono alla fine dell’800 i primi tentativi degli scienziati di stimolare il<br />
cervello con un impulso magnetico. Questi primi tentativi di produrre stimolazione<br />
magnetica attraverso vari tipi<br />
di strumenti, sono stati <strong>per</strong> la maggior<br />
parte inefficaci, riuscendo a stimolare<br />
solamente la <strong>per</strong>iferia del sistema<br />
nervoso (SN) ma non il cervello.<br />
Bisogna attendere il 1985 <strong>per</strong> riportare<br />
i primi veri successi nella stimolazione<br />
cortica<strong>le</strong> tramite TMS<br />
conseguiti da Barker e collaboratori:<br />
essi misero a punto il primo stimolatore<br />
magnetico che risultava non<br />
invasivo e aveva pochi effetti collaterali<br />
(Serpelloni et al. 2008).<br />
Nell’arco di questi vent’anni,<br />
grazie allo sviluppo del<strong>le</strong> conoscenze<br />
tecnologiche ed al miglioramento<br />
del<strong>le</strong> procedure s<strong>per</strong>imentali impiegate,<br />
la TMS è divenuta una tecnica Michel Faraday,<br />
Figura 1.<br />
(1791-1867).