CITTÀ DI ARIANO IRPINO – APR 2009TITOLO VIII – NORME DI TUTELA DEL PAESAGGIO RURALE E DELLEAREE AGRICOLE IN GENEREART. 129Tutela del paesaggio ruraleNell’ambito del Paesaggio Rurale è prescritta la conservazione ed il mantenimento dei valoristorici, architettonici, tipologici e documentari dell’esistente patrimonio e<strong>di</strong>lizio-urbanisticoe del relativo tessuto viario.La prescrizione <strong>di</strong> cui al primo comma trova attuazione soprattutto me<strong>di</strong>ante l’integrale rispettodelle <strong>di</strong>sposizioni impartite per il suddetto ambito dalle Norme <strong>di</strong> Attuazione delP.U.C. e degli eventuali Piani Urbanistici Attuativi, nonché dal presente RegolamentoUrbanistico E<strong>di</strong>lizio Comunale.ART. 130Destinazioni d’uso ammissibiliNelle zone omogenee <strong>di</strong> cui agli articoli 17, 24, 25 e 26 delle Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazioneallegate al Piano Urbanistico Comunale, sono consentite, nel rispetto della legislazionevigente e secondo quanto previsto dagli strumenti urbanistici anche <strong>di</strong> settore, le seguentidestinazioni:- usi collegati allo svolgimento delle attività agro-forestali, compresa la funzioneresidenziale a servizio dei fon<strong>di</strong> agricoli con le relative pertinenze;- allevamenti e coltivazioni, fatto salvo quanto specificamente previsto all’art.17 delleNorme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione del PUC;- attività <strong>di</strong> trasformazione agro-alimentare ed enogastronomiche, nonché attivitàproduttive compatibili, anche ai fini dell’applicazione delle Misure previste dal PSR2007-2013 e dai POR FESR e FSE 2007-2013;- uso misto, anche in conseguenza della riconversione <strong>di</strong> attività agricole in attività delsettore artigianale, commerciale e della piccola industria, anche ai finidell’applicazione delle Misure previste dal PSR 2007-2013. Tali attività vannocomunque contenute per <strong>di</strong>mensioni produttive e per uso della risorsa suolo secondoquanto <strong>di</strong>sposto dal PUC e dai relativi strumenti attuativi;- pubblici esercizi ed esercizi <strong>di</strong> vicinato secondo le previsioni del SIAD ex art.13,L.R. n.1/2000 e s.m.i.;- attività agrituristiche e ricettive extralberghiere, queste ultime qualora sussistano irequisiti <strong>di</strong> cui alla L.R. 24 novembre 2001 n.17.Non sono consentite le attività nocive, dannose o comunque non ammesse da norme vigentinelle zone a caratterizzazione agricola e/o rurale.Sono sempre ammessi i mutamenti <strong>di</strong> destinazione d’uso da una funzione non consentitaverso una funzione consentita, nonché mutamenti tra destinazioni consentite, secondo leprocedure <strong>di</strong> cui alla L.R. n.19/2001.E’ vietato il mutamento <strong>di</strong> destinazione d'uso verso una funzione non consentita, anchequando la destinazione in atto già rientri tra quelle vietate.Nel caso <strong>di</strong> interventi che prevedano il semplice mantenimento <strong>di</strong> funzioni preesistenti nonconsentite, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, straor<strong>di</strong>naria, risanamentoconservativo e ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia.Ferma restando l’osservanza delle norme <strong>di</strong> cui al presente Titolo, il recupero, laPAG. 96
CITTÀ DI ARIANO IRPINO – RUEC APR 2009riqualificazione, la ristrutturazione e la e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> impianti destinati ad attivitàproduttive compatibili nelle zone omogenee previste dal PUC <strong>di</strong> cui agli artt. 17, 24, 25 e 26delle relative Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione, sono consentiti me<strong>di</strong>ante l’applicazione della<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui all’art.26 delle stesse NTA.ART. 131Prescrizioni <strong>di</strong> carattere e<strong>di</strong>lizioPer gli immobili aventi valore storico-architettonico e ambientale si applicano le prescrizioni<strong>di</strong> carattere e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> cui all’art. 127, Titolo VII, del presente Regolamento.Per le nuove e<strong>di</strong>ficazioni e nel caso <strong>di</strong> interventi su e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> recente costruzione, lacompatibilità con il contesto ambientale non è necessariamente conseguita me<strong>di</strong>ante ilricorso a tecniche tra<strong>di</strong>zionali ma può essere assicurata anche me<strong>di</strong>ante un progettazioneparticolarmente accurata che, pur ricorrendo a tecniche contemporanee, assicuri comunque,me<strong>di</strong>ante l’uso <strong>di</strong> materiali e colori compatibili con il contesto, il corretto inserimento <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici che possono anche qualificarsi apertamente come prodotti dell’architetturacontemporanea.In tutti i casi è comunque da preferirsi il ricorso a soluzioni tecniche e tecnologiche afferentiai principi della bioarchitettura.E’ consentito l’asservimento <strong>di</strong> tutti i terreni <strong>di</strong> proprietà. E’ altresì consentitol’asservimento <strong>di</strong> terreni <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong>versa da quella del richiedente me<strong>di</strong>ante rogitonotarile.E’ vietata la demolizione, anche parziale, <strong>di</strong> manufatti costituenti testimonianza dellatra<strong>di</strong>zione rurale produttiva e residenziale.ART. 132Aree scoperte <strong>di</strong> pertinenzaLe aree scoperte <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici sono soggette alle seguenti ulteriori prescrizioni:- sono vietati l’abbattimento e/o la rimozione <strong>di</strong> alberi e piantagioni secolari, nonchéla piantumazione <strong>di</strong> essenze <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o e alto fusto non autoctone, escluse lepiantagioni da frutto a scopo produttivo;- le aree scoperte che rivestano valore storico tipologico o documentario (aie, cortili esimili) non potranno essere frazionate fisicamente, neppure con recinzioni <strong>di</strong> modestarilevanza e<strong>di</strong>lizia (quali quella con paletti metallici e rete a maglia sciolta);- le pavimentazioni esterne originarie o <strong>di</strong> valore tipologico-documentale dovranno esseremantenute e conservate nei loro caratteri originari. Detti elementi, qualorarimossi per consentire l’esecuzione <strong>di</strong> altri interventi, dovranno essere ricollocati inopera nel rispetto del <strong>di</strong>segno e della finitura preesistenti;- ringhiere, corrimano, grate e cancelli <strong>di</strong> ogni tipo, ivi comprese le recinzioni,dovranno essere realizzate me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> materiali, colori e tecniche esecutivecompatibili con l’immagine complessiva del contesto e con quelle della tra<strong>di</strong>zionelocale, sia in caso <strong>di</strong> nuove realizzazioni, sia in caso <strong>di</strong> interventi sull’esistente.E’ espressamente vietato l’uso <strong>di</strong> alluminio ano<strong>di</strong>zzato. Ove reso possibile dallaspecificità dei casi, è da privilegiare la scelta <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalisticadescritte nell’allegato tecnico alla delibera <strong>di</strong> G.R. n. 3417 del 12.07.2002 (integratocon delib. <strong>di</strong> G.R. n.4084 del 20.09.2002) eseguiti secondo il Regolamento emanatocon D.P.G.R.C. n.574 del 22.07.2002 e con le precisazioni <strong>di</strong> cui alla delib. <strong>di</strong> G.R.n.6210 del 20.12.02.PAG. 97