FuoriAsse #20
Officina della cultura
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può illustrare meglio i nessi tra le elezioni<br />
di queste personalità e i contesti regionali<br />
di provenienza?<br />
GG: Mentre andavo studiando e ricercando<br />
materiali mi ponevo il problema di<br />
come restituirli al lettore. Avrei potuto<br />
ricorrere all’ordine alfabetico, oppure dare<br />
la precedenza all’età, dalle più mature<br />
alle piú giovani.<br />
Alla fine era proprio chiamarle a Roma<br />
dai territori, o dai collegi, la scelta piú<br />
consona all’oggetto, cioè la politica. Ho<br />
sempre criticato l’atteggiamento della Pri -<br />
ma Repubblica, cioè il candidare i big dei<br />
partiti in collegi “forti”. Una prova muscolare,<br />
non un aperto e radicato dialogo<br />
del candidato con il popolo chiamato al<br />
voto.<br />
Così, con un po’ di geografia, l’Italia mi è<br />
parsa meglio raccontabile e ho fatto la<br />
scoperta, ad esempio, che la mia città,<br />
Bologna, non ha mandato nessuna donna<br />
a Roma. Ma non ha mai ancora eletto<br />
una donna sindaco.<br />
Quando ci ha provato ha vinto per la<br />
prima volta il centro-destra.<br />
Bologna grassa, dotta e misogina.<br />
Torino ne ha elette tre.<br />
FA: La frase «donne e bambini si sono<br />
fatti compagnia ai piedi della piramide<br />
sociale» sottolinea il “naturale” legame<br />
tra femminilità e infanzia, in quanto la<br />
donna è chiamata a educare e curare la<br />
crescita dei bambini. Pensa sia sempre<br />
questa la visione ai giorni nostri, nonostante<br />
i cambiamenti sociali?<br />
GG: L’infanzia non vota e non preoccupa<br />
il potere. La donna fino all’altro ieri non<br />
votava e non insidiava i posti di potere.<br />
Non andavamo all’Università, le porte<br />
erano chiuse. Eravamo come infanti, incapaci<br />
di porgere la parola e per Kant che<br />
ragiona sulla minorità, tutto il gentil sesso<br />
non ha possibilità di pensare con la<br />
propria testa. Le cose sono cambiate: le<br />
donne stanno dimostrando quanto rapi-<br />
damente siano in grado di recuperare.<br />
FA: Nel capitolo Magistratura e violenza:<br />
Maria Maddalena Rossi viene affermato<br />
che lo stupro è una delle violenze più terribili<br />
che una donna possa subire. La<br />
violenza fisica e sessuale viene considerata<br />
con estremo orrore dalla pubblica<br />
opinione eppure, non di rado, le donne<br />
subiscono non solo questa ma anche un<br />
tipo di violenza verbale e piscologica.<br />
Ritiene che a quest’ultima venga data la<br />
stessa attenzione della prima? Lei pensa<br />
sia giusto dare pesi diversi alla violenza?<br />
GG: Io penso che la violenza sessuale sia<br />
la più tragica. Poi c’è la violenza fisica, da<br />
cui è bene scappare alla prima manifestazione.<br />
Ma anche la mancanza di rispetto, il<br />
condizionamento della libertà, sono condizioni<br />
a cui le donne di oggi dicono NO.<br />
Una sillaba importante, NO, ci libera da<br />
ció che non condividiamo. La condivisione<br />
della libertà è credo il nuovo paradigma<br />
del rapporto uomo/donna.<br />
Credo sia necessario anche rimettere in<br />
campo la ricerca della felicità di coppia e<br />
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