03.08.2017 Views

FuoriAsse #20

Officina della cultura

Officina della cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Ricucire queste chilometriche distanze<br />

sociali è quello che ha fatto Elena Berriola,<br />

artista newyorkese di origine italiana<br />

nota per i suoi libri unici cuciti<br />

a mano e per i suoi duetti musicali fra<br />

macchina da cucire e violino. L’artista è<br />

partita il 23 novembre 2015 mettendosi<br />

con la sua macchina da cucire nell’ultimo<br />

vagone del subway train che a New<br />

York va da Wall Street al Bronx. Berriola<br />

ha con sé un lunghissimo libro di garza<br />

piegato a fisarmonica. Alla partenza comincia<br />

a dispiegare le pagine sotto la<br />

sua Singer e inizia a cucire una lunga<br />

linea che si dispiegherà per le 12 miglia<br />

del percorso, colmando la distanza fisica<br />

e non più virtuale che separa la stazione<br />

del distretto finanziario dal Bronx.<br />

Al termine della performance, i due pun -<br />

ti saranno collegati da una linea filata<br />

con la macchina da cucire su tutta la<br />

lunghezza delle pagine.<br />

Libro come un ponte da Wall Street al<br />

Bronx, così titola la performance di Elena<br />

Berriola. «Era mia intenzione – chiarisce<br />

l’artista – trovare nuovi modi di<br />

ricucire la distanza tra le due comunità,<br />

che collega due siti, due isole virtuali<br />

sulla mappa che hanno bisogno di una<br />

connessione: il mercato azionario e il<br />

mercato popolare». Con la stessa serena<br />

determinazione di una Penelope moder-<br />

na, Berriola ha ripreso la sua Singer e il<br />

18 dicembre 2016 è salita su un bus<br />

per la tratta San Diego - Tijuana e ritorno.<br />

Alla propaganda elettorale di Trump<br />

di fare costruire un nuovo muro fra Stati<br />

Uniti e Messico l’artista contrappone<br />

un ponte fatto di un filo che collega la<br />

città californiana alla malfamata “Poisonville”<br />

di là dal confine, e lo snoda su<br />

fogli trasparenti di garza come una trama<br />

sottile che nega l’ingiustizia. Certo<br />

chi ha paura di un filo così fragile da<br />

rompersi con un semplice strap? Ma<br />

spesso un gesto d’arte, come questa performance<br />

così semplice e quotidiana,<br />

banale e antichissima creata da una<br />

donna con un filo e un moderno telaio,<br />

crea no un tessuto resistentissimo, una<br />

gomena incantata, una promessa di felicità,<br />

un gesto di consolazione. Attenzione:<br />

qui non c’è nessun aspetto di rassegnazione:<br />

un’operazione come quella di<br />

Berriola realizza in contumacia ciò che<br />

sempre manca all’arte, ma di cui può<br />

essere origine: quella sferzata alle nostre<br />

percezioni consuete che è anche un<br />

gesto d’amore capace di mandare in<br />

frantumi le prigioni sociali.<br />

Ci sono Linee-ponte, come quelle di Ele -<br />

na Berriolo, che vogliono unire, e linee<br />

rosse che testimoniano di divisioni. Le<br />

Bloodlines sono una serie di pannelli<br />

Elena Berriola - A Book as a Bridge Across the Mexican Border<br />

FUOR ASSE<br />

33<br />

Riflessi Metropolitani

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!