FuoriAsse #20
Officina della cultura
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l’anno con una bottiglia di champagne<br />
per brindare insieme con l’attore tanto<br />
stimato.<br />
La vicenda stessa di Poli è tutta sottesa<br />
dalla letteratura, dai libri. Lui amava<br />
definirsi «fidanzato con i libri». E il suo<br />
teatro, da quando, nel 1960, mise in<br />
piedi la Compagnia Paolo Poli diventando<br />
imprenditore di se stesso, fu, per<br />
certi versi, un teatro di ricerca letteraria.<br />
Certo, di una ricerca letteraria ad<br />
ampio spettro, in cui tranquillamente si<br />
muoveva tra letteratura maggiore e<br />
quella considerata minore.<br />
[...]<br />
La letteratura, pur sempre tanto amata,<br />
non ha fatto comunque da unico filo<br />
conduttore ai suoi spettacoli, perché in<br />
L’Uomo nero (1971) e in Femminilità!!!<br />
(1974) – il primo scritto con Ida Omboni,<br />
il secondo con la sorella Lucia – vengono<br />
rappresentati sia la parabola dell’uomo<br />
d’ordine del Fascismo, secondo tutte le<br />
agiografie littorie, sia quella della sua<br />
corrispondente femminile, la donnina<br />
bella e vezzeggiata, pronta a trasformarsi<br />
nella “vera” donna tutta casa, figli,<br />
marito. In questi casi, Poli punta principalmente<br />
alla satira sociale e politica<br />
e, nello specifico, alla derisione del<br />
Ventennio con i suoi miti fasulli.<br />
[...]<br />
Nei due tempi teatrali di Femminilità!!!<br />
Poli, insieme alla sorella Lucia oltre che<br />
agli attori appena citati, passa in rassegna<br />
gli stereotipi della donna così come<br />
questa era vista negli anni Trenta. In un<br />
primo momento tratta i modelli femminili<br />
in confronto a quelli maschili, successivamente,<br />
quelli della donna di<br />
allora in paragone con quelli della<br />
donna odierna. Nel libretto di sala si<br />
può leggere la seguente, significativa,<br />
affermazione di Poli: «Agli strombazzamenti<br />
sulla virilità e l’eroismo patrio<br />
che sollecitavano il maschio facevano<br />
riscontro le movenze da tigre reale o le<br />
sdolcinatezze da focolare domestico imposte<br />
alla femmina. […] E a istituzionalizzare<br />
questi due ruoli definitivi e invalicabili,<br />
opposti ma complementari, ancora<br />
oggi riaffioranti a condizionare la<br />
libertà di molte coscienze, fu proprio<br />
l’ideologia di quel regime i cui ruggiti lan -<br />
ciati da palazzo Venezia si spostarono<br />
presto allo scampanio di San Pietro».<br />
Paolo Poli<br />
FUOR ASSE<br />
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Redazione Diffusa