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FuoriAsse #20

Officina della cultura

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viene chiesto di realizzare un ex voto per<br />

Mimino, dedicato alla sua salvezza:<br />

saranno dunque il miracolo e il voto a<br />

fare incontrare questi due personaggi e<br />

archetipi dell’avventura umana.<br />

Le scene, mute, poetiche o asciutte,<br />

hanno sempre ritmo e musicalità. Vortice<br />

o linea. Superficie o affondo. L’ultimo<br />

paese è un frammento di realtà – ma<br />

anche un intero di significato – nel quale<br />

natura, uomo e mistero si inseguono, si<br />

sottraggono e si accumulano.<br />

FS - Come si è formata in te l’esigenza di<br />

raccontare questa storia fatta, oltre al<br />

resto, di “sud e magia”?<br />

FM - L’ultimo Paese è un libro ambientato<br />

in un Sud immaginario, nonostante<br />

abbia cercato di renderlo il più credibile<br />

possibile. Quello che mi interessava, e<br />

che mi ha portato a disegnare questa<br />

storia, era l’idea di un mondo rurale<br />

dove il sacro interrompeva il tempo dell’utile,<br />

dove il mondo magico e il modo<br />

reale convivessero in maniera naturale.<br />

Ambientare la storia in un passato “ipotetico”<br />

mi ha permesso di dargli un tono<br />

quasi epico, mitologico. Circa tre anni fa<br />

mi stavo interessando a quelle feste sacre<br />

che celebrano la circolarità della vita<br />

e fan si che la comunità si ri-conosca<br />

ogni anno, esorcizzando il tempo e gli<br />

affanni sotto il sole. Riti ancestrali che<br />

tutt’ora si svolgono con una cadenza<br />

precisa in alcuni piccoli paesini del Sud<br />

Italia.<br />

Ero affascinato da quelle feste. Non le<br />

avevo mai vissute in prima persona ma<br />

mi attiravano in modo misterioso. Lavinia,<br />

una mia cara amica siciliana, mi<br />

consigliò di guardare i documentari di<br />

Vittorio De Seta e tra questi trovai I<br />

Dimenticati. Questo piccolo documentario<br />

senza voce narrante, fatto di suoni e<br />

immagini, racconta la Festa della Pita di<br />

Alessandria del Carretto. Fu girato nel<br />

’59 e quella festa arborea, quei vestiti,<br />

quei visi e quei paesaggi divennero immediatamente<br />

l’ambientazione perfetta<br />

per la mia storia.<br />

FUOR ASSE<br />

95 Fumetto d’Autore

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