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FuoriAsse #20

Officina della cultura

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grandi dimensioni del murale Frida preferì<br />

sempre opere di piccole dimensioni,<br />

intime, in cui raccontare se stessa, la<br />

propria percezione della vita, i suoi<br />

amori, il suo dolore. Un dolore sempre<br />

presente, anche quando si dipinge ingioiellata<br />

e vestita con i costumi tipici e<br />

sgargianti delle donne messicane.<br />

Nata il 6 luglio del 1907 a Coyoacán,<br />

quartiere alla periferia di Città del Messico,<br />

Frida si considerava figlia della<br />

rivoluzione, tanto da affermare di essere<br />

nata tre anni dopo, nel 1910, in concomitanza<br />

con lo scoppio della stessa.<br />

Figlia di Carl Wilhelm (Guillermo) Kahlo,<br />

tedesco luterano emigrato in Messico a<br />

19 anni, e della sua seconda moglie Matilde<br />

Calderón y Gonzales, figlia di una<br />

donna spagnola e di un indio. Da bambina,<br />

Frida apprese dal padre l’arte della<br />

fotografia, dell’inquadratura e del ritocco<br />

delle immagini col pennello, tecnica<br />

che utilizzò anche per molti dei suoi<br />

dipinti. Affetta da spina bifida, a sei anni<br />

si ammalò riportando danni irreversibili<br />

alla gamba destra. Ciò non offuscò<br />

la sua indole indomita e passionale e,<br />

fin dall’adolescenza, manifestò un carattere<br />

forte e un singolare talento artistico.<br />

La sventura la toccò nuovamente<br />

all’età di 18 anni, quando fu vittima (era<br />

il 17 settembre del 1925) di uno spaventoso<br />

incidente che coinvolse un tram e<br />

l’autobus su cui viaggiava col giovane<br />

fidanzato Alejandro Gomez Arias. Le con -<br />

seguenze furono gravissime: la colonna<br />

vertebrale le si spezzo in tre punti; il<br />

bacino, la gamba e il piede destro si fratturarono;<br />

il corrimano dell’autobus le<br />

trapassò il ventre privandola per sempre<br />

delle gioie della maternità. Dopo la<br />

degenza ospedaliera fu costretta a letto<br />

per mesi e, nel corso della vita dovette<br />

non solo indossare castranti busti di<br />

gesso e acciaio, ma anche sostenere numerosi<br />

interventi chirurgici – non tutti<br />

necessari. Fu in questo periodo doloroso<br />

che Frida cominciò a dipingere: i genitori<br />

le regalarono un letto a baldacchino<br />

con uno specchio e dei colori. Cominciò<br />

così a coltivare la sua arte e a leggere<br />

libri sul Partito comunista messicano, a<br />

cui si iscrisse nel 1928. In questo periodo<br />

prende vita la serie di autoritratti che<br />

ne caratterizzò tutta la produzione artistica.<br />

Ella stessa disse, a tal proposito:<br />

«Dipingo me stessa perché passo molto<br />

tempo da sola e sono il soggetto che<br />

conosco meglio». Quando conobbe Diego<br />

Rivera per sottoporgli i suoi dipinti,<br />

se ne innamorò. Lo sposò nel 1929 (lui<br />

era al terzo matrimonio), nonostante i<br />

vent’anni di differenza e la consapevolezza<br />

dei tanti tradimenti cui la avrebbe<br />

sottoposta. Lui la tradì anche con la sorella<br />

Cristina, cosa che sconvolse Frida<br />

a tal punto da chiedere il divorzio. La<br />

separazione durò un anno (tra il 1939 e<br />

il 1940), poi i due tornarono insieme ma<br />

anche Frida cominciò a tradire l’amato,<br />

sia con uomini che con donne. Ciò nonostante,<br />

Diego fu per Frida l’amore<br />

FUOR ASSE<br />

142<br />

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