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FuoriAsse #20

Officina della cultura

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FUOR ASSE<br />

Editor ale<br />

“Essere” oggi<br />

Apro questo editoriale ricordando una persona che prima di tutto ho identificato<br />

come amica. In seguito ho appreso che svolgeva il mestiere di traduttrice.<br />

Irene Babboni (morta all’età di 48 anni, il 19 giugno 2017) lavorava infatti all’interno<br />

della casa editrice Einaudi e traduceva grandi autori come il premio<br />

Nobel Patrick Modiano. “Frammenti” di vita di cui sono venuta a conoscenza soltanto<br />

in un secondo momento, in quanto Irene non era tipo da autocelebrarsi. A<br />

lei ci si avvicinava per naturale simpatia, per il suo sorriso accogliente, che metteva<br />

a proprio agio chiunque. Anche se sapeva riconoscere in ognuno un talento<br />

e sapeva incoraggiare le aspettative, come nel mio caso, per quello che per me<br />

rappresentava allora solo un sogno: lavorare con i libri. Ma al di là della mia personale<br />

esperienza, occorre ricordarla perché a volte sembra di vivere un mondo<br />

in cui finzione e verità si sovrappongono, in cui la capacità di sapersi costruire<br />

un’immagine da presentare agli altri sembra essere alla base di ogni rapporto<br />

sociale, e sia in ambito lavorativo sia nelle relazioni di altra natura. Invece,<br />

ora che di Irene ho una conoscenza meno incompleta, la sua particolare forza<br />

di carattere inevitabilmente mi riporta alla mente personaggi quali Natalia<br />

Ginzburg, una donna sobria, una preziosa collaboratrice della casa editrice<br />

Einaudi, che della letteratura aveva saputo fare con serietà un mestiere.<br />

E in fondo sono così tutti i personaggi di quegli anni einaudiani di cui racconta<br />

Ernesto Ferrero, entrato nella casa editrice torinese nel 1963, nel libro I migliori<br />

anni della nostra vita (Feltrinelli, 2005).<br />

“Editoria è conoscenza degli uomini” affermava l’editore Giulio Einaudi. Allo<br />

stesso modo, Ernesto Ferrero, restando fedele a questo principio, si sofferma sui<br />

molti uomini e sulle molte donne, che hanno reso memorabile una lunga stagione<br />

della cultura italiana. Tra questi: Carlo Emilio Gadda, Elio Vittorini, Norberto<br />

Bobbio, Leonardo Sciascia, Gianfranco Contini, Cesare Pavese, Italo Calvino,<br />

Elsa Morante, Natalia Ginzburg e molti altri ancora.<br />

Ad ogni modo, voglio ricordare Irene Babboni in questa occasione, perché questo<br />

è un numero dedicato alla donna, e come donna di lei rammento soprattutto la<br />

naturale capacità di essere sia mamma sia lavoratrice, persona presente e generosa<br />

in ogni ambito e ambiente. Forse perché lontana dal baccano dei social media,<br />

forse perché lontana dalle tensioni a cui la smania di visibilità può portare?<br />

FUOR ASSE<br />

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