FuoriAsse #20
Officina della cultura
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naggio poi a un altro 12 che, pur rifacendosi<br />
a teorie già sperimentate (Conrad,<br />
James), la Cialente sa rendere personalissima.<br />
Lo vediamo qui in Pamela o la<br />
bella estate, nel continuo slittamento fra<br />
il punto di vista di Pamela e quello di<br />
Averkessian, ma in particolare in Un<br />
inverno freddissimo.<br />
Questi racconti, per concludere, sono<br />
storie di piccole resistenze, dove le contraddizioni<br />
e i limiti dell’essere umano<br />
incrociano la complessità di fatti storici,<br />
sociali e politici che la Cialente – scrittrice<br />
che ha attraversato la Storia del Novecento,<br />
dai primi spregiudicati nazionalismi<br />
e dispotismi coloniali ai movimenti<br />
totalitaristi, dalle guerre all’omologazione<br />
all’Occidente, che abbatte ogni varietà,<br />
diversità – sa interpretare con lucidità<br />
e responsabilità ponendo interrogativi<br />
sempre attuali. Una scrittrice da leggere<br />
e rileggere con grande attenzione.<br />
Fausta Cialente<br />
12 Cfr. anche Andrea Gialloreto, L’esilio e l’attesa. Scritture del dispatrio. Da Fausta Cialente a Luigi Meneghello,<br />
Lanciano, Rocco Carabba, 2011, p.103.<br />
FUOR ASSE<br />
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Il rovescio e il diritto