09.04.2020 Views

Palazzo de'Rossi. Una storia pistoiese

a cura di Roberto Cadonici fotografie di Aurelio Amendola

a cura di Roberto Cadonici
fotografie di Aurelio Amendola

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

34. Frammenti di Terra sigillata decorata a matrice.<br />

Tav. 4. Terra sigillata africana<br />

del canestro con serti vegetali e nastri ritorna su alcune coppe con bolli di C. Cispius 88 , dove il<br />

canestro è sospeso a un bastone tenuto sulle spalle da uno scheletro, e su ceramiche attribuite<br />

alla bottega di Rasinius o degli Annii 89 .<br />

A calici o a coppe di produzione tardo italica si possono riferire alcuni frammenti con decorazioni<br />

a stampo con motivi a pannelli, ad archi e a corde. Due frammenti contigui di parete (fig.<br />

34) assegnabili forse a un calice del tipo Dragendorff-Watzinger I, conservano una estesa decorazione,<br />

organizzata in un unico registro, con erme itifalliche, personaggi maschili seduti su anfore<br />

e bolli decorativi retrogradi in planta pedis sex[...] non completamente leggibili, dove si può<br />

congetturare forse l’abbreviazione sex m fes retrograda da positivo, Sex(tus) M(urrius) Fes(tus) 90 ,<br />

sulla base del confronto con un esemplare conservato presso il Museo di Rosignano Marittimo 91 .<br />

L’esemplare di <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi viene quindi ad aggiungersi all’ampia produzione di Murrius<br />

Festus (attivo a Pisa tra il 60 e il 150 d.C.) ben documentata anche nel territorio <strong>pistoiese</strong> sia<br />

nei siti urbani sia in quelli rurali 92 .<br />

Le sigillate recuperate nello scavo hanno restituito anche altri bolli che rimandano a botteghe<br />

sia aretine sia pisane. All’ambito aretino riconduce il bollo centrale in cartiglio rettangolare t .<br />

rf male impresso sul fondo di una coppa (tav. 3, n. 7) da riferire a Titus Rufrenus, attivo ad Arezzo<br />

nel primo quarantennio del I sec. d.C. 93 Ancora alle produzioni aretine rimanda il bollo centrale<br />

in cartiglio rettangolare rasn di Rasinius 94 impresso su un fondo di coppetta, rinvenuto insieme<br />

a un fondo di coppa con bollo centrale in cartiglio rettangolare evhodi di Evhodus, presente<br />

a Pisa dal 5 a.C. al 40 d.C. 95 Oltre a quest’ultimo, rimandano alle produzioni pisane 96 il bollo<br />

centrale in cartiglio rettangolare bipartito evhod/crest, impresso su un fondo con attacco di<br />

piede su stelo attribuibile a un calice (tav. 3, n. 8; fig. 1), dove compaiono congiuntamente i nomi<br />

di Evhodus e Crestus 97 , e il bollo centrale in cartiglio rettangolare atei ma[...] di Ateius Mahes 98 .<br />

A questi si devono aggiungere anche un bollo in planta pedis, entro solcatura circolare, sex m<br />

ca(.) riferito a Sex(tus) M(urrius) Cal(...) 99 presente su un piede ad anello di coppa sporadico 100 ,<br />

e infine il bollo in planta pedis male impresso e parzialmente conservato c. h( ) fes( ) 101 .<br />

• Terra sigillata africana (tav. 4)<br />

Non abbondantissime risultano le attestazioni di ceramiche fini di produzione africana. Sono<br />

riconoscibili alcuni frammenti di orlo non decorato da riferire a piatti con orlo pendulo tipo<br />

Lamboglia 4/Hayes 3c 102 (tav. 4, n. 1, produzione D), mentre al tipo «Atlante» I, tav. XLVIII,<br />

7» 103 potrebbe essere avvicinato il frammento di labbro svasato con orlo arrotondato estroflesso<br />

(tav. 5, n. 2) che ricorda anche la conformazione dell’orlo della coppa Lamboglia 7, documentata<br />

nella produzione A, tra la fine del I e la fine del III sec. d.C. Il frammento di labbro<br />

diritto leggermente svasato con orlo indistinto e smussato verso l’interno (tav. 4, n. 3) ricorda,<br />

infine, la forma «Atlante» tav. XLVIII, 10» 104 . La caratteristica dell’orlo indistinto e smussato<br />

verso l’interno ricorre anche nelle coppe Lamboglia 3b presenti nella produzione A2 (fine del<br />

II sec. – prima metà del III sec. d.C.).<br />

• Ceramiche a vernice rossa tarda (tav. 5)<br />

Sono presenti anche alcuni frammenti di ceramiche imitanti le produzioni di sigillata africana.<br />

Si tratta di contenitori con corpo ceramico arancione abbastanza depurato, tenero e<br />

polveroso al tatto con un rivestimento arancione abbastanza denso e poco aderente, oppure<br />

con corpo ceramico nocciola chiaro con ingobbio rosso molto liquido e poco aderente o di<br />

colore beige rasato con vernice rossa opaca, stesa a pennello.<br />

A quest’ultima produzione è da ricondurre il piatto frammentario (tav. 5, n. 1; fig. 18) con orlo<br />

rientrante decorato con vernice rosso-bruna molto diluita. L’esemplare di <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi è<br />

avvicinabile ad alcuni frammenti che provengono dall’Antico <strong>Palazzo</strong> dei Vescovi 105 e da San Iacopo<br />

in Castellare (Pistoia) 106 . Il piatto in esame rientra nelle produzioni di ceramica dipinta che<br />

si rifanno al repertorio delle sigillate africane e, in particolare, è avvicinabile al variegato gruppo<br />

delle imitazioni della forma Hayes 61 (A-B) e trova più precisi confronti negli esempi fiesolani 107 .<br />

Appartiene, invece, al gruppo delle ceramiche rivestite di vernice rossa 108 un frammento di<br />

vaso a listello (tav. 18, n. 2) riconducibile alle numerose imitazioni della forma Hayes 91,<br />

2<br />

3<br />

1<br />

faces and prominent noses have the same clothing: a pointed headdress or perhaps a hooded<br />

cloak decorated with a grid motif, a scanty tunic, and high sandals (?) (worn by just one of the<br />

figures). The scene, as shown by a single fragment, definitely belonging to the same example<br />

however, is defined by two long sinuous branches that emerge from the soil in opposite directions,<br />

marking the line of the earth on which two animal legs rest (hoofs).<br />

The goblet, to which the fragments just described belong, seems attributable to mould-decorated<br />

Arretine wares, currently representing the largest findings in the Pistoia area 86 . To date,<br />

no precise references have been found that can attribute the goblet to a specific workshop. The<br />

elegant egg and dart motif that frames the scene on the Pistoiese vase is found on the wares of<br />

various Arretine workshops 87 . The type of basket with plant wreaths and ribbons reappears on<br />

some cups with C. Cispius 88 stamps, where the basket is hanging from a rod held on the shoulders<br />

by a skeleton, and on pottery attributed to the Rasinius workshop or to those of Annii 89 .<br />

Possibly attributable to late Italian goblets or cups are some fragments with moulded panel,<br />

arch and rope motifs. Two matching wall fragments (fig. 34) perhaps attributable to a<br />

Dragendorff-Watzinger I type goblet, present extensive decoration, organised in one single<br />

register, with ithyphallic male figures sitting on amphorae and retrograde decorative planta<br />

pedis stamps sex[...] not fully discernable, where one can perhaps conjecture the positive<br />

retrograde abbreviation sex m fes, Sex(tus) M(urrius) Fes(tus) 90 , based on comparison with an<br />

example kept at the Museum of Rosignano Marittimo 91 .<br />

The example from <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi thus joins the extensive production of Murrius Festus<br />

(active in Pisa between A.D. 60-150), well documented also in the territory of Pistoia, in both<br />

urban as well as rural sites 92 .<br />

The sigillata wares found in the excavation also bore other stamps which refer to workshops<br />

in both Pisa as well as Arezzo. Attributable to Arretine workshops is the central stamp in a<br />

rectangular scroll t . rf badly impressed on the bottom of a cup (table 3, no. 7) and attributable<br />

to Titus Rufrenus, active in Arezzo in the first forty years of the 1st century A.D. 93 Again<br />

238 239

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!