09.04.2020 Views

Palazzo de'Rossi. Una storia pistoiese

a cura di Roberto Cadonici fotografie di Aurelio Amendola

a cura di Roberto Cadonici
fotografie di Aurelio Amendola

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

TAVOLE VII, VIII<br />

Sezioni del palazzo eseguite secondo i rilievi effettuati<br />

prima dell’ultimo restauro. Studio arch. Adolfo Natalini e<br />

Associati.<br />

Sezione A-A, con profilo in elevato dello scalone.<br />

Sezione D-D, con profilo della “scala a chiocciola segreta”<br />

distinti, in modo raffinato e del tutto inconsueto per l’epoca e la città di Pistoia, in “luogo<br />

comune” (il nostro wc) e “toilette” per la cura e la pulizia del corpo 66 .<br />

Al terzo piano i vani corrispondenti ebbero nel tempo una certa flessibilità nel loro utilizzo,<br />

ma non vi mancarono gli opportuni servizi igienici 67 .<br />

Fra le due serie di coppie di stanze era stato collocato, parallelamente alla direzione longitudinale<br />

della facciata e del relativo assetto viario, lo scalone d’onore, dotato inizialmente solo<br />

di un breve accesso 68 , destinato a connettersi con l’ingresso monumentale previsto (tav. VII,<br />

p. 22).<br />

Senza dubbio Raffaello Ulivi doveva aver dato i disegni, oltre che delle planimetrie e degli<br />

alzati, anche dei principali elementi architettonici che qualificano il palazzo.<br />

Innanzi tutto dello scalone, che al secondo piano termina a doppia rampa aperta sormontata<br />

da volta ribassata, finemente ornata da stucchi e da un medaglione centrale un<br />

tempo dipinto 69 . Illuminato dalla luce radente proveniente dai finestroni aperti sulla testata<br />

minore a sud, che lo penetra d’infilata e ne mette in risalto l’elegantissimo ricamo<br />

degli stucchi oltre che la profondità e lo sviluppo volumetrico, lo scalone rivela la raffinata<br />

sensibilità ambientale di Raffaello Ulivi, che con esso creò un permanente, suggestivo e<br />

segreto spettacolo interno (figg. 18-23).<br />

Ma Raffaello Ulivi aveva disegnato anche le mostre delle finestre che si aprono sugli affacciamenti<br />

del palazzo, di graduata importanza a seconda dei piani (figg. 24, 25). Quelle<br />

che danno luce al piano nobile, più alte, mostrano eleganti forme di transizione, pur senza<br />

che il loro disegno rinunci a divertissements ornamentali che arricchiscono le cornici in<br />

pietra. Quelle ai piani alti, quadrangolari, ripetono, via via con minore aggetto rispetto<br />

alle prime, il fastigio con conchiglione centrale rovesciato affiancato da due brevi volute<br />

rovesce, in uno stile tardo-barocco grazioso e semplificato. In assonanza con quanto<br />

poteva offrire il panorama artistico-monumentale di primo Settecento anche a Pistoia,<br />

come lontana eco dei fasti architettonici romani, fiorentini o settentrionali. Penso al co-<br />

24. <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi, facciata, zona costruita su progetto<br />

di Raffaello Ulivi. Fine stra al “piano nobile”.<br />

25. <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi, facciata, zona costruita su progetto<br />

di Raffaello Ulivi. Fine stra al secondo piano.<br />

50 51

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!