Thalerwine-Selection
Il vino è per chi lo beve
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CHAMPAGNE<br />
CRÉTÉ-CHAMBERLIN<br />
AREA | Coteaux sud d’Epernay/Côte des Blancs<br />
VILLAGE | Moussy<br />
PRODUTTORE | Blandine e Mathieu Crété<br />
SIGLA | R.M.<br />
CERTIFICAZIONI | Haute Valeur Environnementale<br />
LE AREE<br />
La tenuta è composta da 8 ettari di vigneti distribuiti su 11 villaggi<br />
che rappresentano tre grandi regioni della Champagne su tipi di<br />
suolo per lo più ben delineati e identitari: la Côte des Blancs nei<br />
Grand Cru e Premier Cru di Villeneuve-Renneville, Le Mesnil-sur-<br />
Oger, Oger, Avize, Cuis, su basi altamente gessose. Il Coteaux<br />
Sud d’Epernay: Pierry, Moussy, luogo di famiglia e attuale sede<br />
del Domaine, Vinay, Brugny e Vaudancourt, prevalentemente<br />
su argille calcaree. La Vallée du Surmelin: Baulne-en-Brie, su un<br />
basamento calcareo-marnoso.<br />
La distribuzione dei vitigni è la seguente: 50% Chardonnay, 48%<br />
Meunier e 2% Pinot Noir. Ogni terroir ha specificità agro geografiche<br />
legate alla diversità del suo sottosuolo, all’orientamento<br />
delle parcelle e alle loro esposizioni.<br />
stoccaggio delle bottiglie. Intorno al 1985, Dominique e<br />
Ginette (i genitori di Mathieu e Blandine, gli attuali gerenti)<br />
succedono al marchio, arrivando, nel 1990, a produrre la loro<br />
prima annata col nome di Dominique Crété.<br />
Nel 2010 il figlio Mathieu torna a casa, dopo aver studiato<br />
alla scuola enologica di Avize e dopo diversi anni di pratica<br />
nei vigneti del sud della Francia. Assieme a Mathieu oggi<br />
c’è Blandine, sua sorella, che, a partire dal 2020, lo affianca<br />
in questa avventura di riproposizione dello storico marchio<br />
Crété-Chamberlin, sugli assunti di contemporaneità e tradizione,<br />
in una complessità di lavoro e di armonizzazione dei<br />
tre differenti settori in cui possiedono vigne. Sono, infatti, 84<br />
diversi appezzamenti distribuiti su luoghi anche distanti tra<br />
loro. L’età media delle viti è di 60 anni, per lo più piantate<br />
con selezione massale da viti di oltre 100-120 anni. Dal primo<br />
lavoro viticolo in primavera, ogni terroir viene affrontato<br />
con l’obiettivo di rispettare il suolo, sia mediante inerbimento<br />
controllato su determinate parcelle, sia mediante aratura.<br />
L’approccio al lavoro in vigna è armonicamente globale,<br />
nel senso di una cultura biologica/biodinamica che si ponga<br />
al servizio attento della natura. Nessun dogma, nessuna<br />
certificazione è necessaria per il loro lavoro per non essere<br />
limitati da regolamentazioni e burocrazia. Solo le condizioni<br />
climatiche influenzano le tecniche di coltivazione.<br />
Lo stile degli Champagne di oggi è la traccia lasciata dalle<br />
generazioni del passato, attraverso la sensibilità e il tocco<br />
personale di ogni vignaiolo della famiglia Crété. La raccolta<br />
è manuale, con cernita molto rigorosa delle uve. La pressa<br />
viene effettuata con la massima cura entro le 6 ore dalla<br />
raccolta, poi parte la fermentazione, che avviene entro 36<br />
ore dalla pigiatura. I mosti decantano a freddo in meno di<br />
24 ore. Le fermentazioni alcoliche avvengono lentamente e<br />
dolcemente grazie al controllo della temperatura.<br />
La fermentazione malolattica si innesca naturalmente o meno<br />
a seconda delle annate. Nessun intervento esterno, o aiuto,<br />
interferisce con lo svolgimento di questo delicato passaggio.<br />
L’affinamento dei vini è un atto ponderato in funzione della<br />
qualità di ogni vino. L’accostamento dei contenitori (vasche<br />
in acciaio inox, tini e botti di rovere) è una pratica comune,<br />
fonte di equilibrio nei vini legati alla differente natura dei<br />
terroir. Come un filo conduttore, ogni azione, ogni gesto,<br />
ogni scelta è attentamente valutata tenendo sempre presente<br />
la misura del lavoro delle 14 generazioni che hanno proceduto<br />
Mathieu e Blandine: a ricordarci sempre che, attraverso<br />
i loro Champagne, avviene una sorta di tributo permanente<br />
al loro passato di famiglia, come una sorta di responsabilità<br />
che si trasmette alle generazioni future, conservando una<br />
propria identità, la loro firma dell’epoca attuale.<br />
I L P R O D U T T O R E<br />
Crété-Chamberlin, una storia che risale al primo vignaiolo<br />
della famiglia omonima. Le vigne di casa, infatti, hanno<br />
superato la prova del tempo: 340 anni ci separano dal fondatore,<br />
quell’Henry Chamberlin, originario di Moussy che,<br />
nel 1683, a 20 anni, si appassiona alla coltivazione dell’uva,<br />
possedendo vigneti sui terroir di Moussy, Pierry e Vinay. Dal<br />
1683 al 1869 si susseguirono otto generazioni di viticoltori:<br />
Jean e Jeanne, Théodore e Julie, Claude e Antoinette, Jean e<br />
Marie-Louise, Jean-Martin e Jeanne-Nicole, Jacques e Marie-<br />
Anne, François e Cécile. Tutti coltivano uve destinate al<br />
commercio per produrre Champagne. Nel 1878, Eugène<br />
Crété, giovane enologo di Oger sposò Hortense Chamberlin,<br />
diretta discendente di Henry Chamberlin. Questo sodalizio<br />
diede nuovo slancio ai destini della famiglia, unendo i loro<br />
Domaines proprio sul territorio di Moussy, ricco di suoli<br />
variegati e tra loro complementari, ereditati dai rispettivi<br />
antenati. È nell’ultima decade del 1800 che iniziano a fare<br />
vino in proprio, utilizzando una pressa di proprietà. Intorno<br />
al 1910, loro figlio Louis e la moglie Marie-Pierre fondarono<br />
e svilupparono il Domaine Crété-Chamberlin, producendo<br />
le prime cuvée dell’omonimo marchio. Una ventina d’anni<br />
dopo, nel 1932, il figlio Henry, sposato con Léonie, arriva a<br />
produrre 32.000 bottiglie. Dopo la seconda guerra mondiale,<br />
intorno al 1948, Marcel Crété e sua moglie Odette rilevarono<br />
la tenuta Crété-Chamberlin, concentrandosi principalmente<br />
sul lavoro della vigna. La marca vive un momento di svolta,<br />
poiché per la prima volta, nel 1960, un discendente crea<br />
un nuovo marchio a proprio nome: lo Champagne Marcel<br />
Crété. Il nome Chamberlin scompare. L’era della modernità<br />
arriva negli anni ‘80. Il discendente di Marcel e Odette, Roland,<br />
con la moglie Micheline, investe nella prima cantina<br />
del Domaine Crété che comprende la pressa, la bottaia e lo<br />
BLANDINE E MATHIEU CRÉTÉ<br />
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