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Il vino è per chi lo beve
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CHAMPAGNE<br />
PAUL GADIOT<br />
AREA | Vesle et Ardre – La Petite Montagne de Reims<br />
VILLAGE | Vrigny<br />
PRODUTTORE | Camille Ponson<br />
SIGLA | R.M.<br />
CERTIFICAZIONI | Haute Valeur Environnementale<br />
e in conversione Bio<br />
L’A R E A<br />
Zona molto grande, questa, che copre molte terre della Montagne<br />
e della Val de Reims, estendendosi per quasi 2800 ettari di vigna,<br />
con 60% di Pinot Meunier, 27% di Pinot Noir e 13% circa di Chardonnay.<br />
Sono ben 52 i villages di Vesle e Ardre di cui 12 Premier<br />
Cru e 40 Cru generici. È importante ricordare che anche le vigne<br />
all’interno del comune di Reims fanno parte di questa zona.<br />
La sottozona che riguarda la famiglia Ponson, e il marchio Paul<br />
Gadiot, è chiamata La Petite Montagne de Reims e copre soli 14 villages.<br />
Oltre a Vrigny, sede di casa e storica cave di affinamento del<br />
marchio, ci sono: Bezannes, Chamery, Coulommes-la-Montagne,<br />
Écueil, Gueux, Jouy-lès-Reims, Les Mesneux, Ormes, Pargny-lès-<br />
Reims, Sacy, Sermiers, Ville-Dommange e Villers-aux-Nœuds.<br />
IL LUOGO<br />
Vrigny, come già ricordato, si trova nella Petite Montagne de Reims,<br />
la parte nord-occidentale della Montagne. Questo piccolo agglomerato<br />
di case dove le vigne coprono quasi per intero il panorama<br />
circostante, fa parte di una serie di villages che si susseguono uno<br />
in fila all’altro, menzionati come Premier Cru. Il comune di Vrigny<br />
si estende su 450 ettari e conta 200 abitanti, chiamati Vrignolais<br />
o Vrignolaises. Nella parte settentrionale del comune troviamo,<br />
ahimè, anche l’autostrada A4/E50 che collega Parigi a Reims.<br />
I vigneti del paese (e dei paesi attigui) si trovano su dolci pendii,<br />
per lo più quasi pianeggianti, su esposizioni variabili, anche sui<br />
versanti est e nord-est. La varietà maggiormente coltivata è il<br />
Pinot Meunier. L’attuale superficie vitata nel comune di Vrigny è<br />
di circa 100 ettari, il 70% di Pinot Meunier, il 20% di Pinot Noir, il<br />
10% di Chardonnay, suddivisi in una quarantina di proprietari di<br />
vigne. Sono celebri alcune parcelle comunali, lavorati da vignérons<br />
conosciuti come Les Champs de Vallier.<br />
Les Clos, una parcella esposta a est-nord su dolci pendii, situato<br />
immediatamente a sud del paese, non lasciatevi ingannare dal<br />
nome… non c’è c’è il muro nel vigneto…<br />
Les Linguettes, qui troviamo viti a piede franco di Pinot<br />
Meunier impiantate nel 1953. Les Près, parcella esposta<br />
a nord-est, a ovest di Vrigny, confina con la foresta dove<br />
insiste una trincea della seconda guerra mondiale. Il<br />
terreno è costituito da sabbie profonde e nobili dove<br />
spesso si rinvengono fossili di conchiglie.<br />
IL PRODUTTORE<br />
È questa una storia affascinante che lega il presente di un<br />
giovane produttore trentenne, Camille Ponson, alle vicende<br />
dei propri avi, in quel nodo di affetti, lavoro, casa, cantina,<br />
famiglia che questa regione custodisce e tramanda come<br />
valore assoluto.<br />
Uno dei marchi più conosciuti di quest’area è certamente<br />
Pascal Ponson: ci troviamo nel village attiguo e confinante a<br />
sud con Vrigny, Coulommes-la-Montagne. Domaine familiare,<br />
oggi condotto con autorevolezza da Maxime, figlio di<br />
Pascal prematuramente scomparso alcuni anni fa, ha nella<br />
sua storia una vicenda affascinante e profondamente radicata<br />
a questi luoghi.<br />
Prima di chiamarsi Champagne Ponson il marchio della casa<br />
era Paul Gadiot, la tenuta si trovava a Vrigny, al 42 di rue St.<br />
Vincent, oggi divenuto l’indirizzo dell’abitazione proprio di<br />
Camille Ponson, fratello minore di Maxime.<br />
Ma prima un po’ di storia: Paul Gadiot ebbe 2 figlie, una<br />
fece carriera a Parigi, mentre l’altra figlia, Marguerite, sposò<br />
Albert Ponson, così la marca Gadiot interruppe la sua<br />
produzione per confluire in Ponson. Era il 1942, ultimo<br />
millesimo prodotto come Paul Gadiot. Nel 2012 un giovanissimo<br />
ragazzo, Camille, sapendo che si sarebbe trasferito a<br />
vivere nell’antica casa di famiglia, decise di riaprire le cantine<br />
sottostanti e di ridare impulso e vita al marchio, estintosi<br />
sessant’anni prima.<br />
Paul Gadiot, nella prima metà del ‘900, era certamente un<br />
“precursore”: uno dei primi vignérons a vinificare in proprio<br />
e produrre solo millesimati, è rimasto per sessant’anni<br />
l’esempio a cui rifarsi, inseguendo la qualità nel solco della<br />
tradizione champenoise.<br />
Un modello, dunque, a cui Camille ha deciso di rifarsi. Stessi<br />
concetti: verrà prodotta sempre e solo un’unica cuvée millesimata,<br />
da lunga sosta sui lieviti, matura e sarà sempre in<br />
Extra Brut, tra 4 e 2 grammi/litro (ecco, qui i dosaggi sono<br />
davvero diversi da quelli di oltre sessant’anni prima: pensate<br />
CAMILLE PONSON<br />
che a quel tempo si dosava 28 grammi/litro…).<br />
Camille ha scelto di fare cose semplici. Le vigne di proprietà<br />
sono per intero in conversione bio, l’età media delle viti è di<br />
40 anni, rese naturalmente molto basse, i suoli hanno inclusioni<br />
minerali su argille sabbiose. Per questa cuvée vengono<br />
scelte solo le migliori espressioni dell’annata, in assemblaggio<br />
classico che non cambierà nel tempo: 50% Chardonnay, 25%<br />
Pinot Noir, 25% Pinot Meunier.<br />
L’affinamento avviene in una cantina molto fredda (tutto<br />
l’anno costantemente a 11°c). Una sosta molto lunga permette<br />
di leggere i toni, le sfumature del luogo, così da avere<br />
Champagne profondamente identitari e di tradizione in una<br />
rilettura contemporanea. L’etichetta è una citazione elegantissima<br />
a quell’ultimo millesimo prodotto, era il 1942...<br />
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