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Il vino è per chi lo beve

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CHAMPAGNE: LA STORIA<br />

Nella provincia della Champagne è stato definito, in termini<br />

di legge, un perimetro ristretto all’interno del quale<br />

solo i vini prodotti con le uve raccolte in loco hanno diritto<br />

alla denominazione Champagne. Questa zona è chiamata<br />

Champagne delimitée.<br />

In Champagne, l’esistenza del vigneto risale al terziario, come<br />

testimoniano alcuni fossili di foglie di vite ritrovati nella regione<br />

dell’attuale Côte de Sézanne e che, oggi, costituiscono<br />

l’unica testimonianza dell’esistenza di una vigna in Francia a<br />

quei tempi. Si tratta, comunque, di vigne selvatiche scomparse<br />

completamente durante le glaciazioni del quaternario.<br />

La comparsa dei primi vigneti in Champagne è attestata<br />

tra il III e il V secolo dopo Cristo, a seguito dell’estensione<br />

verso nord delle vigne piantate dai Greci e dai Romani nel<br />

Mezzogiorno della Francia.<br />

L’attuale Reims, a quei tempi chiamata Durocortorum, è<br />

metropoli della Gallia Belga. Per estrarre la pietra necessaria<br />

a edificare questa importante città, vengono create enormi<br />

cave che, con il nome di crayères, sono ancora oggi utilizzate<br />

da alcune Maison come cantine.<br />

Clero e ordini religiosi sono all’origine dello sviluppo dei<br />

vigneti. Il testamento di Saint Remi, apostolo dei Franchi<br />

del V secolo e vescovo di Reims, riporta ampi cenni sulla<br />

coltura della vigna e le antiche cronache ci raccontano che<br />

avrebbe offerto al re Clodoveo, in guerra contro il barbaro<br />

Alarico, un barile pieno di vino benedetto che, fino a quando<br />

fosse durato, gli avrebbe garantito la vittoria. Questa scena<br />

è rappresentata in costumi rinascimentali sugli arazzi, che<br />

raccontano la vita di Saint Remi e sono conservati al museo<br />

di Reims.<br />

Nei secoli successivi, per far fronte ai loro bisogni, i monaci<br />

estendono i vigneti, sia per produrre vino destinato alla<br />

messa che come bevanda per loro stessi e per i viaggiatori, ai<br />

quali erano soliti dare ospitalità in tempi in cui ancora non<br />

esistono le locande. Rifornendo vino anche ai signori e alle<br />

popolazioni delle città, si assicurano così entrate sostanziose<br />

che permettono loro di mantenere le abbazie e di continuare<br />

la loro opera di carità.<br />

Contemporaneamente, si sviluppa anche una viticoltura<br />

laica, appannaggio della nobiltà.<br />

Nel X secolo, nella regione di Reims e in quella di Vitryle-François,<br />

le zone coltivate a vigna sono particolarmente<br />

estese; meno intensa, ma comunque apprezzabile, la coltivazione<br />

della vite ad Epernay.<br />

A partire dal X secolo, i vigneti aumentano in proporzione<br />

alla notorietà sempre più grande dei vini di Champagne e<br />

all’estensione della viticoltura e della produzione vinicola<br />

alla classe borghese.<br />

I vigneti si estendono per lo più nella Valle della Marna:<br />

questa situazione geografica favorisce la diffusione del vino,<br />

in quanto principale mezzo di comunicazione a quei tempi<br />

sono le vie d’acqua, che permettono un trasporto in buone<br />

condizioni a Parigi, in Normandia e, in seguito, via mare,<br />

nelle Fiandre, in Olanda e in Inghilterra.<br />

Laddove non è possibile trasportare via acqua, vengono utilizzate<br />

le vie romane che, numerosissime, collegano la capitale<br />

della Gallia Belga, Reims; entrano in scena, quindi, a partire<br />

dal XII secolo, le strade costruite per l’accesso alle celebri<br />

fiere di Champagne, preziose queste ultime per aver diffuso<br />

la conoscenza dei vigneti della Champagne e dei loro vini.<br />

Contemporaneamente, la condizione del vignaiolo si evolve.<br />

Dopo l’abolizione del servaggio, si passa alla mezzadria;<br />

vengono stipulati contratti a favore di chi dissoda i terreni<br />

a vigna. Infine, si sviluppa la viticoltura popolare grazie alla<br />

concessione della “tenure à vinage”: cessione perpetua di una<br />

terra, con l’incarico di piantarla a vigna e di versare un canone<br />

annuale fisso in vino.<br />

Le miserie e le devastazioni della Guerra dei Cent’anni, di<br />

cui la Champagne è uno dei teatri principali, frenano a più<br />

riprese lo sviluppo della viticoltura. Le vigne vengono abbandonate,<br />

i torchi distrutti. Ma se gli abitanti di Reims<br />

resistono vittoriosamente nel 1359 all’assedio del re Edoardo<br />

III d’Inghilterra e gli impediscono di entrare in città per ricevere<br />

la corona di Francia, è in Giovanna D’Arco che vedono<br />

la loro liberatrice, arrivata il 17 luglio 1429 a far consacrare<br />

re Carlo VII. Quindici anni dopo, Inglesi e Bourguignons<br />

abbandonano definitivamente il territorio della Champagne<br />

e lo sviluppo della viticoltura può riprendere.<br />

La rottura del continente con l’Aquitania favorisce il vino di<br />

Champagne, che può disporre della strada del Nord. Reims<br />

e Châlons diventano mercati importanti, frequentati dai<br />

mercanti delle Fiandre, dell’Hainaut e di Liegi. Châlons è<br />

il mercato dei vini della Valle della Marna e della costa di<br />

Vertus, oltre che punto di transito per quelli che arrivano<br />

da Bar-sur-Aube.<br />

Con i suoi alti e bassi, l’espansione prosegue abbastanza<br />

regolarmente e, dopo il X secolo, il numero dei comuni<br />

viticoli continua ad aumentare. Sulla superficie dell’attuale<br />

dipartimento della Marna, in sei secoli triplicano, per raggiungere,<br />

alla fine del XV secolo, il numero di 400 circa.<br />

All’inizio del XV secolo, Reims diventa il centro del commercio<br />

dei vini di Champagne e la sua fama, in Francia come<br />

all’estero, continua ad aumentare. I Paesi Bassi, per esempio,<br />

ne importano regolarmente dal XIII secolo. Lo sviluppo<br />

del commercio dei vini porta a un controllo della qualità,<br />

al fine di sfuggire alla tentazione di sacrificare la qualità in<br />

nome della quantità, e i contratti d’affitto della fine del XIV<br />

secolo prevedono l’obbligo di coltivare la vigna come “vigne<br />

de bourgeois”.<br />

Ancora un lusso, i vini di Champagne sono accessibili solo<br />

ai potenti dell’epoca e al loro entourage. Reims ne è spesso<br />

meta; in particolare, ogni volta che i re di Francia, in ricordo<br />

del battesimo di Clodoveo, vi giungono per farsi consacra-<br />

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