Llibret amb els discursos de l'acte - Universitat Ramon Llull
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Giovanni Reale ha fatto sua la metafora platonica <strong>de</strong>lla «seconda<br />
navigazione»: la sua opera è stata un navigare a remi - quando il vento non soffia<br />
più con forza e le vele non aiutano - solcando le difficili acque <strong>de</strong>lla metafisica<br />
platonica e <strong>de</strong>lla metafisica <strong>de</strong>ll’antichità in generale. Al di là <strong>de</strong>lla spiegazione<br />
fisica <strong>de</strong>l mondo e <strong>de</strong>ll’uomo in questo mondo, inteso come physis («prima<br />
navigazione»), Reale, come Platone, ha cercato una spiegazione metafisica<br />
(«seconda navigazione») con lo sforzo <strong>de</strong>gli occhi <strong>de</strong>ll’intelligenza che discerne<br />
ciò che gli occhi <strong>de</strong>lla sensibilità le mostrano. E questo essere oltre l’essere fisico<br />
gli ha mostrato - come a Platone - l’unità di tutto nell’Uno-Bene, che è Bellezza e<br />
Verità.<br />
Ma il professor Reale parla spesso anche di “terza navigazione“. Con<br />
questa metafora si riferisce alla dimensione spirituale che ricollega il mondo e<br />
l’essere umano alla sfera trascen<strong>de</strong>nte, a Dio. Il cristianesimo è la dottrina che ha<br />
fecondato l’Europa di questa dimensione spirituale, al di là <strong>de</strong>ll’universo fisico e<br />
<strong>de</strong>ll’universo metafisico intessuto dai grandi autori greci: è un universo oltre<br />
quello fisico e quello metafisico, che si offre gratuitamente all’uomo e al mondo,<br />
e che nel suo essere Amore dà unità e armonia a tutto.<br />
Giovanni Reale vive la circolarità <strong>de</strong>l cosid<strong>de</strong>tto «cerchio ermeneutico» tra<br />
il passato e il presente e tra il presente e il passato: legge il passato osservandolo<br />
dal presente e legge il presente osservandolo dal passato, in un’unità di senso.<br />
Tutta la comprensione filosofica <strong>de</strong>ll’antichità gli ha permesso - gli permette - di<br />
compren<strong>de</strong>re il presente. E la comprensione <strong>de</strong>l presente gli fa compren<strong>de</strong>re<br />
meglio il passato, che studia con gran<strong>de</strong> rigore. Tale circolarità gli conferisce un<br />
merito speciale, perché Giovanni Reale non si contenta di restare nella piacevole<br />
contemplazione di un passato che cerca di capire e di compren<strong>de</strong>re, ma capisce<br />
e compren<strong>de</strong> il passato come rimedio (phármakon) o terapia per i mali <strong>de</strong>ll’uomo<br />
d’oggi. 22 A Giovanni Reale, come a tanti uomini e donne <strong>de</strong>ll’Europa <strong>de</strong>l presente,<br />
preoccupa l’Europa attuale e, soprattutto, l’uomo europeo attuale. Nel suo libro<br />
Radici culturali e spirituali <strong>de</strong>ll’Europa, che ha come sottotitolo Per una rinascita<br />
<strong>de</strong>ll’«uomo europeo» 23 , questa preoccupazione è spesso patente. Vi leggiamo:<br />
“Ma sono convinto che l’«unità <strong>de</strong>ll’Europa» sia necessaria non solo in senso<br />
22 Prendiamo la frase <strong>de</strong>l sottotitolo <strong>de</strong>l suo libro Saggezza antica. Terapia per i mali <strong>de</strong>ll’uomo d’oggi,<br />
Milano: Raffaelle Cortina 1995.<br />
23 G. Reale, Radici culturali e spirituali <strong>de</strong>ll’Europa. Per una rinascita <strong>de</strong>ll’«uomo europeo», Milano: Raffaello<br />
Cortina 2003. Questo libro ha ricevuto il premio «Selezioni Bancarella 2004».<br />
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