Llibret amb els discursos de l'acte - Universitat Ramon Llull

La Zambrano trova che i cardini della cultura europea siano fissati nelle
due opere maggiori di Agostino, ossia alle Confessioni e alla Città di Dio.
Punta in particolare la sua attenzione su due concetti:
1) quello dell’“interiorità“ espresso nelle Confessioni,
2) e quello delle “due città“ espresso nella Città di Dio.
A mio giudizio a questi concetti basilari ne andrebbero aggiunti almeno
altri tre.
1) quello della “terza navigazione“, ossia la concezione del “legno della
croce“, come l’unico mezzo che permette all’uomo di attraversare il mare della
vita. (Secondo Agostino, i migliori filosofi antichi avevano compreso che c’è un
al di là, e - in certa misura - come sia questo al di là, in particolare Platone con la
sua “seconda navigazione“ e con Plotino; ma - diceva il santo - non avevano
indicato quale possa essere il mezzo che ci può aiutare ad attraversare il mare della
vita. E questo mezzo è unico: è quello che Cristo stesso è venuto a portarci, ossia
il lignum crucis).
2) Il concetto di persona, che nasce dai rapporti strutturali dell’uomo con
Dio, e che nessuno meglio di Agostino ha evidenziato e proprio nelle Confessioni.
3) La grandiosa dottrina dell’amore, che capovolge il senso dell’Eros
platonico (l’amore non è eros acquisitivo, ma agape donativa).
Su questi punti non possiamo soffermarci; concentreremo la nostra
attenzione solo sul concetto di “uomo nuovo“ che emerge dalle Confessioni.
Quest’opera, nella sua forma e nel suo contenuto, è una novità assoluta.
Va ricordato, prima di entrare nel merito, un dato di fatto stupefacente, oggi
accertato con i criteri delle statistiche: le Confessioni risultano essere il libro
religioso più venduto dopo la Bibbia.
Dice la Zambrano:
“Nessuno aveva fatto confessioni, nessuno era vissuto in confessione
prima di allora“.
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