Llibret amb els discursos de l'acte - Universitat Ramon Llull

7. Cenni sul quinto punto
Dallo spirito concreto e realistico dei Romani deriva l’imponente
concezione del diritto e dello Stato fondato sul diritto. E in connessione con
questo anche la diffusione del concetto di “dovere“.
Si pensi a uno dei maggiori testi filosofici di Cicerone che si intitola De
officiis, ossia Dei doveri.
E la romanità fu determinante non solo con la creazione del concetto di
officium e quindi del diritto, ma in generale si impose con il suo realismo e con il
suo ethos.
Questo tema è stato trattato in modo particolare da Rémi Brague (Il futuro
dell’Occidente. Nel mondo romano la salvezza dell’Europa), il quale scrive:
“Quanto all’Europa in senso stretto, c’è un tratto che essa è forse la sola a
possedere, sola a rivendicare, e che è in ogni caso ciò che nessuno le contende.
È la romanità. O più precisamente la latinità“.
A questo riguardo il libro di Brague si impone come un valido punto di
riferimento.
III. La radice cristiana
1. L’errore storico della non menzione della radice cristiana dell’Europa
Si discute molto su questo punto, e spesso in modo assai parziale e astorico.
Non pochi vorrebbero eliminare ciò che non rientra nel loro progetto e nel
quadro paradigmatico di carattere “illuministico“ ad esso connesso.
Paul Virilio nel suo libro L’incidente del futuro, scrive:
“Ci tornano alla mente le manovre del primo ministro francese Lionel
Jospin, che telefonava al presidente della Commissione europea, Roman Herzog,
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