Llibret amb els discursos de l'acte - Universitat Ramon Llull
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mo<strong>de</strong>rni, in quanto non furono particolari e limitate al modo <strong>de</strong>lle loro<br />
prece<strong>de</strong>nti antiche, ma investirono tutto l’uomo, l’anima stessa <strong>de</strong>ll’uomo, non<br />
si possono pensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipen<strong>de</strong>nza da<br />
lei, a cui spetta il primato perché l’impulso originario fu e perdura il suo“.<br />
E ancora: “La ragione di ciò è che la rivoluzione cristiana operò nel centro<br />
<strong>de</strong>ll’anima, nella coscienza morale, e, conferendo risalto all’intimo e al proprio di<br />
tale coscienza, quasi parve che le acquistasse una nuova virtù, una nuova qualità<br />
spirituale, che fin allora era mancata all’umanità. Gli uomini, i genî, gli eroi, che<br />
furono innanzi al cristianesimo, compierono azioni stupen<strong>de</strong>, opere bellissime, e<br />
ci trasmisero un ricchissimo tesoro di forme, di pensieri e di esperienze; ma in<br />
tutti essi si <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ra quel proprio accento che noi accomuna e affratella, e che il<br />
cristianesimo ha dato esso solo alla vita umana“.<br />
3. Una mirabile pagina di T.S. Eliot<br />
Eliot, in una pagina veramente memorabile, esprime un messaggio<br />
veritativo di straordinaria portata: “La forza dominante <strong>de</strong>lla creazione d’una<br />
cultura comune tra i popoli, ciascuno <strong>de</strong>i quali abbia una cultura distinta, è la<br />
religione. Vi prego, a questo punto, di non compiere un errore anticipando quel<br />
che intendo dire. Questa non è una conversazione religiosa, né mi dispongo a<br />
convertire alcuno. Mi limito a constatare un fatto. Non m’interesso molto <strong>de</strong>lla<br />
comunione <strong>de</strong>i cristiani cre<strong>de</strong>nti ai giorni nostri; parlo <strong>de</strong>lla comune tradizione<br />
cristiana che ha fatto l’Europa quella che è, e <strong>de</strong>i comuni elementi culturali che<br />
questa cristianità ha portato seco. Se l’Asia venisse domani convertita al<br />
Cristianesimo, non per questo diverrebbe parte <strong>de</strong>ll’Europa. Nella cristianità le<br />
arti si sono sviluppate. In essa le leggi <strong>de</strong>ll’Europa - fino ai tempi recenti - hanno<br />
avuto le loro radici. È contro uno sfondo cristiano che tutto il nostro pensiero<br />
acquista significato. Un singolo europeo può non cre<strong>de</strong>re che la Fe<strong>de</strong> Cristiana sia<br />
vera, e tuttavia tutto ciò che egli dice e fa, scaturirà dalla parte <strong>de</strong>lla cultura cristiana<br />
di cui è ere<strong>de</strong>, e da quella trarrà significato. Solamente una cultura cristiana<br />
avrebbe potuto produrre un Voltaire ed un Nietzsche“.<br />
Eliot fa, di conseguenza, alcune riflessioni che potre b b e ro essere<br />
“profetiche“: “Non credo che la cultura <strong>de</strong>ll’Europa potrebbe sopravvivere alla<br />
sparizione completa <strong>de</strong>lla Fe<strong>de</strong> Cristiana. E ne sono convinto non solamente<br />
come cristiano, ma come studioso di biologia sociale. Se il Cristianesimo se ne va,<br />
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