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Llibret amb els discursos de l'acte - Universitat Ramon Llull

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se ne va tutta la nostra cultura. E allora voi dovrete ricominciare faticosamente da<br />

capo e non potrete indossare una cultura già fatta. Dovrete atten<strong>de</strong>re che l’erba<br />

cresca perché nutra le pecore che daranno la lana di cui sarà fatto il vostro nuovo<br />

vestito. Dovrete attraversare molti secoli di barbarie. Non vivremo per ve<strong>de</strong>re la<br />

nuova cultura, e neppure i nostri nipoti, né i loro nipoti: e quand’anche lo<br />

potessimo, nessuno di noi sarebbe in essa felice“.<br />

Ed ecco le conclusioni <strong>de</strong>l discorso di Eliot: “Dobbiamo molte cose alla<br />

nostra eredità cristiana, oltre alla fe<strong>de</strong> religiosa. Attraverso di essa percorriamo<br />

l’evoluzione <strong>de</strong>lle nostre arti, attraverso di essa ci è giunta la nostra concezione<br />

<strong>de</strong>lla legge romana che tutto ha fatto per dar forma al mondo occi<strong>de</strong>ntale, e le<br />

nostre concezioni <strong>de</strong>lla moralità pubblica e privata, ed i nostri comuni mo<strong>de</strong>lli<br />

letterari, nella letteratura <strong>de</strong>lla Grecia e di Roma. Il mondo occi<strong>de</strong>ntale ha la sua<br />

unità, in questa eredità, nel Cristianesimo e nelle antiche civiltà <strong>de</strong>lla Grecia, di<br />

Roma e d’Israele, alle quali, attraverso duemila anni di Cristianesimo, noi<br />

riconduciamo la nostra origine. Non mi dilungherò su questo punto. Quel che<br />

<strong>de</strong>si<strong>de</strong>ro dire è che questa unità negli elementi comuni <strong>de</strong>lla cultura è da molti secoli<br />

il vero legame tra di noi. Nessuna organizzazione politica ed economica, quale che<br />

sia la buona volontà che essa voglia imporre, può supplire a quanto dà questa<br />

unità culturale. Se noi disperdiamo o gettiamo via il nostro comune patrimonio,<br />

allora tutte le organizzazioni e i progetti <strong>de</strong>lle menti più ingegnose non ci<br />

gioveranno, né contribuiranno ad unirci“.<br />

4. Una tesi di gran<strong>de</strong> rilievo di María Z<strong>amb</strong>rano<br />

María Z<strong>amb</strong>rano ha sostenuto - nel suo libro Agonia <strong>de</strong>ll’Europa la<br />

seguente tesi che ha avuto poca diffusione, ma che, a mio avviso, si impone, in<br />

quanto ha un fondo di verità incontrovertibile -, la tesi che Agostino è stato il<br />

padre <strong>de</strong>ll’Europa e <strong>de</strong>ll’uomo europeo.<br />

Leggiamo le sue parole:<br />

“Per quanto strano sembri, è possibile fissare quasi all’anno la data di<br />

nascita <strong>de</strong>lla cultura europea, la venuta alla luce <strong>de</strong>l suo protagonista, di<br />

quell’uomo che con l’espressione <strong>de</strong>lle sue ansie <strong>de</strong>terminerà inesorabilmente il<br />

corso successivo [...]. Questo gran<strong>de</strong> uomo è Sant’Agostino“.<br />

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