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la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...

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III di Esdra: narra <strong>la</strong> storia del Tempio di Gerusalemme dal tempo di Giosia fino ad Esdra e consta<br />

quasi esclusivamente di brani biblici; vi è di proprio 3,1 -5,6 che narra <strong>la</strong> disputa fra le guardie del<br />

re persiano sul<strong>la</strong> cosa più forte di tutte (se il vino, il re, <strong>la</strong> donna, o <strong>la</strong> verità). Sembra composto<br />

verso <strong>la</strong> fine del sec. II a.C. presso i LXX è inserito fra i <strong>libri</strong> canonici col titolo di Esdra A (primo),<br />

mentre i <strong>libri</strong> canonici di Esdra e Neemia sono uniti insieme col titolo di Esdra B (secondo). Diversi<br />

Padri lo ritengono ispirato o partico<strong>la</strong>rmente venerabile.<br />

III d<strong>ei</strong> Maccab<strong>ei</strong>: detto così unicamente perché in vari codici del LXX è collocato subito dopo i due<br />

<strong>libri</strong> canonici d<strong>ei</strong> Maccab<strong>ei</strong> e con essi ha qualche affinità di argomento. Narra infatti <strong>la</strong> liberazione<br />

miracolosa degli Ebr<strong>ei</strong> di Alessandria da un martirio a cui li aveva condannati il re Tolomeo IV<br />

(221-204): gli elefanti che dovevano calpestarli non fecero loro alcun male. Fu composto in lingua<br />

greca, tra il sec I a.C. e il sec I d.C. in Egitto.<br />

2) Apocrifi didattici: Testamenti d<strong>ei</strong> 12 Patriarchi, riferiscono le ultime parole che i 12 figli di<br />

Giacobbe, ad imitazione del loro padre, avrebbero rivolte ai loro figli sul letto di morte. Fino a poco<br />

tempo addietro si riteneva che il libro fosse stato scritto nel sec II-I a.C. e giunto a noi in diverse<br />

forme, con interpo<strong>la</strong>zioni cristiane; ma dopo <strong>la</strong> scoperta d<strong>ei</strong> mss. di Qumràn pare che si debba<br />

rivedere sia <strong>la</strong> data sia <strong>la</strong> religione dell‘autore.<br />

Alcuni frammenti di Qumràn e altri, trovati nel<strong>la</strong> ghenizà del Cairo (in ebraico) e in una biblioteca<br />

del monte Athos (in greco), pare che avallino l‘ipotesi di una composizione nel sec. II d.C., ad opera<br />

di un giudeo-cristiano ispiratosi a composizioni ebraiche preesistenti. L‘interesse maggiore<br />

dell‘opera è nel<strong>la</strong> seconda parte contenente riflessioni varie su vizi e virtù; interessante sul piano<br />

dottrinale è il tema d<strong>ei</strong> ―due Messia‖, che l‘autore sembra veder realizzarsi in un solo personaggio.<br />

La preghiera di Manasse: è un bel carme penitenziale che un ebreo ellenista compose poco prima di<br />

Cristo, prendendo spunto dal<strong>la</strong> notizia registrata nel<strong>la</strong> Bibbia che il re Manasse in esilio si convertì e<br />

pregò il Signore.<br />

Il IV d<strong>ei</strong> Maccab<strong>ei</strong>, o ―il Dominio del<strong>la</strong> ragione‖: esorta a dominare le passioni, mediante<br />

considerazioni filosofiche ed esempi biblici di epoca maccaibica (Eleazaro, i sette fratelli). Fu<br />

scritto da un giudeo ellenista poco prima o poco dopo Cristo.<br />

Salmo di Salomone. Sono 18 canti, attribuiti per ragioni ignote a Salomone, ma molto simili ai<br />

salmi di Davide. Essi lodano i divini attributi ed animano al<strong>la</strong> speranza messianica. L‘autore li<br />

scrisse a Gerusalemme poco dopo l‘occupazione romana del<strong>la</strong> Palestina (63 a.C.). L‘opera è<br />

considerata come l‘espressione più completa del<strong>la</strong> pietà d<strong>ei</strong> faris<strong>ei</strong>: l‘autore ha tendenza quietista;<br />

non vede giustizia se non nel<strong>la</strong> propria setta; è pieno di fede e di ottimismo nel trionfo di Dio;<br />

attende il Messia, figlio di Davide, che farà trionfare <strong>la</strong> giustizia, espellerà dal<strong>la</strong> Palestina ogni<br />

straniero e purificherà Gerusalemme.<br />

3) Apocrifi profetici: Libri di Enoch: esistono tre <strong>libri</strong> di Enoch, detti rispettivamente etiopico,<br />

s<strong>la</strong>vo, ebraico a seconda del<strong>la</strong> lingua che li ha tramandati.<br />

Parleremo del più importante. L‟Enoch etiopico si divide in cinque parti, più un prologo e un<br />

epilogo. Il prologo (cc 1.5) descrive il giudizio futuro. La prima parte (Libro degli angeli, 6-36) con<br />

le figlie degli uomini, da cui sarebbero nati ―i giganti‖, e poi narra il viaggio compiuto da Enoch<br />

attraverso il cielo e <strong>la</strong> terra sotto <strong>la</strong> guida di un angelo che gliene spiega i misteri. La seconda parte<br />

(Libro delle parabole, 37-71) descrive il giudizio che ―l‘Antico d<strong>ei</strong> giorni‖ e il ―Figlio dell‘Uomo‖<br />

faranno sugli uomini e sugli angeli.<br />

La terza parte (Libro astronomico, 72-82) descrive le rivoluzioni degli astri e il corso d<strong>ei</strong> venti.<br />

La quarta parte (Libro delle visioni 83-90) attraverso due visioni descrive tutta <strong>la</strong> storia del mondo,<br />

da Adamo al Messia.<br />

La quinta parte (Libro delle esortazioni 91-105) contiene benedizioni ai figli di Enoch e<br />

maledizioni agli empi. L‟epilogo infine (106-108) contiene frammenti di un ―libro di Noè‖. Come si

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