la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...
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ardente di collera, <strong>la</strong> regina cambiò colore, svenne e si appoggiò sul<strong>la</strong> spal<strong>la</strong> del<strong>la</strong> damigel<strong>la</strong><br />
che l‟accompagnava" (Ester 5: 9-10).<br />
Se si leggono attentamente i due testi si può notare come <strong>la</strong> descrizione fatta nel<strong>la</strong> parte<br />
deuterocanonica non contrasti con quel<strong>la</strong> fornita dal testo greco ma integri, completi ed arricchisca<br />
<strong>la</strong> descrizione più sintetica fornita dal testo ebraico.<br />
1. 2. Il libro di Tobia non è pieno di favole e di menzogne come affermano molti di quelli che lo<br />
hanno escluso dal canone. Il fatto che l'angelo Raffaele risponda a Tobia : „Io sono Azaria, figlio<br />
di Anania il grande, uno d<strong>ei</strong> tuoi fratelli‟ (Tobia 5:4-13) non è un crimine orrendo o una perfida<br />
menzogna.<br />
Non si deve esagerare con il moralismo e non si può considerare il comportamento dell'angelo più<br />
deplorevole di quello di Raab <strong>la</strong> meretrice quando salvò le spie ebree (Giosué 2-7) o di quello di<br />
Giacobbe quando carpì <strong>la</strong> benedizione del padre (Genesi 27)<br />
2. 3. Non ci sembra carico di superstizione l'episodio in cui Tobia fu consigliato dall'angelo sulle<br />
virtù terapeutiche del cuore, del fegato e del fiele di un pesce (Tobia 6:8).<br />
Che dire dell'episodio dell'angelo del<strong>la</strong> piscina di Betzaeda (Giovanni 5,4)? Che dire del fango<br />
applicato dallo stesso Gesù Cristo sugli occhi del cieco nato (Giovanni 9:6)? Si trattava anche in<br />
questo caso di vane superstizioni? Non erano invece miracoli potenti operati mediante materia<br />
visibile, segni, gesti e parole?<br />
3. 4. Nel libro di Giuditta si fa risalire <strong>la</strong> storia di questa donna a poco dopo il rientro d<strong>ei</strong> Giud<strong>ei</strong><br />
dal<strong>la</strong> cattività babilonese e in un passo viene detto: "I figli d‟Israele, che abitavano in Giudea,<br />
venuti a sapere quello che Oloferne, generale in capo di Nabucodonosor, re d‟Assiria, aveva<br />
fatto a qu<strong>ei</strong> popoli, e come avesse spogliato i loro santuari e li avesse distrutti, temettero<br />
grandemente al vederselo davanti e si sentirono angosciati per Gerusalemme e per il tempio del<br />
Signore loro Dio, perché da poco avevano fatto ritorno dal<strong>la</strong> schiavitù ed era cosa recente <strong>la</strong><br />
riunificazione di tutto il popolo del<strong>la</strong> Giudea, <strong>la</strong> purificazione d<strong>ei</strong> vasi sacri e del Tempio, che<br />
era stato profanato" (Giuditta 4:1-3).<br />
In queste poche parole non ci sono menzogne ma solo l'uso improprio del nome di Nabucodonosor,<br />
probabilmente impiegato erroneamente al posto di Seleuco I Nicatore o di Antioco I Sotere (re d<strong>ei</strong><br />
Seleucidi ed eredi dell'impero assiro-babilonese). Anche nel Nuovo Testamento non viene forse<br />
attribuita a Geremia una profezia di Zaccaria (Matteo 27,9)?<br />
4. 5. Lo scrittore del secondo libro d<strong>ei</strong> Maccab<strong>ei</strong> termina con queste parole: "Se <strong>la</strong> disposizione<br />
del<strong>la</strong> materia è stata buona e come si conviene al<strong>la</strong> storia, é quello che ho desiderato. Se poi é<br />
mediocre e di scarso valore, é quanto ho potuto fare" (2 Maccab<strong>ei</strong> 15:38).