la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...
la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...
la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
dal<strong>la</strong> ―Società Biblica Britannica e Forestiera‖. Più recente, con ampio commento, è <strong>la</strong><br />
traduzione dagli originali del pastore valdese G. Luzzi (10 voll., Firenze 1921-1930).<br />
Dal<strong>la</strong> storia del testo originale e delle versioni antiche risulta che il testo sacro, quale lo possediamo,<br />
non solo nel<strong>la</strong> sostanza ma in grandissima parte anche nel<strong>la</strong> forma è quello che uscì dalle mani<br />
dell‘autore ispirato.<br />
Però dal confronto d<strong>ei</strong> vari codici, contenenti o i testi originali o le versioni, risulta pure che nelle<br />
frequenti trascrizioni il testo sacro è stato alterato in vari punti.<br />
La critica testuale (che è l‘arte di ricostruire un testo primitivo alterato), esaminando le varie specie<br />
di queste alterazioni e ricercandone le cause, riesce a determinare le norme in base alle quali si può<br />
ristabilire il testo primitivo. Compito del<strong>la</strong> critica testuale biblica è infatti di riconoscere, fra le<br />
numerose lezioni varianti presentate dai testimoni del sacro (codici, versioni, citazioni), quel<strong>la</strong><br />
lezioni che ha maggior probabilità di esser stata scritta dall‘autore ispirato. Lavoro paziente e<br />
immenso, diretto al<strong>la</strong> ricostruzione di un testo unico che rappresenterà i migliori testimoni e sarà il<br />
più possibile somigliante al testo autografo. Tale testo, ricostruito in base ai criteri del<strong>la</strong> critica<br />
testuale, è detto testo critico.<br />
Esamineremo: 1) le varie specie di alterazioni del testo primitivo, 2) le cause di queste alterazioni,<br />
3) le norme per ristabilire il testo primitivo.<br />
Specie di alterazioni.<br />
Le alterazioni del testo primitivo si possono ridurre a quattro specie: omissioni, aggiunte, scambi,<br />
inversioni. Su ciascuna vediamo qualche partico<strong>la</strong>re.<br />
1) L‟omissione può avere per oggetto una lettera, una sil<strong>la</strong>ba, una paro<strong>la</strong>, un‘intera<br />
proposizione o anche un intero periodo. Omissione di una sil<strong>la</strong>ba: nel Sal 119,176 (vivifica,<br />
vl) per (quaere, Vg); omissione di una paro<strong>la</strong>: 1 Cron 7,6 Beniamino, per figli di<br />
Beniamino); omissione di una proposizione: in Mt 10,37 alcuni codici omettono <strong>la</strong><br />
proposizione ―e chi ama il figlio o <strong>la</strong> figlia più di me non è degno di me‖, saltando da un<br />
£<strong>ei</strong>.oz all‘altro, ecc.<br />
2) L‟aggiunta può avere lo stesso oggetto, ma in senso inverso. Aggiunta di una lettera: Deut<br />
11,15 eseb besadekà (erba del tuo campo), dove è aggiunto il beth iniziale del<strong>la</strong> seconda<br />
paro<strong>la</strong>; di una sil<strong>la</strong>ba: Sal 119,28 (dormitavit, Vg) per (stil<strong>la</strong>vit <strong>la</strong>crymas, TM); di una<br />
proposizione: in Mt 5,44 alcuni codici aggiungono (per armonizzare col parallelo Lc 6,28):<br />
―benedite coloro che vi maledicono, beneficate coloro che vi odiano‖; di un periodo: è il<br />
caso del ―comma giovanneo‖ (1 Gv 5,7b-8a), primitivamente glossa marginale tendente a<br />
spiegare allegoricamente il v.8, ma che è poi scivo<strong>la</strong>ta nel testo stesso. Talvolta<br />
all‘omissione o all‘aggiunta può dare può dare occasione <strong>la</strong> rassomiglianza di una lettera (o<br />
sil<strong>la</strong>ba o paro<strong>la</strong> ecc.) con un‘altra. In tal caso l‘omissione è detta aplografia e l‘aggiunta<br />
dittografia: esse dunque consistono nello scrivere una volta so<strong>la</strong> quel che dovrebbe esser<br />
scritto due volte, o viceversa. Quando poi questa rassomiglianza è presentata da una sil<strong>la</strong>ba<br />
all‘inizio di due o più parole, da una paro<strong>la</strong> all‘inizio di una o più frasi, da una frase<br />
all‘inizio di uno o più periodi, allora si ha <strong>la</strong> così detta omeoarctia; invece si ha <strong>la</strong><br />
omeoteleutia se tale rassomiglianza si verifica al<strong>la</strong> fine di due o più parole (frasi, periodi).<br />
3) Lo scambio di lettere si verifica sia n<strong>ei</strong> codici del testo ebraico sia n<strong>ei</strong> codici maiuscoli del<br />
testo greco, per <strong>la</strong> rassomiglianza di varie lettere fra loro. Nell‘antica scrittura fenicia, usata<br />
per i primi <strong>libri</strong> dell‘A.T., diverse lettere erano molto simili fra loro (come beth, daleth,<br />
resh, caph ecc; queste si rassomigliano anche nel<strong>la</strong> scrittura quadrata). Se lo scriba era<br />
distratto, <strong>la</strong> confusione era molto facile.<br />
4) L‟inversione ha luogo quando vengono invertite lettere, parole, frasi, versetti. Inversione di<br />
lettere: Mc 14,62 viene invertita <strong>la</strong> seconda lettera del<strong>la</strong> prima paro<strong>la</strong>; di parole: in Mt 10,4<br />
fu letto: ―Simone e Giuda lo zelota‖, invece di ―Simone lo zelota e Giuda‖; di versetti: nel<strong>la</strong><br />
parabo<strong>la</strong> d<strong>ei</strong> due figli (Mt 21,28-32) alcuni codici con <strong>la</strong> Volgata pongono prima il figlio