la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...
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detto non soltanto: ―Cercate e troverete‖ e ―bussate e vi sarà aperto‖, ma ha aggiunto:<br />
―Chiedete e riceverete‖ (Origene).<br />
- Condividere. ―La condivisione è superiore al<strong>la</strong> lettura individuale. Sommando insieme i<br />
lumi e le esperienze concessi a ciascuno, si arriva più addentro nel<strong>la</strong> comprensione del<strong>la</strong><br />
Paro<strong>la</strong>. Le domande, le risposte e le obiezioni stimo<strong>la</strong>no una ricerca più a<strong>la</strong>cre, tutto, allora,<br />
si fa più chiaro‖ (Isidoro di Siviglia).<br />
La Bibbia è il Libro più antico che possegga l’umanità.<br />
Il Pentateuco, nel quale ci ha messo mano lo stesso Mosè, è, sino ad oggi il libro più antico giunto<br />
completo fino a noi.<br />
Tutti gli altri <strong>libri</strong> di qualunque civiltà si arrestano ad un certo punto dell‘antichità.<br />
La Bibbia invece, ci narra il principio del genere umano, <strong>la</strong> creazione dell‘universo. Noi non<br />
l‘avremmo saputo se Dio non l‘avesse rive<strong>la</strong>to a Mosè, il cronista storico più vicino alle origini,<br />
al Creatore, a Dio.<br />
La Sacra Scrittura è anche il Libro di tutti i popoli. Anche solo umanamente, è considerato il Libro<br />
più bello del<strong>la</strong> terra. Non c‘è studioso che lo ignori; scrittori at<strong>ei</strong>, per apparire grandi, lo copiano,<br />
imparano fatti, parole, descrizioni.<br />
E‘ il Libro Sacro per eccellenza, e per <strong>la</strong> materia, e per l‘autore, che è duplice: l‘uomo e lo Spirito<br />
Santo (ne parleremo a suo tempo).<br />
Il protestante Guizot diceva: E‘ un libro che si legge sotto l‘impressione di un soffio venuto da ben<br />
altro che dall‘uomo‖. Quante conversioni ha operato <strong>la</strong> so<strong>la</strong> lettura di esso…<br />
Noi che ci diciamo cristiani, cattolici, apostolici, quali doveri abbiamo verso <strong>la</strong> S. Scrittura?<br />
Anzitutto dobbiamo averne una grande stima e venerazione perché in essa è Dio stesso che ci<br />
istruisce. Poi dobbiamo procurarce<strong>la</strong> e legger<strong>la</strong> spesso, almeno n<strong>ei</strong> tratti più salienti e facili.<br />
In essa vi è tutto Dio e i suoi attributi, sublimi esempi di virtù; ci sono mostrate le tristi conseguenze<br />
del vizio e ci insegna a fuggirlo. Tutto il bene che si può trovare altrove, lì si trova e non si finisce<br />
di imparare.<br />
Sino al<strong>la</strong> fine del sec. XVIII nessuno aveva mai negato direttamente l‘ispirazione del<strong>la</strong> S. Scrittura.<br />
Antichi eretici a sfondo dualistico – come gli gnostici (sec I-II), i marcionisti (sec. II), i manich<strong>ei</strong><br />
(sec. III) e i neo manich<strong>ei</strong> del sec X, ai quali sono da aggiungere i valdesi (sec. XII) – benché non<br />
negassero l‘ispirazione in sé, pure, siccome attribuivano l‘A.T. al principio del male (il Dio del<strong>la</strong><br />
creazione, diverso dal Dio del<strong>la</strong> redenzione, autore del N.T.), implicitamente negarono <strong>la</strong> divina<br />
ispirazione. Gli antichi protestanti esclusero dal canone d<strong>ei</strong> <strong>libri</strong> ispirati i <strong>deuterocanonici</strong> dell‘A.T.,<br />
ritenendo però l‘ispirazione degli altri <strong>libri</strong>; respinta inoltre <strong>la</strong> tradizione e il magistero del<strong>la</strong> Chiesa,<br />
considerarono <strong>la</strong> S. Scrittura come l‘unica rego<strong>la</strong> di fede, esagerando talmente l‘idea<br />
dell‘ispirazione da identificar<strong>la</strong> come una dettatura meccanica.<br />
Sul<strong>la</strong> fine del sec. XVIII il protestantesimo incominciò a degenerare in razionalismo, passando così<br />
all‘estremo opposto, cioè al<strong>la</strong> completa negazione dell‘ispirazione biblica. I razionalisti negano a<br />
priori il soprannaturale e pretendono che <strong>la</strong> ragione umana sia l‘unico criterio di verità.<br />
Come è possibile distinguere un testo “canonico” da un testo “apocrifo”? Perché, ad esempio,<br />
<strong>la</strong> comunità cristiana ha accolto nel canone il vangelo di Marco e non il vangelo apocrifo di<br />
Tommaso? Quali criteri hanno presieduto a tale selezione?<br />
Il criterio dell‘ispirazione è il mezzo per distinguere i <strong>libri</strong> ispirati da quelli che non sono tali;<br />
più precisamente è il metodo per conoscere con certezza:<br />
1) se esistono d<strong>ei</strong> <strong>libri</strong> divinamente ispirati e, in caso affermativo,<br />
2) quali sono in concreto questi <strong>libri</strong> ispirati e come si possono distinguere dai non ispirati.<br />
Nel primo caso si parlerà di criterio di ispirazione, nel secondo di criterio di canonicità.