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la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...

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Cristo, non hanno diritto di scandalizzarsi; farebbero meglio ad attingere da essi uno zelo più<br />

ardente per l‘avvento del Regno di Dio che deve stabilire <strong>la</strong> giustizia definitiva.<br />

Ecco perché nel<strong>la</strong> dottrina cattolica troviamo che il V.T. contiene alcune cose caduche e<br />

imperfette, queste cose temporanee vengono adempite e completate nel Nuovo Testamento, in<br />

quest‘ultimo non vige più ad esempio <strong>la</strong> legge del taglione, ma <strong>la</strong> frase ―porgi l‘altra guancia‖, che<br />

deriva dal<strong>la</strong> carità predicata da Gesù.<br />

Certe imprecazioni sono da considerarsi piuttosto profezie. Così S. Pietro ha applicato il Salmo<br />

109,8 (contro un traditore) a Giuda, traditore di Gesù.<br />

Anche quando nel<strong>la</strong> Bibbia troviamo lodi verso qualcuno, sarebbe opportuno saper discernere<br />

correttamente, infatti <strong>la</strong> lode generica di un personaggio, non implica affatto l‘approvazione di tutte<br />

le sue azioni. Così il lettore può facilmente notare il contrasto fra <strong>la</strong> poligamia di Lamec (Gen 4,19)<br />

e l‘unità del matrimonio come fu inizialmente istituito da Dio stesso (Gen 2,23). ―Se <strong>la</strong> Scrittura<br />

narra certi fatti non è perché li imitiamo ma perché ce ne guardiamo‖ (S. Agostino).<br />

Così l’elogio delle due levatrici in Es 1,19 s. non implica l’approvazione del<strong>la</strong> loro bugia, né<br />

l‘elogio di Giuditta comporta l‘approvazione del suo inganno (Giudit. 10,11 ss.).<br />

Tenendo presenti i suddetti principi si può apprezzare rettamente ciò che <strong>la</strong> Scrittura dice intorno<br />

al<strong>la</strong> guerra. Vi sono però casi in cui Dio stesso dà ordine di distruggere città, di sterminare popoli<br />

(Num 21,2 s.; Dt 7,1-6; anzi <strong>la</strong> riprovazione di Saul ebbe inizio dal<strong>la</strong> trasgressione di un ordine<br />

simile: I Sam 15).<br />

Bisogna allora notare che tali ordini avevano lo scopo di prevenire il pericolo che gli Israeliti si<br />

<strong>la</strong>sciassero trascinare all‘ido<strong>la</strong>tria e al<strong>la</strong> corruzione d<strong>ei</strong> costumi: nel conflitto tra il bene materiale<br />

altrui e il bene spirituale proprio, a quello fu preferito quest‘ultimo. Inoltre Dio, padrone del<strong>la</strong> vita e<br />

del<strong>la</strong> morte, si servì del popolo eletto per punire le popo<strong>la</strong>zioni cananee delle loro gravi perversioni<br />

morali (Gen 15,16; Dt 9,4 s.; 18,9-12; Sap 12,1-7)<br />

Malgrado l‘altezza d<strong>ei</strong> principi morali che contiene, l‘A.T. non è un codice morale: esso testimonia<br />

l‘attività di un Dio condiscendente che volle adeguare <strong>la</strong> propria azione al<strong>la</strong> debolezza umana<br />

(Mt 19,8). Questa è in ultima analisi <strong>la</strong> spiegazione delle imperfezioni morali che si riscontrano<br />

negli eroi biblici. La Bibbia testimonia una pedagogia divina e una pedagogia progressiva.<br />

Presi gli uomini in uno stato morale e intellettuale inferiore, Dio li ha condotti fino al vangelo;<br />

ma solo a poco a poco ha rive<strong>la</strong>to il loro ideale, e non fa meraviglia se alle prime tappe del<strong>la</strong> storia<br />

sacra non si manifesta <strong>la</strong> conoscenza di quelle leggi divine che sono al livello del Discorso del<strong>la</strong><br />

montagna.<br />

Ecco quindi ancora che non sono importanti le singole parole ma il concetto dell‘insegnamento.<br />

Tradurre <strong>la</strong> Bibbia in più lingue sicuramente aiuta a meglio capire, oggi ogni popolo può studiare <strong>la</strong><br />

Bibbia tradotta nel proprio linguaggio.<br />

Come abbiamo visto ―La Bibbia ebraica fu tradotta in greco nel III secolo a.C. per poter essere<br />

capita dagli ebr<strong>ei</strong> residenti fuori del<strong>la</strong> Palestina, i quali non conoscevano l'ebraico, ma par<strong>la</strong>vano il<br />

greco, diffuso in tutti i paesi del Mediterraneo orientale. La versione fu compiuta ad Alessandria e<br />

fu detta d<strong>ei</strong> Settanta, perché si credette compiuta da settanta dotti ebr<strong>ei</strong>, e rappresenta il canone<br />

alessandrino.<br />

Dopo <strong>la</strong> versione d<strong>ei</strong> Settanta si ebbero quelle, pure greche, di Aqui<strong>la</strong>, Simmaco e Teodozione, che<br />

Origene nel III sec. riunì in una grande opera chiamata Esa<strong>la</strong> (Sestup<strong>la</strong>), perché in s<strong>ei</strong> colonne<br />

parallele dava il testo ebraico, lo stesso trascritto in lettere greche, poi le altre versioni greche citate.<br />

Di quest'opera esistono esigui frammenti.<br />

Dell'Antico Testamento esistono anche versioni aramaiche, o targumim. Dell'intera Bibbia (Antico<br />

e Nuovo Testamento) esistono antiche versioni in lingue orientali: in lingua siriaca (<strong>la</strong> più nota è <strong>la</strong><br />

Peshitta [P e šitta', usuale, semplice]), in lingua copta, armena, etiopica, georgiana, araba.<br />

Le antiche versioni in lingue occidentali sono: <strong>la</strong> gotica, <strong>la</strong> paleos<strong>la</strong>va e <strong>la</strong> <strong>la</strong>tina.<br />

In quest'ultima lingua esistettero dapprima due o tre versioni: l'africana e l'ita<strong>la</strong> (II sec.) e, forse,<br />

l'europea (II-III sec.). Nel IV sec. san Giro<strong>la</strong>mo tradusse l'intera Bibbia in gran parte dai testi

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