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la vera bibbia ei libri deuterocanonici - Pentecostali - Apologetica ...

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Nel<strong>la</strong> Scrittura tutto è ugualmente ispirato, perché tutto è effetto del<strong>la</strong> cooperazione di Dio con<br />

l‘uomo, quindi ogni libro del<strong>la</strong> Scrittura è ugualmente ispirato, e in ciascun libro sono ispirati tutti<br />

gli elementi che lo compongono.<br />

Il prologo del terzo vangelo (Lc 1,1-4) e del 2 Mac (2,19-32), le finali del 2 Mac (15, 37 ss.) e<br />

dell‘Eccle. (12,10-12) rive<strong>la</strong>no che il compito degli agiografi fu tutt‘altro che puramente materiale,<br />

che essi non si possono immaginare come d<strong>ei</strong> pensatori solitari al tavolo di <strong>la</strong>voro, investiti del<br />

carisma divino nel momento preciso del<strong>la</strong> composizione del libro e <strong>la</strong>sciati a se stessi, una volta<br />

terminata l‘opera. Quando un autore incomincia a scrivere ha già una dote di conoscenze e di<br />

esperienze alle quali <strong>la</strong> Provvidenza divina non fu assente: da esse infatti dipenderà <strong>la</strong> redazione del<br />

libro. Se Dio è autore del<strong>la</strong> Scrittura (nel duplice senso di causa e di scrittore), dunque <strong>la</strong> S.<br />

Scrittura è Paro<strong>la</strong> di Dio ed essendo Dio infallibile, anche <strong>la</strong> sua paro<strong>la</strong> è immune, di diritto e di<br />

fatto, da ogni errore.<br />

E‘ tuttavia indispensabile rinunciare al<strong>la</strong> visione semplicista e pericolosa, in quanto espone ad<br />

errori, che vorrebbe vedere in ogni enunciazione biblica l‘affermazione di verità divine.<br />

L‘agiografo non scrive di tutte le cose in modo assoluto, cioè come sono in sé, ma secondo <strong>la</strong><br />

misura in cui interessano al suo scopo; il suo modo di vedere e di esporre le cose, il suo grado di<br />

affermazione è condizionato allo scopo concreto che intende assegnare al<strong>la</strong> propria opera.<br />

E‘ questa un‘osservazione di capitale importanza per valutare le tracce divine n<strong>ei</strong> <strong>libri</strong> ispirati e su<br />

di esse si ritornerà in seguito.<br />

Ogni affermazione autentica contenuta nel<strong>la</strong> Scrittura è sempre paro<strong>la</strong> di Dio almeno<br />

estrinsecamente, poiché è ispirata, cioè scritta dall‘agiografo sotto l‘influsso carismatico, per il<br />

fatto solo che è contenuta nel<strong>la</strong> Scrittura, che è ispirata in ogni sua parte. Invece le affermazioni<br />

(benché autentiche) del<strong>la</strong> Scrittura non sono paro<strong>la</strong> di Dio intrinsecamente (cioè nel loro<br />

contenuto) quando riportano parole altrui, non sempre considerate come vere. Per es. in Sal 14,1;<br />

53,1 si legge: ―L‘empio dice in cuor suo: non esiste Dio‖. L‘affermazione Dio non esiste è paro<strong>la</strong> di<br />

Dio solo estrinsecamente, in quanto mediante l‘agiografo Dio attesta che l‘empio pensa così; ma il<br />

suo contenuto è condannato nel<strong>la</strong> Scrittura come degno dell‘empio.<br />

Le affermazioni contenute nel<strong>la</strong> Scrittura sono parole di Dio estrinsecamente e intrinsecamente:<br />

a) quando sono affermazioni dell‘agiografo in quanto tale, ossia in quanto ispirato. – Tutto ciò<br />

che l‘agiografo asserisce, enunzia, insinua, va ritenuto come asserito, enunziato, insinuato<br />

dallo Spirito Santo -;<br />

b) quando sono messe in bocca a Dio stesso o a Cristo, persona divina, o a persone che<br />

rappresentano Dio (angeli, profeti, apostoli presentati come organi del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione), o che<br />

da Dio sono mosse a par<strong>la</strong>re (Maria SS., Elisabetta, il vecchio Simeone, il pontefice Caifa, il<br />

profeta Ba<strong>la</strong>am);<br />

c) quando sono approvate dall‘agiografo esplicitamente o in modo equivalente.<br />

Pur degnando di abbassarsi, per così dire, al livello dell‘uomo prendendone in conto proprio<br />

i pensieri, i <strong>la</strong>vori e il libro che ne risulta, Dio sorpassa però in modo infinito lo strumento umano:<br />

questa trascendenza dell‘azione divina non manca di farsi sentire n<strong>ei</strong> Libri Sacri.<br />

Se, infatti, il senso primario delle parole è quello concepito e voluto dall‘agiografo, Dio – autore di<br />

tutta <strong>la</strong> Sacra Scrittura – ha potuto preparare alle parole dell‘agiografo delle applicazioni e degli<br />

sviluppi che sfuggivano al<strong>la</strong> sua coscienza umana; Dio ha potuto fargli scegliere quelle determinate<br />

parole, fargli raccontare qu<strong>ei</strong> dati avvenimenti ai quali egli si riservava di dare risonanze nuove<br />

sotto <strong>la</strong> penna di altri agiografi per ulteriori tappe del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione, ad esempio nelle sue lettere<br />

Paolo spesso spiega il significato di alcuni passi del V.T. al<strong>la</strong> luce del Nuovo.<br />

I Padri insegnano che tutto nel<strong>la</strong> Scrittura ha origine dallo Spirito Santo; ed in pratica ricavano<br />

significati profondi da qualunque partico<strong>la</strong>re, anche a prima vista insignificante.

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