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"I Robinson italiani" di Emilio Salgari - Altervista

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in<strong>di</strong>etro.<br />

– Hai paura?<br />

– Se sono orsi, ho motivo <strong>di</strong> spaventarmi.<br />

– Sono inoffensivi, Enrico. Quelli del Borneo e <strong>di</strong> tutte le<br />

isole malesi, non sono feroci come gli altri. Come ve<strong>di</strong>, sono più<br />

piccoli <strong>di</strong> tutte le altre specie e quantunque abbiano denti e<br />

artigli, non se ne servono quasi mai e sfuggono l'uomo. Questa<br />

doppia cattura ci sarà <strong>di</strong> molto vantaggio, poiché alleveremo<br />

degli orsacchiotti che ci procureranno, <strong>di</strong> tratto in tratto, degli<br />

arrosti succolenti.<br />

– Ed il miele? – chiese il mozzo. – Quel briccone <strong>di</strong><br />

Sciancatello ce lo <strong>di</strong>vorerà tutto.<br />

– Ah!... Furfante! – urlò il marinaio. – Mangia le mie<br />

ciambelle. Ehi, Sciancatello!... Scen<strong>di</strong> o ti romperò il mio<br />

randello sul groppone, brutto ingordo!<br />

L'urang pareva fosse <strong>di</strong>ventato sordo. Lo si u<strong>di</strong>va a<br />

rompere i rami e scuotere le foglie, mentre le api fuggivano a<br />

sciami, ronzando. Il ghiottone stava senza dubbio saccheggiando<br />

l'alveare.<br />

Il marinaio, furioso, temendo <strong>di</strong> non poter assaggiare il<br />

miele, né <strong>di</strong> fare le sue ciambelle, cercava <strong>di</strong> scuotere l'albero<br />

per costringere l'urang a scendere, ma invano.<br />

Il veneziano ed il mozzo invece ridevano a crepapelle.<br />

– Basta, goloso! – continuava a urlare il marinaio. – Scen<strong>di</strong><br />

o ti mando a raggiungere tua madre con una freccia che ti farà<br />

crepare. Scen<strong>di</strong>, ladrone ingordo!<br />

Il mias continuava a rimanere sordo a quella tempesta<br />

d'invettive e <strong>di</strong> minacce ed il marinaio s'arrabbiava<br />

maggiormente, credendolo occupato a rimpinzarsi <strong>di</strong> miele.<br />

– Ad<strong>di</strong>o, ciambelle – <strong>di</strong>ceva il mozzo, sempre ridendo. –<br />

Questa volta è lo Sciancatello che si mangia il dolce.<br />

– Terremoto <strong>di</strong> Genova! – tuonò il marinaio. – Gli darò tale<br />

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