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"I Robinson italiani" di Emilio Salgari - Altervista

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procedendo con precauzione e senza far rumore. Fatti pochi<br />

passi, si trovarono <strong>di</strong>nanzi ad una casupola col tetto<br />

semisfondato, costruita con rami d'albero e cinta da una piccola<br />

palizzata <strong>di</strong> bambù.<br />

All'intorno si vedevano delle penne <strong>di</strong> uccelli, dei tizzoni<br />

semispenti, dei pezzi <strong>di</strong> bottiglie e degli stracci. Un odore acre,<br />

insopportabile, usciva da quella piccola costruzione.<br />

– Vi è qualche cosa che imputri<strong>di</strong>sce là dentro – <strong>di</strong>sse il<br />

marinaio, arrestandosi.<br />

– È odore <strong>di</strong> carne corrotta – <strong>di</strong>sse il veneziano,<br />

impallidendo. – Che i due naufraghi siano morti?...<br />

– O che si siano uccisi?... È odore <strong>di</strong> morto.<br />

– An<strong>di</strong>amo innanzi, Enrico.<br />

– Proviamo a chiamarli prima. Ohe!.. Marino!.. Harry!..<br />

Nessuno rispose alla chiamata. Invece uscirono parecchi<br />

strani animaletti somiglianti ai ricci, ma più gran<strong>di</strong>, col corpo<br />

irto <strong>di</strong> aculei, ma col muso lungo e sottile, con una bocca<br />

piccolissima munita <strong>di</strong> certe lamine cornee e le zampe armate <strong>di</strong><br />

artigli.<br />

– Cosa sono? – chiese il marinaio, balzando in<strong>di</strong>etro.<br />

– Echidnei – rispose il veneziano. – Sono i più strani<br />

animali che esistano, e si ignora ancora il loro modo <strong>di</strong> generare<br />

essendo conformati più come gli uccelli, che come gli animali.<br />

– Sono pericolosi?...<br />

– No, poiché non possono nemmeno mordere. An<strong>di</strong>amo<br />

avanti, Enrico.<br />

Malgrado l'orribile fetore che usciva, i due <strong>Robinson</strong><br />

entrarono nella catapecchia, ma subito si arrestarono,<br />

soffocando un grido d'orrore.<br />

Colà, <strong>di</strong>steso su <strong>di</strong> un mucchio <strong>di</strong> foglie secche, stava un<br />

uomo coi lineamenti spaventosamente alterati, magro come un<br />

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