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Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

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126<br />

Abeti rossi con chioma profonda<br />

in grado <strong>di</strong> intercettare un<br />

notevole carico <strong>di</strong> neve<br />

Peccete <strong>de</strong>l piano subalpino<br />

Le P. subalpine costituiscono <strong>de</strong>lle formazioni ecologicamente stabili capaci<br />

<strong>di</strong> autoperpetuarsi con una certa facilità anche se con ritmi assai lenti. La<br />

rinnovazione in genere non manca, ma ha una crescita molto lenta. Il suo<br />

inse<strong>di</strong>amento è in relazione alla frequenza <strong>de</strong>lle annate <strong>di</strong> pasciona.<br />

Nelle con<strong>di</strong>zioni naturali la durata <strong>de</strong>l ciclo è <strong>di</strong> 300-600 anni.<br />

Contemporaneamente sono presenti il popolamento in <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza e la fase<br />

<strong>di</strong> rinnovazione, con strutture più o meno a gruppi o collettivi a seconda <strong>de</strong>lla<br />

gestione passata.<br />

Sui versanti esposti a Sud ci possono essere fasi con forte mescolanza col larice.<br />

I semenzali, dove persiste a lungo la neve, sono soggetti agli attacchi fungini<br />

(Herpotrichia juniperi). Nelle zone sopraelevate, su cui la neve permane per<br />

tempi relativamente brevi, il suolo rimane a lungo gelato. Il <strong>di</strong>sseccamento <strong>de</strong>l<br />

terreno dovuto al gelo è sovente un fattore <strong>de</strong>cisivo per l’inse<strong>di</strong>amento e la<br />

crescita <strong>de</strong>lla rinnovazione. Gli schianti da neve aumentano proporzionalmente<br />

con l’altitu<strong>di</strong>ne; le piante più soggette sono quelle fuori asse e/o con chiome<br />

corte e sban<strong>di</strong>erate.<br />

In<strong>di</strong>rizzi selvicolturali generali<br />

A seconda che ci si trovi <strong>di</strong> fronte a peccete pure o miste <strong>de</strong>l piano montano o<br />

subalpino la gestione è volta a conservare e accrescere la stabilità, in<strong>di</strong>viduale<br />

o per collettivi <strong>de</strong>i popolamenti. Per introdurre la rinnovazione si cercheranno<br />

e si favoriranno le micro-stazioni propizie sulle quali si apporterà il giusto<br />

grado <strong>di</strong> calore. Le buche o fessure dovranno <strong>di</strong> norma essere <strong>di</strong>sposte<br />

in modo trasversale rispetto alla linea <strong>di</strong> massima pen<strong>de</strong>nza e orientate in<br />

base al temperamento <strong>de</strong>lla specie che si vuole rinnovare, consi<strong>de</strong>rando<br />

che il sole pomeri<strong>di</strong>ano è <strong>de</strong>cisamente più caldo. La rinnovazione presenta<br />

talvolta una certa <strong>di</strong>ffi coltà d’affermazione per la presenza <strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà estiva o<br />

per l’eccessiva concorrenza <strong>de</strong>lla vegetazione erbacea. Così nei microdossi,<br />

dove la <strong>di</strong>sponibilità idrica è minore, la rinnovazione non è mai abbondante,<br />

ma piuttosto spora<strong>di</strong>ca, evi<strong>de</strong>nziando spesso uno stato <strong>di</strong> sofferenza. Negli<br />

avvallamenti, dove invece vi è una maggiore <strong>di</strong>sponibilità idrica, la rinnovazione<br />

stenta ugualmente ad affermarsi per la concorrenza <strong>de</strong>lle alte erbe e talvolta<br />

<strong>de</strong>lle megaforbie. Quella presente si localizza soprattutto in vicinanza, o sopra,<br />

le vecchie ceppaie. La rinnovazione trova con<strong>di</strong>zioni i<strong>de</strong>ali lungo i microversanti<br />

dove c’è acqua a suffi cienza e la concorrenza con le erbe è minima.<br />

<strong>Selvicoltura</strong> nel piano montano<br />

Per aumentare la stabilità ecologica <strong>de</strong>l soprassuolo è bene effettuare <strong>de</strong>i<br />

<strong>di</strong>radamenti precoci quando le piante hanno ancora chiome vive relativamente<br />

profon<strong>de</strong> (almeno su 1/2 <strong>de</strong>lla lunghezza <strong>de</strong>l fusto). Durante queste operazioni si<br />

<strong>de</strong>vono liberare dalla concorrenza i soggetti più stabili. Se invece la maggioranza<br />

<strong>de</strong>gli alberi ha chiome che ricoprono il fusto per meno <strong>de</strong>lla metà <strong>de</strong>lla altezza,<br />

è opportuno favorire interi gruppi, scegliendo le piante <strong>di</strong> margine con la chioma<br />

più profonda. La <strong>di</strong>stanza fra gruppi dovrà essere suffi ciente a mantenere la<br />

profon<strong>di</strong>tà <strong>de</strong>lle chiome <strong>de</strong>lle piante <strong>di</strong> margine. Nella fustaia già strutturata<br />

si possono fare <strong>de</strong>i tagli a buche e a fessura. Per introdurre la rinnovazione<br />

<strong>de</strong>ll’abete rosso è necessario evitare che le stazioni favorevoli abbiano una luce<br />

<strong>di</strong>retta superiore a 3 ore per giorno nel mese <strong>di</strong> giugno. In questi casi si cercherà<br />

<strong>di</strong> aprire <strong>de</strong>lle buche o fessure in modo tale da non esporre la superfi cie al calore<br />

<strong>di</strong>retto per troppo tempo, ma comunque suffi cientemente ampie da consentire

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