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Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

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Zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> valanga in bosco in località Thures-Cesana<br />

Torinese (Torino)<br />

Ancora, la <strong>di</strong>stribuzione uniforme <strong>de</strong>gli alberi, utile per ottimizzare<br />

la <strong>protezione</strong> da tutti i pericoli, è raramente ottenibile<br />

in versanti montani complessi. La tessitura <strong>de</strong>i popolamenti<br />

forestali è da un lato con<strong>di</strong>zionata dagli interventi selvicolturali<br />

passati, dall’altro dalla morfologia e dalle con<strong>di</strong>zioni stazionali.<br />

Come si è visto (capitolo 2) gli alberi, in montagna, tendono naturalmente<br />

ad aggregarsi in gruppi o collettivi ove le con<strong>di</strong>zioni<br />

per la rinnovazione e lo sviluppo sono più favorevoli, lasciando<br />

aperti anche spazi significativi.<br />

In termini generali il ruolo <strong>de</strong>l selvicoltore nei boschi <strong>di</strong> <strong>protezione</strong><br />

è quello <strong>di</strong> imitare le <strong>di</strong>namiche naturali, mantenendo<br />

tuttavia una quota <strong>di</strong> copertura arborea permanente (almeno<br />

50%) e cercando <strong>di</strong> ottenere una rinnovazione <strong>di</strong>stribuita<br />

su piccole superfici e <strong>di</strong> composizione coerente con gli obiettivi <strong>di</strong><br />

<strong>protezione</strong> e i con<strong>di</strong>zionamenti stazionali. In particolare le aperture<br />

finalizzate all’ottenimento <strong>di</strong> rinnovazione dovranno comunque<br />

essere inferiori a quelle critiche per i vari pericoli naturali, <strong>di</strong> forma,<br />

<strong>di</strong>mensioni e orientamenti opportunamente stu<strong>di</strong>ati (utile l’ausilio<br />

<strong>de</strong>lla bussola solare), compatibilmente con le caratteristiche<br />

ecologiche <strong>de</strong>lle specie presenti. La selezione <strong>di</strong> gruppi e collettivi<br />

(soprattutto nel piano subalpino) e <strong>de</strong>i singoli alberi stabili, con<br />

la creazione e il mantenimento <strong>de</strong>i margini <strong>de</strong>lle buche a<strong>de</strong>guatamente<br />

protetti, sono gli aspetti complementari cui prestare<br />

particolare attenzione.<br />

Parimenti è gran<strong>de</strong> la <strong>di</strong>fficoltà e la lentezza nel mo<strong>di</strong>ficare<br />

composizione e struttura <strong>de</strong>i boschi attuali, che possono essere<br />

lontane da quelle potenziali. Questi popolamenti sono la conseguenza<br />

<strong>di</strong> secolari interventi antropici e spesso vegetano in<br />

stazioni caratterizzate da con<strong>di</strong>zionamenti severi. In tali situazio-<br />

_ Gestione bosco<br />

<strong>di</strong> <strong>protezione</strong><br />

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