Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...
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30<br />
Vecchia ceppaia<br />
tagliata alta per mantenere<br />
almeno parzialmente<br />
l’effetto<br />
antivalanga<br />
Pianificazione e _<br />
<strong>foreste</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>protezione</strong><br />
ciò sin dal secondo dopoguerra l’amministrazione regionale si è<br />
occupata <strong>de</strong>lla gestione forestale e ha provveduto, a partire dal<br />
1964, alla pianificazione <strong>de</strong>lle superfici forestali pubbliche. Entro<br />
il 1985 tutti i Comuni <strong>de</strong>lla Regione erano dotati <strong>de</strong>l proprio Piano<br />
economico <strong>de</strong>i Beni silvopastorali e, ad oggi, pressoché tutte<br />
le proprietà pubbliche sono assestate, ovvero circa il 45% <strong>de</strong>lla<br />
superficie forestale complessiva.<br />
Malgrado gli ampi poteri conferiti, la Regione Valle d’Aosta non<br />
ha tuttavia prodotto una propria legislazione <strong>di</strong> settore e, pertanto,<br />
sono tuttora vigenti il R.D.L. <strong>de</strong>l 1923 e le successive P.M.P.F<br />
approvate con D.M. <strong>de</strong>l 28 aprile 1930 per l’allora Provincia <strong>di</strong><br />
Aosta. Analogamente a quanto verificatosi <strong>nelle</strong> altre regioni,<br />
queste sono ormai obsolete in rapporto alle mutate con<strong>di</strong>zioni<br />
socio-economiche. Al loro interno compare, non<strong>di</strong>meno, un rilevante<br />
riferimento alle <strong>foreste</strong> <strong>di</strong> <strong>protezione</strong>: “Nei boschi <strong>de</strong>stinati<br />
alla <strong>protezione</strong> <strong>di</strong> abitati e stra<strong>de</strong> contro la caduta <strong>di</strong> valanghe o<br />
<strong>di</strong> pietre, il taglio dovrà eseguirsi ad un metro da terra misurato<br />
a monte. Rimane tuttavia in facoltà <strong>de</strong>ll’Autorità forestale <strong>di</strong><br />
conce<strong>de</strong>re il taglio rasente terra od a meno <strong>di</strong> un metro”. Inoltre<br />
si preve<strong>de</strong> che “l’Autorità forestale compilerà l’elenco <strong>de</strong>i boschi<br />
ban<strong>di</strong>ti a <strong>protezione</strong> <strong>di</strong> abitati e stra<strong>de</strong> contro la caduta <strong>di</strong><br />
valanghe e pietre e prescriverà altresì le norme da seguire per<br />
la migliore rinnovazione <strong>di</strong> <strong>de</strong>tti boschi, in guisa <strong>di</strong> assicurarne<br />
sempre il ringiovanimento”.<br />
L’importanza <strong>de</strong>l bosco è d’altra parte evi<strong>de</strong>nziata nella recente<br />
legislazione urbanistica (Legge regionale 6 aprile 1998, n. 11), che<br />
inserisce le aree boscate negli ambiti ine<strong>di</strong>ficabili e fissa un regime<br />
autorizzativo in <strong>de</strong>roga, <strong>di</strong> competenza <strong>de</strong>i servizi forestali.<br />
In assenza <strong>di</strong> ulteriori più recenti strumenti legislativi specifici sulle<br />
<strong>foreste</strong> <strong>di</strong> <strong>protezione</strong>, occorre ricordare le in<strong>di</strong>cazioni riportate<br />
nel Piano generale per la selvicoltura <strong>de</strong>l 1987, che riconosce<br />
l’essenziale e prevalente funzione protettiva <strong>de</strong>i boschi valdostani.<br />
In tale documento <strong>di</strong> pianificazione si sud<strong>di</strong>vi<strong>de</strong>vano le<br />
<strong>foreste</strong> <strong>di</strong> <strong>protezione</strong> in aree a evoluzione naturale (rupi boscate<br />
e fasce al limite superiore <strong>de</strong>lla vegetazione) e aree a evoluzione<br />
da controllare (gli altri boschi <strong>di</strong> <strong>protezione</strong>). Il piano, all’epoca,<br />
esclu<strong>de</strong>va <strong>di</strong> intervenire in entrambi gli ambiti. Nel primo in ragione<br />
all’inacessibilità <strong>de</strong>i comprensori forestali e sollecitandone<br />
in ogni modo la tutela a livello <strong>di</strong> sviluppo urbanistico e turistico;<br />
nel secondo rinviando al <strong>de</strong>cennio successivo gli interventi e<br />
prescrivendo il monitoraggio. Malgrado ciò, vari interventi mirati<br />
sono stati eseguiti dai servizi forestali nei boschi valdostani e, in<br />
particolare, in quelli <strong>di</strong> <strong>protezione</strong>, attuando i principi <strong>de</strong>lla selvicoltura<br />
naturalistica. Attualmente, durante le revisioni <strong>de</strong>i piani<br />
economici, sono in<strong>di</strong>viduate le particelle che svolgono una funzione<br />
<strong>di</strong> <strong>protezione</strong> <strong>di</strong>retta (paragrafo 4.4) e, laddove necessario,<br />
prescritti gli interventi selvicolturali necessari.