31.05.2013 Views

Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

82<br />

Ceppaie tagliate alte durante<br />

un’utilizzazione in<br />

foresta <strong>di</strong> <strong>protezione</strong><br />

ni occorre realisticamente operare con le specie presenti, senza<br />

proiettarsi eccessivamente nel lungo periodo, in quanto i tempi<br />

necessari per l’inse<strong>di</strong>amento e l’accrescimento <strong>de</strong>lla rinnovazione<br />

naturale o artificiale sono <strong>de</strong>ll’or<strong>di</strong>ne <strong>de</strong>i <strong>de</strong>cenni: le mo<strong>di</strong>fiche<br />

strutturali e <strong>di</strong> composizione possono essere efficaci<br />

ai fini protettivi solo nel me<strong>di</strong>o-lungo termine.<br />

Va ricordato che le esigenze <strong>di</strong> stabilità legate a <strong>di</strong>versi pericoli<br />

coesistenti nella stessa stazione possono talora essere in contrasto,<br />

soprattutto per quanto riguarda il ruolo <strong>de</strong>i gran<strong>di</strong> alberi,<br />

utili per la <strong>di</strong>fesa da valanghe e caduta massi <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni,<br />

ma potenzialmente <strong>de</strong>stabilizzanti in caso <strong>di</strong> stazioni soggette<br />

a scivolamenti superficiali.<br />

Per particolari rischi si evi<strong>de</strong>nziano anche possibili effetti negativi<br />

<strong>de</strong>l bosco, quali ad esempio la <strong>de</strong>stabilizzazione legata alla<br />

presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> alberi inclinati nella zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco <strong>de</strong>i massi<br />

o l’effetto trampolino <strong>de</strong>i fusti per i massi stessi, i quali talora possono<br />

essere <strong>de</strong>viati verso bersagli sensibili.<br />

L’approccio generale qui proposto per i boschi <strong>di</strong> <strong>protezione</strong> è<br />

quello <strong>di</strong> una gestione attiva attraverso interventi selvicolturali<br />

mirati. In particolari casi la gestione può essere <strong>di</strong> tipo passivo, ovvero<br />

attraverso un’evoluzione monitorata tramite la compilazione<br />

perio<strong>di</strong>ca <strong>de</strong>lla scheda <strong>di</strong> <strong>de</strong>scrizione e valutazione (capitolo<br />

7). L’evoluzione libera/naturale non è invece ritenuta compatibile<br />

con la <strong>protezione</strong>. La scelta <strong>di</strong> intervenire <strong>de</strong>ve essere <strong>de</strong>ttata in<br />

primo luogo dall’efficacia, compatibilmente con la sostenibilità <strong>de</strong>i<br />

costi in relazione al risultato atteso.<br />

Di seguito si forniscono gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> buone pratiche da seguire<br />

per la gestione, anche in relazione ai singoli pericoli naturali da<br />

cui i boschi <strong>de</strong>vono <strong>di</strong>fen<strong>de</strong>re.<br />

Gestione <strong>de</strong>lle piante abbattute<br />

La produzione <strong>di</strong> legname nei boschi <strong>di</strong> <strong>protezione</strong> non è l’obiettivo<br />

prioritario <strong>de</strong>lla gestione e, spesso, il legname abbattuto<br />

viene rilasciato in foresta. Ove possibile ed economicamente<br />

compatibile, è comunque opportuno valorizzare il legname tagliato,<br />

sia per la produzione <strong>di</strong> assortimenti commerciabili, sia<br />

per la costruzione <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> supporto (ad esempio cavalletti<br />

e rastrelliere). Gli alberi abbattuti vanno quin<strong>di</strong> esboscati a patto<br />

che ci siano con<strong>di</strong>zioni favorevoli:<br />

• dal punto <strong>di</strong> vista economico (prezzo <strong>di</strong> macchiatico positivo);<br />

• dal punto <strong>di</strong> vista <strong>de</strong>lla stabilità <strong>de</strong>l popolamento (l’esbosco<br />

non <strong>de</strong>ve provocare <strong>de</strong>i danni <strong>di</strong>retti e/o in<strong>di</strong>retti al popolamento);<br />

• per prevenire attacchi <strong>di</strong> scoliti<strong>di</strong> o per <strong>di</strong>minuire il rischio<br />

d’incen<strong>di</strong>o.<br />

Il legname lasciato sul posto <strong>de</strong>ve essere posizionato in <strong>di</strong>agonale,<br />

evitando sia l’orientamento lungo la massima pen<strong>de</strong>nza<br />

che può favorire lo scivolamento <strong>de</strong>l tronco verso il basso, sia

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!