31.05.2013 Views

Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

e, soprattutto, lo stato <strong>di</strong> fratturazione <strong>de</strong>lla roccia e la presenza<br />

<strong>di</strong> infiltrazioni d’acqua <strong>de</strong>terminano la frequenza e la gravità <strong>de</strong>l<br />

fenomeno.<br />

Le aree in cui avvengono le cadute <strong>di</strong> massi si <strong>di</strong>vidono in:<br />

• Zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco. In questa zona i massi si staccano. Possono<br />

essere presenti pareti o semplici affioramenti rocciosi con<br />

inclinazioni superiori a 30°. Le ra<strong>di</strong>ci <strong>de</strong>lle piante possono<br />

aiutare a contenere il fenomeno stabilizzando il terreno,<br />

anche se, in certi casi, proprio il loro sviluppo può<br />

accelerare i processi <strong>di</strong>sgregativi favorendo la caduta<br />

<strong>di</strong> massi. In caso <strong>di</strong> ribaltamento <strong>de</strong>gli alberi (per vento<br />

o neve), i massi, prima bloccati dall’apparato ra<strong>di</strong>cale,<br />

possono rotolare verso valle. I processi sono favoriti dall’orientamento<br />

sfavorevole <strong>de</strong>lla stratificazione, dalla scistosità<br />

e dalla fratturazione <strong>de</strong>lla massa rocciosa. A volte la zona <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stacco può essere puntiforme, in corrispon<strong>de</strong>nza <strong>di</strong> blocchi<br />

tenuti fermi da alberi instabili che, al <strong>di</strong>minuire <strong>de</strong>ll’effetto <strong>di</strong><br />

arresto, ne permettono la caduta verso valle.<br />

• Zona <strong>di</strong> transito. La topografia <strong>de</strong>l versante, la rugosità <strong>de</strong>l<br />

terreno, la profon<strong>di</strong>tà <strong>de</strong>l suolo caratterizzano la zona <strong>di</strong> transito.<br />

I massi rotolano se il versante ha inclinazioni comprese<br />

tra 30° e 35°. Al <strong>di</strong> sopra <strong>de</strong>i 35° i massi possono rimbalzare<br />

con traiettorie e <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile previsione. La stessa<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> energia dovuta all’impatto col suolo o contro ostacoli,<br />

tra cui gli alberi, è ancora d’incerta valutazione. I punti<br />

d’impatto <strong>de</strong>i massi al suolo sono spesso caratterizzati da<br />

abrasione <strong>de</strong>gli orizzonti superficiali con conseguente innesco<br />

<strong>di</strong> processi erosivi. All’interno <strong>de</strong>i percorsi preferenziali <strong>di</strong> transito<br />

la crescita stabile <strong>de</strong>lla vegetazione è fortemente limitata.<br />

Le piante arboree ed arbustive possono formare un<br />

ostacolo fisico al transito <strong>de</strong>i massi, in funzione <strong>de</strong>lla<br />

specie, <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>nsità, <strong>de</strong>l <strong>di</strong>ametro, <strong>de</strong>lla struttura e<br />

tessitura <strong>de</strong>l popolamento. Ovviamente la capacità <strong>de</strong>lle<br />

37

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!