Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...
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tribuiscono all’arresto <strong>de</strong>i massi sono gli stessi menzionati per<br />
la zona <strong>di</strong> transito. Gli urti con gli alberi rallentano o fermano<br />
<strong>de</strong>finitivamente i massi. L’azione <strong>de</strong>gli alberi è analoga a quella<br />
esercitata nella zona <strong>di</strong> transito, ovvero gli urti aiutano a <strong>di</strong>ssipare<br />
l’energia rallentando la corsa <strong>de</strong>i massi. Nella zona <strong>di</strong> arresto,<br />
inoltre, la riduzione <strong>de</strong>lla pen<strong>de</strong>nza contribuisce ulteriormente a<br />
far <strong>di</strong>minuire l’energia <strong>de</strong>i massi in caduta. Pertanto, in questa<br />
zona, anche gli alberi più piccoli possono risultare efficaci nel<br />
favorire l’arresto <strong>de</strong>i massi e l’azione è tanto più efficace quanto<br />
più numerosi sono gli alberi.<br />
Il legno morto al suolo aumenta la rugosità <strong>de</strong>l versante e ciò<br />
favorisce l’arresto <strong>de</strong>finitivo <strong>de</strong>i massi. Dal momento che nella<br />
zona <strong>di</strong> <strong>de</strong>posito il movimento <strong>de</strong>i blocchi passa dal rimbalzo<br />
allo scivolamento o al rotolamento, l’effetto <strong>de</strong>l legno al suolo è<br />
particolarmente forte.<br />
I tronchi non sramati sono più efficaci <strong>di</strong> quelli privati <strong>de</strong>i rami.<br />
Nell’analisi <strong>de</strong>l processo <strong>di</strong> caduta massi è necessario pren<strong>de</strong>re in<br />
consi<strong>de</strong>razione le caratteristiche topografiche locali. In modo particolare<br />
nella zona <strong>di</strong> transito piccole aree con pen<strong>de</strong>nza ridotta,<br />
possono essere gestite come aree <strong>di</strong> arresto e <strong>de</strong>posito: in questi<br />
luoghi il legno morto al suolo riveste particolare importanza.<br />
Determinazione <strong>de</strong>l <strong>di</strong>ametro minimo efficace<br />
Ai fini <strong>de</strong>llo svolgimento <strong>de</strong>lla funzione <strong>di</strong> <strong>protezione</strong> che una<br />
foresta può assolvere nei confronti <strong>di</strong> un pericolo naturale, questa<br />
<strong>de</strong>ve posse<strong>de</strong>re alcune caratteristiche che possono variare da<br />
un livello “minimo” ad un livello “i<strong>de</strong>ale“. I valori in<strong>di</strong>cati come<br />
“esigenze minime” per zone <strong>di</strong> transito per la caduta massi si<br />
riferiscono a versanti la cui pen<strong>de</strong>nza è prossima a 30-35° (70%)<br />
e le caratteristiche legate alla forma <strong>de</strong>i massi, alla natura <strong>de</strong>l<br />
suolo e alla rugosità <strong>de</strong>l versante sono nella me<strong>di</strong>a.<br />
Il <strong>di</strong>ametro minimo efficace può variare in funzione <strong>de</strong>i<br />
seguenti fattori.<br />
Fattori che fanno aumentare il <strong>di</strong>ametro minimo efficace:<br />
• pen<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>l versante > 35°(70%);<br />
• massi <strong>di</strong> forma sub-sferica;<br />
• suolo roccioso, superficiale o compatto che limita<br />
l’ammortizzamento;<br />
• bassa rugosità <strong>de</strong>l terreno;<br />
• specie con legno <strong>di</strong> minor consistenza (abete rosso,<br />
abete bianco);<br />
• specie sensibili a marciumi e carie <strong>de</strong>l fusto (abete<br />
rosso, faggio).<br />
Fattori che fanno <strong>di</strong>minuire il <strong>di</strong>ametro minimo efficace:<br />
• pen<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>l versante