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Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

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22<br />

Box 2<br />

Bois du Ban <strong>de</strong> Ville<br />

Si ricorda il caso <strong>de</strong>l comprensorio forestale posto a<br />

<strong>protezione</strong> <strong>de</strong>ll’abitato <strong>di</strong> Courmayeur, <strong>de</strong>nominato<br />

“Bois du Ban <strong>de</strong> Ville”. La funzione <strong>di</strong> <strong>protezione</strong><br />

fu riconosciuta ufficialmente attraverso un <strong>de</strong>creto<br />

comunale <strong>de</strong>l 4 <strong>di</strong>cembre 1885, con cui si <strong>di</strong>chiaravano<br />

ban<strong>di</strong>ti questi boschi e s’imponeva il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pascolo<br />

e <strong>di</strong> taglio. Analoghi provve<strong>di</strong>menti furono adottati nel<br />

1905 e nel 1910, quest’ultimo a seguito <strong>de</strong>ll’invasione<br />

<strong>di</strong> una valanga all’interno <strong>de</strong>l soprassuolo forestale che<br />

sfiorò la frazione <strong>de</strong>l Villair. Inoltre, sin dall’inizio <strong>de</strong>l XX<br />

secolo, numerosi furono i rimboschimenti e i rinfoltimenti<br />

mirati ad aumentare la copertura forestale, la variabilità<br />

specifica e la <strong>de</strong>nsità <strong>de</strong>l comprensorio. Tuttavia, per<br />

esigenze <strong>di</strong> tipo industriale e bellico e a <strong>de</strong>trimento<br />

<strong>de</strong>gli sforzi profusi in prece<strong>de</strong>nza, tra il 1936 e il 1941<br />

una vasta area <strong>de</strong>l comprensorio fu sottoposta ad un<br />

importante taglio da parte <strong>de</strong>llo Stato. Furono abbattuti<br />

gli esemplari <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> miglior<br />

portamento, mentre furono rilasciati soltanto gli in<strong>di</strong>vidui<br />

<strong>di</strong> cattiva qualità o <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni. Ingenti furono<br />

i danni a carico <strong>de</strong>l soprassuolo residuo provocati in<br />

se<strong>de</strong> d’esbosco. Quell’intervento alterò profondamente<br />

la struttura e la stabilità <strong>de</strong>lla foresta e creò con<strong>di</strong>zioni<br />

favorevoli alle successive infestazioni <strong>di</strong> scoliti<strong>di</strong> che<br />

avrebbero flagellato il comprensorio forestale durante<br />

tutta la seconda parte <strong>de</strong>l secolo scorso.<br />

Nel corso <strong>de</strong>i secoli, infatti, interessi <strong>di</strong> natura economica o militare<br />

hanno talora prevalso sulla normativa vigente e sulle esigenze<br />

<strong>di</strong> conservazione <strong>de</strong>i boschi <strong>di</strong> <strong>protezione</strong>. Ciò ha<br />

localmente ampliato i sopra <strong>de</strong>scritti effetti <strong>de</strong>rivanti dall’intenso<br />

sfruttamento forestale (Box 2).<br />

In tutto il territorio regionale, i tagli durante il periodo bellico<br />

furono incessanti e massicci, tanto da ridurre notevolmente la<br />

superficie forestale, assai misera anche a seguito <strong>de</strong>lle esigenze<br />

<strong>de</strong>ll’industria metallurgica sviluppatasi durante il secolo prece<strong>de</strong>nte.<br />

Dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale e fino all’inizio <strong>de</strong>gli<br />

anni Settanta, l’obiettivo è stato dunque quello <strong>di</strong> incrementare<br />

la copertura forestale, anche su terreni in prece<strong>de</strong>nza<br />

<strong>de</strong>stinati alle pratiche agricole. Pertanto, in tutta la Valle d’Aosta,<br />

e a <strong>di</strong>verse quote, numerosi sono stati i rimboschimenti e<br />

i rinfoltimenti, anche <strong>di</strong> pen<strong>di</strong>ci a vocazione protettiva; hanno<br />

assunto quin<strong>di</strong> un ruolo particolarmente importante i vivai forestali<br />

regionali. Tuttavia, solo a partire dalla metà <strong>de</strong>gli anni<br />

Sessanta ci si è orientati verso una gestione <strong>de</strong>i boschi basata<br />

su una pianificazione che ne<br />

valorizzi le <strong>di</strong>verse funzioni e<br />

che non sia incentrata solo sulla<br />

produzione. Ciò è avvenuto<br />

anche in conseguenza <strong>de</strong>lla<br />

crisi <strong>de</strong>l mercato <strong>de</strong>l legname e<br />

<strong>de</strong>lle <strong>di</strong>fficili con<strong>di</strong>zioni strutturali<br />

e sanitarie <strong>di</strong> molti boschi.<br />

3.1.2 Piemonte<br />

In Piemonte gli aspetti storici<br />

inerenti le <strong>foreste</strong> <strong>di</strong> <strong>protezione</strong><br />

ricalcano quanto illustrato per<br />

la Valle d’Aosta. Soprattutto<br />

all’interno <strong>de</strong>lle vallate alpine<br />

le alterne vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong>mografiche<br />

e climatiche hanno favorito<br />

l’inse<strong>di</strong>amento <strong>de</strong>ll’uomo, sia<br />

nel fondovalle che sui versanti.<br />

Ovviamente la foresta risulta<br />

essere non solo un luogo in cui<br />

poter ritrarre materiali utili per<br />

il mantenimento <strong>de</strong>lle popolazioni<br />

alpine, ma anche un ambiente<br />

in cui le <strong>di</strong>namiche naturali<br />

possono ritorcersi contro<br />

l’uomo e i suoi inse<strong>di</strong>amenti. Gli<br />

aspetti gestionali <strong>de</strong>l passato,<br />

per quanto semplificati, sono<br />

pertanto legati ad attese anche<br />

tra loro contrastanti:

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