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Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

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32<br />

Tre livelli _<br />

<strong>di</strong> pianificazione<br />

Legno morto<br />

a terra<br />

successivamente <strong>de</strong>ttata dal citato D.lgs. 227/2001) e le procedure<br />

autorizzative inerenti le mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>de</strong>l suolo e relative al rimboschimento<br />

compensativo (non omogenee con quanto previsto dal<br />

successivo D.lgs 227/2001).<br />

In assenza <strong>di</strong> una nuova normativa forestale, negli anni Novanta<br />

<strong>de</strong>l secolo scorso, la Regione Piemonte ha in<strong>di</strong>viduato 3 livelli <strong>di</strong><br />

pianificazione:<br />

• regionale con il Piano Forestale Regionale: documento programmatorio<br />

nel quale saranno in<strong>di</strong>viduati gli obiettivi settoriali da<br />

perseguire nell’arco <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà e i mezzi necessari per raggiungerli;<br />

• area forestale con il Piano Forestale Territoriale (PFT) per la<br />

valorizzazione polifunzionale <strong>de</strong>l patrimonio forestale e pastorale<br />

che rappresenta la pianificazione operativa sovracomunale<br />

ed è pre<strong>di</strong>sposto per ciascuna <strong>de</strong>lle 47 aree forestali in cui è<br />

stato sud<strong>di</strong>viso il territorio regionale;<br />

• locale con il Piano Forestale Aziendale particolareggiato<br />

per le singole proprietà pubbliche, private o consortili, che <strong>de</strong>ve<br />

essere inquadrato nell’ambito <strong>di</strong> <strong>de</strong>stinazioni, obiettivi e prescrizioni<br />

contenuti nel PFT.<br />

In particolare le Norme Tecniche seguite nella redazione <strong>de</strong>i PFT regionali<br />

riconoscono, tra le <strong>di</strong>verse funzioni e <strong>de</strong>stinazioni attribuite<br />

alle <strong>foreste</strong>, anche quella protettiva, per la quale emergono le seguenti<br />

consi<strong>de</strong>razioni e specifiche: “La funzione <strong>di</strong> <strong>protezione</strong> è<br />

stata riconosciuta fin dall’antichità per i boschi <strong>de</strong>lle zone montane<br />

e collinari, per l’azione positiva esercitata a vari livelli dalla copertura<br />

e dal suolo forestale, nel senso fisico-idrogeologico, <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti, manufatti e coltivazioni <strong>di</strong> fondovalle o <strong>di</strong> pen<strong>di</strong>ce<br />

da frane, cadute massi, alluvioni, valanghe, erosione, ecc., oltre<br />

che <strong>di</strong> regimazione idrica fino alle aree <strong>di</strong> pianura, grazie alla<br />

capacità <strong>di</strong> laminazione <strong>de</strong>lle ondate <strong>di</strong> piena ed alla riduzione<br />

<strong>de</strong>l trasporto solido[...]<br />

[...] In particolare nell’ambito <strong>de</strong>i boschi con varie funzioni prevalenti<br />

vanno evi<strong>de</strong>nziati i complessi che esercitano una prote-

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