Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...
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Abetina endalpica<br />
In<strong>di</strong>rizzi selvicolturali generali<br />
Al fi ne <strong>di</strong> garantire la stabilità selvicolturale <strong>nelle</strong> Abetine con funzione<br />
<strong>di</strong> <strong>protezione</strong> è opportuno privilegiare la mescolanza <strong>di</strong> specie, siano<br />
esse conifere o latifoglie mesofi le.<br />
Il rapido accrescimento <strong>de</strong>ll’abete bianco, unitamente alla presenza <strong>di</strong><br />
queste formazioni forestali in stazioni generalmente fresche, <strong>de</strong>termina<br />
elevatissime quantità <strong>di</strong> biomassa in foresta. Questa <strong>de</strong>riva anche dal<br />
sistema selvicolturale utilizzato in passato, che preve<strong>de</strong>va il rilascio<br />
<strong>de</strong>ll’abete bianco a spese <strong>de</strong>lle altre specie, più idonee alla produzione<br />
<strong>di</strong> carbone e legna da ar<strong>de</strong>re e da falegnameria, il che ha <strong>de</strong>terminato<br />
spesso l’evoluzione <strong>de</strong>l bosco in Abetine pressoché monospecifi che,<br />
caratterizzate da alberi <strong>di</strong> gran<strong>de</strong> <strong>di</strong>ametro e assenza <strong>di</strong> rinnovazione.<br />
Nei popolamenti senescenti la presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> imponenti<br />
<strong>di</strong>mensioni rappresenta un fattore <strong>di</strong> rischio in funzione non solo<br />
<strong>de</strong>ll’esigua <strong>de</strong>nsità <strong>di</strong> piante, ma soprattutto <strong>de</strong>lla spora<strong>di</strong>cità <strong>de</strong>lla<br />
rinnovazione naturale e <strong>de</strong>i tempi necessari alla costituzione <strong>di</strong> un<br />
popolamento maggiormente strutturato.<br />
Qualora sia presente rinnovazione naturale affermata in grado <strong>di</strong><br />
svilupparsi ricevendo suffi ciente luce solare (prerinnovazione), gli<br />
interventi selvicolturali mirati <strong>di</strong> taglio a scelta colturale per pie<strong>de</strong><br />
d’albero o per gruppi sono suffi cienti a garantire la mescolanza <strong>di</strong> specie<br />
(grazie anche alla rinnovazione incrociata tra abete bianco e abete<br />
rosso) e a un’ottimale struttura <strong>de</strong>l popolamento forestale. L’apertura<br />
<strong>di</strong> piccole buche o fessure è da valutare attentamente, al fi ne <strong>di</strong> evitare<br />
l’ingresso <strong>di</strong> una copertura erbacea concorrenziale con lo sviluppo<br />
<strong>de</strong>lla rinnovazione naturale in particolare per l’abetina altimontana<br />
a megaforbie.<br />
Per permettere l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> rinnovazione naturale nell’A. a<br />
megaforbie è opportuna la presenza <strong>di</strong> legno morto a terra, che è<br />
possibile favorire anche me<strong>di</strong>ante tagli a scelta non esboscati.<br />
Il controllo <strong>de</strong>gli ungulati selvatici è un presupposto imprescin<strong>di</strong>bile sia per<br />
la gestione attiva <strong>de</strong>ll’Abetina, sia per garantire la presenza <strong>di</strong> rinnovazione<br />
naturale capace <strong>di</strong> raggiungere i massimi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo.