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Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...

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96<br />

Abetina endalpica<br />

In<strong>di</strong>rizzi selvicolturali generali<br />

Al fi ne <strong>di</strong> garantire la stabilità selvicolturale <strong>nelle</strong> Abetine con funzione<br />

<strong>di</strong> <strong>protezione</strong> è opportuno privilegiare la mescolanza <strong>di</strong> specie, siano<br />

esse conifere o latifoglie mesofi le.<br />

Il rapido accrescimento <strong>de</strong>ll’abete bianco, unitamente alla presenza <strong>di</strong><br />

queste formazioni forestali in stazioni generalmente fresche, <strong>de</strong>termina<br />

elevatissime quantità <strong>di</strong> biomassa in foresta. Questa <strong>de</strong>riva anche dal<br />

sistema selvicolturale utilizzato in passato, che preve<strong>de</strong>va il rilascio<br />

<strong>de</strong>ll’abete bianco a spese <strong>de</strong>lle altre specie, più idonee alla produzione<br />

<strong>di</strong> carbone e legna da ar<strong>de</strong>re e da falegnameria, il che ha <strong>de</strong>terminato<br />

spesso l’evoluzione <strong>de</strong>l bosco in Abetine pressoché monospecifi che,<br />

caratterizzate da alberi <strong>di</strong> gran<strong>de</strong> <strong>di</strong>ametro e assenza <strong>di</strong> rinnovazione.<br />

Nei popolamenti senescenti la presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> imponenti<br />

<strong>di</strong>mensioni rappresenta un fattore <strong>di</strong> rischio in funzione non solo<br />

<strong>de</strong>ll’esigua <strong>de</strong>nsità <strong>di</strong> piante, ma soprattutto <strong>de</strong>lla spora<strong>di</strong>cità <strong>de</strong>lla<br />

rinnovazione naturale e <strong>de</strong>i tempi necessari alla costituzione <strong>di</strong> un<br />

popolamento maggiormente strutturato.<br />

Qualora sia presente rinnovazione naturale affermata in grado <strong>di</strong><br />

svilupparsi ricevendo suffi ciente luce solare (prerinnovazione), gli<br />

interventi selvicolturali mirati <strong>di</strong> taglio a scelta colturale per pie<strong>de</strong><br />

d’albero o per gruppi sono suffi cienti a garantire la mescolanza <strong>di</strong> specie<br />

(grazie anche alla rinnovazione incrociata tra abete bianco e abete<br />

rosso) e a un’ottimale struttura <strong>de</strong>l popolamento forestale. L’apertura<br />

<strong>di</strong> piccole buche o fessure è da valutare attentamente, al fi ne <strong>di</strong> evitare<br />

l’ingresso <strong>di</strong> una copertura erbacea concorrenziale con lo sviluppo<br />

<strong>de</strong>lla rinnovazione naturale in particolare per l’abetina altimontana<br />

a megaforbie.<br />

Per permettere l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> rinnovazione naturale nell’A. a<br />

megaforbie è opportuna la presenza <strong>di</strong> legno morto a terra, che è<br />

possibile favorire anche me<strong>di</strong>ante tagli a scelta non esboscati.<br />

Il controllo <strong>de</strong>gli ungulati selvatici è un presupposto imprescin<strong>di</strong>bile sia per<br />

la gestione attiva <strong>de</strong>ll’Abetina, sia per garantire la presenza <strong>di</strong> rinnovazione<br />

naturale capace <strong>di</strong> raggiungere i massimi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo.

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