Selvicoltura nelle foreste di protezione - INTERREG Forêts de ...
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alle precipitazioni <strong>di</strong> arrivare facilmente al suolo. La rinnovazione sotto copertura<br />
su certi suoli (substrati silicatici con suoli xerici) in genere è abbondante, ma<br />
dopo 15-30 anni è <strong>de</strong>stinata a morire. Le piantine lasciate troppo tempo con<br />
ridotto irraggiamento impoveriscono eccessivamente la chioma non riuscendo a<br />
ricostituirla una volta messe in piena luce. Dove sussiste una scarsa <strong>di</strong>sponibilità<br />
idrica, le piantine per affermarsi hanno bisogno <strong>di</strong> un certo ombreggiamento<br />
laterale, soprattutto in estate. Consi<strong>de</strong>rato che la Pecceta nel piano montano<br />
ha la ten<strong>de</strong>nza all’uniformità, si dovrà evitare <strong>di</strong> rinnovare estese superfici<br />
nello stesso momento. Per introdurre la rinnovazione <strong>de</strong>lle piante eliofile (pino<br />
silvestre, larice) le aperture dovranno essere più gran<strong>di</strong>; sul suolo minerale hanno<br />
più probabilità <strong>di</strong> successo.<br />
Rimboschimenti <strong>de</strong>l piano montano<br />
In linea generale si <strong>de</strong>ve proce<strong>de</strong>re alla selezione positiva non appena è possibile<br />
in<strong>di</strong>viduare i soggetti migliori a partire dallo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> spessina. L’intervento può<br />
essere eseguito su singoli esemplari o per gruppi, in ogni caso gli in<strong>di</strong>vidui singoli o le<br />
piante esterne al gruppo <strong>de</strong>vono poter conservare le loro chiome sufficientemente<br />
vitali e profon<strong>de</strong> formando <strong>de</strong>i fusti con basso coefficiente <strong>di</strong> s<strong>nelle</strong>zza. Nel caso <strong>di</strong><br />
una selezione per pie<strong>de</strong> d’albero si dovrà proce<strong>de</strong>re a un secondo <strong>di</strong>radamento,<br />
quando il popolamento tornerà a essere chiuso. Nelle perticaie <strong>de</strong>nse è bene<br />
pon<strong>de</strong>rare l’intervento, questo potrà essere effettuato solo a con<strong>di</strong>zione che ci<br />
sia un numero sufficiente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui stabili con chiome sufficientemente lunghe<br />
(fino a 1/2 fusto) in grado <strong>di</strong> sopportare un certo isolamento. Diversamente l’unico<br />
intervento possibile è un <strong>di</strong>radamento dal basso.<br />
<strong>Selvicoltura</strong> nel piano subalpino<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista meccanico, questi popolamenti sono relativamente stabili, gli<br />
sra<strong>di</strong>camenti dovuti ai colpi <strong>di</strong> vento sono in genere rari, i <strong>di</strong>radamenti ai fini <strong>de</strong>lla<br />
stabilità meccanica quin<strong>di</strong> non sono richiesti. In caso <strong>di</strong> coperture <strong>de</strong>nse molto<br />
estese si può tutt’al più favorire i soggetti meglio conformati e stabili avendo cura<br />
<strong>di</strong> non <strong>de</strong>stabilizzare il popolamento circostante. Nella fustaia matura, favorire i<br />
nuclei <strong>di</strong> rinnovazione esistenti utilizzando i collettivi maturi e concorrenti. Tenuto<br />
conto che la rinnovazione dovrebbe essere presente, anche in modo sparso, su<br />
tutta la superficie, gli interventi saranno volti a introdurre e/o incrementarne la<br />
quantità. Si dovrà permettere un irraggiamento sufficiente sui punti favorevoli;<br />
per l’abete rosso occorrono almeno 2 ore <strong>di</strong> luce <strong>di</strong>retta nel mese <strong>di</strong> giugno. Sui<br />
versanti a Sud è sufficiente a volte il taglio <strong>di</strong> alcuni alberi, o singoli collettivi, al<br />
fine <strong>di</strong> creare <strong>de</strong>lle piccole aperture a fessura (in rapporto alle altezze <strong>de</strong>gli alberi<br />
circostanti: larghezza max 1/2, lunghezza da 1 a 2). Durante questa operazione<br />
si dovrà evitare <strong>di</strong> <strong>de</strong>stabilizzare il popolamento conservando gli alberi <strong>di</strong> bordo<br />
aventi chioma sufficientemente profonda. Le grosse piante, con la loro <strong>protezione</strong><br />
laterale, favoriscono altresì lo sviluppo <strong>de</strong>lla rinnovazione la quale <strong>de</strong>ve essere<br />
liberata solo quando ha raggiunto una certa altezza (1/1,5 m). La terra minerale<br />
e i tronchi in <strong>de</strong>composizione lasciati a terra costituiscono un buon substrato per<br />
l’inse<strong>di</strong>amento <strong>de</strong>lla rinnovazione.<br />
Rimboschimenti <strong>de</strong>l piano subalpino<br />
Nel piano subalpino è bene cercare <strong>di</strong> mo<strong>de</strong>llare i rimboschimenti in collettivi,<br />
avendo cura <strong>di</strong> scegliere le piante <strong>di</strong> bordo con chioma lunga. Per la loro<br />
formazione si <strong>de</strong>vono sfruttare le situazioni favorevoli presenti; così questi collettivi<br />
potranno avere forme <strong>di</strong>verse (circolari, ovali o filari <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui). All’interno <strong>de</strong>i<br />
collettivi si potranno tutt’al più eliminare gli alberi troppo esili; tra questi la <strong>di</strong>stanza<br />
dovrà almeno essere uguale al <strong>di</strong>ametro <strong>de</strong>lla chioma <strong>di</strong> un albero adulto: questo<br />
permetterà alle chiome <strong>di</strong> rimanere <strong>de</strong>lla dovuta lunghezza, in modo duraturo e<br />
senza dover proce<strong>de</strong>re a ulteriori interventi per separarli. Se le chiome si presentano<br />
troppo corte favorire piccoli collettivi e alberi stabili.<br />
Abeti rossi a portamento<br />
colonnare tipici <strong>de</strong>l piano<br />
subalpino<br />
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