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POETICA

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402 D JE L L A 'POE T J C A.<br />

lpoctita,eSofocleilterzo> fenelle.fetteTragedie, chedi<br />

Efchilo habbiamo quella » ché minore numéro ha ( come<br />

noi ora fogliamo dire di interlocurori ) ne ha quattro, e<br />

quella che piu, ne ha fette fenza i chori ? Et in quelle di Sofocle<br />

fe ne vede per Io meno di cinque,& di noue perfone,<br />

per lo più ? Il che fi puo rifoluere, tuttoche più difficile pa<br />

ia,piuageuoImente, per quello che racconta Luciano di<br />

vn'Orchefta de tempi di Nerone. Ilquale pofto filenzio,<br />

a battitori, 8c, a fonatori di aulo, & allo fteffo choro,fenza<br />

pur dire vna parola, co' gefti foli rapprefento la fauola,côtenente<br />

l'adulterio di Venere, e di Marte, con tutti i fati lo<br />

ro, e del Sole, e di Vulcano, e de gli altri Dei guatanti,e ridentidi<br />

quel fatto. Eli chiaro fece, che Demetrio Cinico<br />

prima non credente, fu sforzato a gridareio 6do cio, che<br />

fai. Rapprefento egli adunque folo, cinque, e piu perfone<br />

con tutti gli atti loro, Venere, Marte, Sole/Volcano, Dei;<br />

tutto fenza parlare. Et il medefimo, volendo vn'altro dra<br />

ma di cinque parti rapprefentare, fece apparechiare cinque<br />

mafehere. Lé quali vedendo vn certo Signorino Barbero<br />

nonfolitoavedere fimilicofe, e non vedendo altri che co<br />

ftui, dimandô chi folfero gli altri fuoi compagni. Et intefo<br />

che coftui folo douea quelli tutti rapprefentare, ftupito<br />

difle. E' fi par bene, che tu habbia vn corpo folo,' ma den<br />

trovifon moite anime. Da quefti fuccefsi noi prendiamo<br />

quelle rifoluzioni. Che come che le Tragédie di Tefpi, e de<br />

gli altri, che venner dietro, haueflero nel drama piu perfo<br />

ne, tutte peroil choro folo rapprefento, o tutto infieme,o<br />

a par te a par te. E medefimamente, quando fi difle, che o<br />

: il poeta,o'I maeftrodell'orchefi rapprefento vnaTragedia,<br />

che tanti habiti, e mafehere egli vefti, e fotto quelledifle,<br />

o canto, & atteggio, quante erano le perfone délia Tragedia<br />

. E che percio Telefte in rapprefen tando i Sette a Tebe<br />

di Efchilo, egli fi trasformo in Eteocle, in Noncio, inlfme<br />

na, in Antigone,& in Trombeta con varie mafchere,& abi<br />

ti.auuenga,che ciononpaiaeflerlïpotutofare,cheinvn<br />

tempo fteifo, vn folo poteffe crederii perfona, di Eteocle,<br />

i edi

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