Untitled - only fantasy

«Come se una donna potesse battermi» sbuffò Joachim scrollando
le spalle sprezzante. «Allora, Valerian, cosa dici?» Si raddrizzò e
l'armatura emise un tintinnio sinistro. «Combattiamo? Il vincitore
diventerà re e avrà ogni diritto sulla donna.»
Valerian si alzò lentamente. «Accetto. Comunque il vincitore
resterà re e manterrà ogni diritto sulla donna» lo corresse.
«Sarà il tempo a dirlo» rispose Joachim soddisfatto.
«Ehi, aspettate un momento!» Shaye diede una manata sul tavolo
e rimase delusa quando le ciotole restarono ferme e cibo e bevande
non si versarono dappertutto, come sperava. «Vi state comportando
da bambini. Non c'è motivo di combattere.»
Valerian le rivolse uno sguardo risoluto. «Hai torto, raggio di
luna. Mio cugino merita di ricevere una bella lezione!» esclamò.
«È tuo cugino?» La situazione allora era peggiore di quanto
pensasse. «Ci sono stati momenti in cui ero tentata di far fuori la mia
famiglia, Valerian, ma bisogna resistere a tentazioni del genere.»
Joachim la ignorò come se non fosse presente e si rivolse al
cugino. «Non cambierai idea quando avrai perso?» indagò diffidente.
Dorian e Broderick ringhiarono offesi per quell'insulto al loro re,
mentre l'ira furibonda di Valerian si diffondeva a ondate nella
stanza.
Shaye ringraziò il cielo che non fosse rivolta a lei.
«Mi stai dando del bugiardo?» chiese Valerian a denti stretti,
scandendo bene le parole.
Joachim divenne paonazzo. «Scusami, non era mia intenzione.»
Un po' meno furioso di prima, Valerian spalancò le braccia come
per comprendere la sala da pranzo e tutti i presenti. «Abbiamo dei
testimoni: Broderick e Dorian attesteranno che do il mio consenso a
questo combattimento e al suo esito.»
Shaye si sentì invadere dal panico e dall'incredulità: l'avrebbero
fatto davvero!
«Che arma scegli?» chiese Valerian al cugino, incrociando le
braccia sul petto.