Untitled - only fantasy

Mentre si vestiva in fretta, indossava la corazza ancora macchiata
di sangue dopo le esercitazioni di quel giorno e si allacciava gli
stivali, si rese conto di non essere ancora del tutto in forma. Non
aveva recuperato le forze, ma ormai non c'era niente da fare.
«Vai in guerra?» La voce di Shaye era fredda, remota e priva di
emozioni, come se lui non l'avesse mai carezzata.
Quel distacco lo fece infuriare ancora di più dell'interruzione di
Broderick. «Sì, se è necessario per tenerci questo palazzo.»
«Ma... sei ferito. Non dovresti combattere. Le ferite
peggioreranno.»
Valerian le diede le spalle e raccolse elmo, scudo e spada. «Non
dubitare ancora di me, raggio di luna. Sono in grado di proteggere e
difendere le persone e le cose a me care.»
«Perché non restituisci ai draghi il loro palazzo?»
Valerian non voleva che i suoi uomini riprendessero la vita
nomade, privi di una vera casa, di un vero rifugio. «Ora è mio e io
mi tengo stretto quello che mi appartiene.» Anche lei era sua e lui
non l'avrebbe mai lasciata andare. «Vestiti.»
Shaye sussultò, come se soltanto allora si fosse resa conto del
proprio stato, poi raccolse la maglietta nera dal pavimento e la
infilò.
Valerian le tese la mano e le fece cenno di raggiungerlo. Con sua
grande sorpresa, Shaye scese dal letto e si sistemò la sciarpa leggera
che le fungeva da cintura camminando, senza prendere la mano che
lui le offriva.
«Dove mi porti?» I suoi occhi erano incupiti da una profonda
preoccupazione. Per lui, sperava Valerian. Dubitava che temesse per
se stessa.
«Ti voglio al sicuro, quindi ti sistemerò insieme alle altre donne.»
«Dove?» insistette Shaye. «Nella stanza dove eravamo prima?»
«No.» Sapeva già che si sarebbe opposta, se le avesse rivelato le
proprie intenzioni. Se l'avesse semplicemente portata là avrebbe
risparmiato tempo ed evitato discussioni. In quel momento, l'unica
cosa importante era la sicurezza di Shaye.