Untitled - only fantasy

«Tu chi sceglierai?» chiese uno.
«lo voglio la brunetta» rispose un altro.
Un solo uomo rimase indietro, o forse era rimasto ad aspettare
nella caverna: non era bagnato come gli altri, indossava una
maglietta bianca dalla profonda scollatura a V e aderenti pantaloni
neri.
Finalmente Valerian distolse gli occhi da lei e si rivolse all'unico
guerriero rimasto. «Come stanno i prigionieri?»
Prigionieri? Shaye sgranò gli occhi. Oh, mio Dio.
L'uomo rispose brusco nel loro strano linguaggio e Valerian scosse
la testa.
«Parla nella lingua degli umani» gli ordinò.
«Sono vivi» rispose l'altro spiccio.
Ehi, un momento? Lingua degli umani? Il che significava che lui
non lo era?
«Ti hanno procurato qualche problema?»
«No, mio re.»
«Bene. Continua a occuparti delle loro esigenze.» Valerian lo
congedò, per poi richiamarlo subito. «Notizie delle nostre donne?»
«Nessuna.»
«Vai» concluse Valerian, chiaramente deluso.
L'altro annuì e si allontanò, gli stivali che rimbombavano sul
terreno roccioso.
«Che prigionieri?» chiese Shaye tremante.
«Sono bestie. Assassini.» Valerian si girò verso di lei in tutta la sua
maestà. «Non temere, non permetterò loro di avvicinarsi a te. Alcuni
verranno offerti in regalo al mio amico Layel e altri usati come
merce di scambio.»
Quei piani suonavano decisamente sinistri. Cos'aveva in riserbo
per lei? Intendeva presentarla come regalo a qualche amico o usare
anche lei come merce di scambio?