Untitled - only fantasy

un guerriero la scegliesse come compagna di letto. Shaye l'osservò un
momento, poi si alzò, prese le proprie cose e si avvicinò.
In genere non si metteva a parlare con gli sconosciuti, ma in
quella ragazza c'era qualcosa di vulnerabile e infelice che l'attirava.
«Ciao. lo... ehm, sono Shaye» si presentò impacciata. Poi si sedette
senza che l'altra la invitasse.
La ragazza le rivolse uno sguardo nervoso. «Brenna» rispose.
Aveva una voce profonda, roca, tesa ed esitante.
«Ho notato che sei l'unica altra donna non troppo felice di
trovarsi qui. Hai... Quello che ti ha scelta ti ha...?» provò a chiederle
Shaye.
Brenna scosse la testa.
«Bene» sospirò Shaye sollevata. Davanti a loro c'era un tavolino
carico di cibo. Si sporse in avanti, prese delle focacce quadrate e ne
porse qualcuna a Brenna. Mangiarono in silenzio per un po'. «Ho
notato anche che sei un medico e che hai curato Joachim» riprese.
L'altra annuì esitante.
«Come sta? Se la caverà?»
Brenna annuì di nuovo, questa volta con maggiore sicurezza.
Shaye notò anche una scintilla ardente nei suoi occhi. Possibile che
fosse attratta dal suo paziente? «Ti piace?» le chiese diretta.
Brenna scosse la testa con una foga un po' eccessiva. «Mi
spaventa» ammise.
Shaye conosceva bene quel genere di paura: all'inizio aveva avuto
paura dell'ignoto e si era chiesta se Valerian le avrebbe fatto del
male, mentre ora temeva il proprio intenso desiderio per lui e quello
che sarebbe successo se avesse ceduto.
Non doveva scoprirlo, si ammonì. Doveva continuare a opporsi a
quell'attrazione assurda. «Mi chiedo come mai tutte le altre donne
siano schiave dei loro ormoni e noi no» rifletté ad alta voce.
«Noi siamo più intelligenti» rispose Brenna. Scoppiarono a ridere
tutte e due.