Untitled - only fantasy

mia autorità, ti ucciderò senza alcuna esitazione. Anche se siamo
parenti e un tempo eravamo amici.»
Il mento di Joachim ricadde sul petto e gli occhi si chiusero. Un
attimo dopo il guerriero si accasciava sulla sabbia privo di sensi.
Valerian lanciò il pugnale accanto al corpo del cugino e si voltò
verso i guerrieri, che lo fissavano a bocca aperta. Forse si
aspettavano che lo uccidesse.
Il suo sguardo si concentrò su Shaye. È mia. Ora è mia, urlava una
voce trionfante nella sua mente. A quel punto nessuno poteva più
portargliela via.
Anche il suo viso appariva sconvolto. Valerian sapeva di avere un
aspetto spaventoso, con le braccia, le gambe e il viso coperti di
sangue e sabbia e i capelli umidi di sudore incollati alle tempie.
Forse gli abitanti della superficie non lottavano tra di loro in
modo così violento, ma lui non riusciva a pentirsi del duello: Shaye
gli apparteneva e sarebbe vissuta là con lui. Era meglio che imparasse
in fretta il loro stile di vita.
Staccò a fatica lo sguardo da lei e guardò i propri uomini uno per
uno. «C'è qualcun altro che vuole sfidare la mia autorità?»
Nessuno rispose.
«Se è così, è questo il momento di lanciare la sfida» insistette,
camminando avanti e indietro di fronte a loro.
Valerian si fermò e si mise le mani sui fianchi.
«In questo caso dichiaro che Shaye Octavia Holling è la mia
donna. La mia compagna. La vostra regina. Chiunque metterà in
discussione tutto questo assaggerà la punta della mia spada.»
Ignorò Shaye e si piazzò davanti a Broderick. Non era ancora
pronto a vedere l'espressione che lei gli avrebbe riservato: sarebbe
stata ribelle? Furiosa? O magari disgustata?
Broderick si schiarì la gola. «Cosa dobbiamo fare con Joachim?»
«Pregate che Asclepio e le sue figlie ci facciano visita» rispose
Valerian in moto automatico.