Untitled - only fantasy

Capitolo 24
Poseidone si era saziato con le donne e aveva ascoltato i loro
racconti, per poi raggiungere il fiume più vicino, un corso d'acqua
limpido e tranquillo cosparso di ninfee, e abbandonarsi alla fresca
corrente.
I ninfi avevano davvero infranto la legge. Doveva punirli in
fretta, prima che ci pensasse qualcun altro. E aveva già un'idea in
proposito.
Si fermò quando raggiunse una biforcazione del fiume; l'acqua
divenne immobile, senza la minima increspatura. L'unico rumore era
costituito dal fruscio del vento tra gli alberi e dal picchiettio di
qualche animale. Poi sulla riva sinistra comparvero dei draghi nella
loro forma animalesca, con le grandi ali che sbattevano man mano
che atterravano.
Poseidone rimase a osservarli. Passò parecchio tempo prima che
riprendessero la forma umana: pelle liscia e cosparsa di cicatrici
invece di squame, capelli lucenti, denti invece di zanne e niente
coda. Ora erano nudi, a parte i medaglioni con il pendente a forma
di drago, e brandivano le loro spade.
Cominciarono ad abbeverarsi al fiume e l'aria risuonò delle loro
voci arrabbiate.
Il dio puntò lo sguardo su Darius, intento a parlare con diversi dei
suoi uomini e a impartire ordini.
Non era contento di avere abbandonato il palazzo, era chiaro:
avrebbe preferito restare e combattere con i ninfi, in particolare con
Valerian. Il capo dei draghi però era abituato a valutare la situazione
con freddezza e a calcolare le possibilità di vittoria. Ritrovatosi
inferiore di numero, non aveva voluto che i suoi uomini restassero
feriti, quando un attacco a sorpresa avrebbe potuto risolversi in loro
favore.
Era un uomo astuto e intelligente, proprio quello di cui Poseidone
aveva bisogno.