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"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...

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caserma dove ci avevano portati: era <strong>in</strong> <strong>di</strong>sarmo, <strong>per</strong>ché era passato <strong>un</strong> anno dalla<br />

f<strong>in</strong>e della guerra.<br />

Decidemmo tutti <strong>di</strong> uscire, contrariamente alle <strong>di</strong>sposizioni impartite, e <strong>di</strong> non<br />

trascorrere la notte <strong>in</strong> quella confusione.<br />

Raggi<strong>un</strong>gemmo la stazione ferroviaria e prendemmo il treno, alc<strong>un</strong>i su carri merci,<br />

altri su vagoni passeggeri. Arrivai dopo tante <strong>per</strong>ipezie a Parabiago.<br />

Era il Primo Maggio ed era <strong>un</strong>a gran festa; raggi<strong>un</strong>si l'ultimo bar prima <strong>di</strong> arrivare<br />

a San <strong>Lorenzo</strong> dove c'era la banda. Appena mi videro, uscirono dal bar e si misero<br />

a suonare accompagnandomi f<strong>in</strong>o al paese.<br />

Dopo tanti anni <strong>di</strong> lontananza, come ti sembrò il tuo paese e come trovasti i tuoi<br />

familiari?<br />

Nel paese non notai evidenti cambiamenti, ma, non avendo avuto notizie, <strong>per</strong> tutto<br />

il tempo della prigionia, della mia famiglia, ero ansioso e s<strong>per</strong>avo <strong>di</strong> trovarli tutti <strong>in</strong><br />

buona salute.<br />

Fu <strong>per</strong> me <strong>un</strong> grande dolore quando, pur cautamente, mi <strong>in</strong>formarono che la cara<br />

mamma era deceduta già da <strong>un</strong> anno e che il fratello, che sapevo già <strong>di</strong>s<strong>per</strong>so prima<br />

dell'anno 1942, era stato <strong>di</strong>chiarato morto.<br />

Rimasi veramente addolorato e prostrato <strong>per</strong> molto tempo. Seppi <strong>in</strong> seguito che<br />

anche alc<strong>un</strong>i amici erano morti <strong>in</strong> guerra.<br />

Quanto tempo hai trascorso <strong>in</strong> tutto lontano da casa?<br />

Dal febbraio 1939 al maggio 1946, sono sette anni e tre mesi.<br />

In tutto questo tempo dormii <strong>per</strong> circa tre mesi <strong>in</strong> branda con il lenzuolo, tutto il<br />

resto del tempo dormii <strong>per</strong> terra con o senza paglia.<br />

Anche il fratello <strong>di</strong> Elia, Giovanni Battista, racconta la propria es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong><br />

guerra, durante la Campagna <strong>di</strong> Grecia:<br />

Quando scoppiò la guerra, <strong>per</strong> la mia famiglia <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciò <strong>un</strong> bruttissimo <strong>per</strong>iodo:<br />

<strong>in</strong> poco tempo chiamarono alle armi quattro miei fratelli e nel gennaio del 1941<br />

anch'io dovetti partire <strong>per</strong> la Croazia - Montenegro.<br />

Giovanni fu <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong>s<strong>per</strong>so <strong>in</strong> Grecia, Elia fu fatto prigioniero <strong>in</strong> Africa,<br />

Antonio, <strong>per</strong> fort<strong>un</strong>a, tornò a casa, grazie alla legge dei tre fratelli, G<strong>in</strong>o fu<br />

mandato <strong>in</strong> Jugoslavia.<br />

Dopo l'8 settembre 1943, <strong>per</strong> tornare <strong>in</strong> Italia, dovetti affrontare i Tedeschi con le<br />

nostre forze armate <strong>di</strong>slocate nelle Bocche <strong>di</strong> Cattaro, <strong>in</strong> <strong>un</strong>a tremenda battaglia<br />

durata alc<strong>un</strong>i giorni.<br />

Il solo ricordo <strong>di</strong> quegli avvenimenti mi procura ancora oggi forti emozioni: le<br />

imboscate subite dai ribelli bosniaci e “ustascia”, la battaglia contro i Tedeschi, la<br />

rov<strong>in</strong>osa e rocambolesca fuga su navi sottratte ai nemici, attraverso l'Adriatico;<br />

tutto questo fornirebbe sufficiente materiale <strong>per</strong> <strong>un</strong> romanzo.<br />

In Croazia, dopo tante brutture subite, ebbi anche momenti tranquilli.<br />

Il mio Comandante Colonnello mi commissionò il suo ritratto e quello dei suoi<br />

figli: fu <strong>un</strong> successo, tanto che, <strong>in</strong> seguito, fui <strong>in</strong>caricato <strong>di</strong> ritrarre parecchi Alti<br />

Ufficiali della Seconda Armata dei Balcani.<br />

Dopo la fuga dalla Croazia sbarcai a Bari, ma non ebbi la possibilità <strong>di</strong> completare<br />

il mio ritorno a casa <strong>per</strong>ché l'Italia era tagliata <strong>in</strong> due dalle truppe tedesche contro<br />

le forze alleate. Passai da <strong>un</strong> reparto militare all'altro, <strong>di</strong>slocati <strong>in</strong> <strong>di</strong>verse zone<br />

della Puglia, f<strong>in</strong>o ad arrivare a Lecce, dove fui assegnato all'opificio militare con<br />

l'<strong>in</strong>carico <strong>di</strong> capo reparto- calzature.<br />

A casa, nel frattempo, i miei dovettero sopportare moltissimi <strong>di</strong>sagi. Mia madre<br />

124 Sezione III - San <strong>Lorenzo</strong> e la storia d’Italia 1915-1945

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