"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...
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Sezione IV - Famiglia e lavoro nel tempo<br />
“La mia casa”<br />
<strong>di</strong> Carla Cesana<br />
Casa casa mia<br />
mi sei rimasta nel cuore<br />
e <strong>di</strong> te conservo quel nostalgico<br />
tuo fasc<strong>in</strong>o che allietò<br />
la mia fanciullezza!<br />
Ti ho amata nel ricordo<br />
<strong>di</strong> tanti anni fa, ed oggi<br />
ti amo ancora <strong>di</strong> più<br />
<strong>per</strong>ché <strong>in</strong> te racchiu<strong>di</strong> tutto ciò<br />
che ho vissuto:<br />
la mia vita.<br />
E’ così che la ricordo nel <strong>per</strong>iodo della mia fanciullezza: immersa nel verde dei prati<br />
e lontana dal paese, circondata da alberi <strong>di</strong> alto fusto che sembrava toccassero il<br />
cielo!<br />
Era bella la mia casa quando <strong>in</strong> primavera fioriva il roseto e gli alberi da frutto<br />
profumavano l’aria e le allodole e gli usignoli cantavano, che armonia <strong>di</strong> voci!<br />
Il ritorno delle rond<strong>in</strong>i che garrivano librandosi nel cielo e costruivano i loro ni<strong>di</strong><br />
sotto la grondaia; io mi beavo e sorridevo felice a tanta splen<strong>di</strong>da natura del Creato.<br />
Nel bosco a<strong>di</strong>acente si <strong>in</strong>trecciavano le acacie che emanavano <strong>un</strong> dolce profumo e<br />
nel sottobosco c’erano le primule gialle, le violette e le <strong>per</strong>v<strong>in</strong>che che io raccoglievo<br />
<strong>per</strong> portarle alla Madonn<strong>in</strong>a situata sulla strada che portava al Cimitero.<br />
Poi ancora campi coltivati a grano con tanti<br />
papaveri e fiordalisi bellissimi a vedersi.<br />
L’estate era molto bella, giocavo molto; dalle<br />
f<strong>in</strong>estre a<strong>per</strong>te entrava il profumo dell’erba<br />
tagliata e della menta selvatica che<br />
essiccate, <strong>di</strong>ventavano alimento <strong>per</strong> il<br />
bestiame.<br />
Nel buio della sera mi <strong>in</strong>oltravo nel prato tra<br />
i mucchi <strong>di</strong> fieno, r<strong>in</strong>correndo le lucciole che<br />
poi racchiudevo tra le mani <strong>per</strong> vederne<br />
l’effetto lum<strong>in</strong>oso, ascoltavo il gracchiare<br />
delle rane ed il canto dei grilli!<br />
Poi ancora ...la roggia che passava davanti<br />
alla casa ...era il mio mare: nei giorni<br />
assolati mi tuffavo nelle sue fresche e<br />
limpide acque e gioivo felice!<br />
L’aut<strong>un</strong>no spogliava gli alberi e il roseto ed<br />
era <strong>un</strong> po’ triste ma, sotto il sole, la mia casa<br />
era sempre bella.<br />
D’<strong>in</strong>verno la nebbia l’avvolgeva tutta e il gelo<br />
<strong>in</strong>tenso ricamava i vetri delle f<strong>in</strong>estre. La<br />
neve cadeva e imbiancava tutto col suo<br />
manto. Dai comignoli usciva <strong>un</strong> fumo grigio<br />
e dentro la casa bruciava legna <strong>per</strong><br />
riscaldarla. Io godevo del suo calore<br />
sostando accanto al fuoco.<br />
E<strong>di</strong>cola posta sulla Strada Statale del Sempione,<br />
accanto al Cimitero<br />
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